Ricerche
Obesità e fattori metabolici collegati a declino cognitivo più rapido
20120522_obeso Gli obesi e coloro che hanno anche la pressione alta e altri fattori di rischio chiamati "anomalie metaboliche" potrebbero sperimentare un calo più rapido nelle loro abilità cognitive nel corso del tempo rispetto ad altri, secondo uno studio pubblicato nel numero di stampa di Neurology®, la rivista medica della American Academy of Neurology.
Anomalia metabolica è definito uno dei seguenti fattori di rischio: pressione alta o l'assumere farmaci per questo; bassi livelli di HDL o colesterolo "buono"; glicemia elevata o assumere farmaci antidiabete e alti livelli di trigliceridi (un tipo di grasso presente nel sangue) o assumere farmaci per abbassare il colesterolo.
Lo studio ha coinvolto 6.401 persone con un'età media di 50 anni all'inizio dello studio. Sono state raccolte all'inizio dello studio informazioni sull'indice di massa corporea (IMC o BMI) ed sui fattori di rischio. I partecipanti hanno eseguito test sulla memoria e altre abilità cognitive tre volte nei successivi 10 anni.
Nel totale, il 31 per cento dei partecipanti aveva due o più anomalie metaboliche. Il nove per cento era obeso e il 38 per cento in sovrappeso. Delle 582 persone obese, 350 (60%) hanno soddisfatto i criteri dell'anomalia metabolica. Anche gli individui obesi, metabolicamente normali, hanno sperimentato un declino più rapido. Nel corso dei 10 anni dello studio, le persone che erano sia obesi che metabolicamente anomali hanno registrato un calo del 22,5 per cento più rapido nei punteggi dei test cognitivi rispetto a quelli che erano di peso normale, senza anomalie metaboliche.
"Sono necessarie ulteriori ricerche per esaminare gli effetti di fattori genetici e anche per prendere in considerazione per quanto tempo le persone sono state obese e per quanto tempo hanno avuto questi fattori di rischio metabolici e anche pre esaminre i punteggi dei test cognitivi nell'intera età adulta per darci una migliore comprensione del legame tra obesità e funzione cognitiva, come il pensiero, il ragionamento e la memoria", ha detto l'autore dello studio Archana Singh-Manoux, PhD, dell'INSERM, l'istituto di ricerca francese di Parigi e dell'University College di Londra, in Inghilterra.
La Singh-Manoux ha detto che lo studio fornisce anche la prova che smentisce il concetto di "obesità metabolicamente sana", secondo il quale le persone obese senza fattori di rischio metabolici non mostrano risultati cardiaci e cognitivi negativi rispetto alle persone obese con fattori di rischio metabolici.
Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dall'Accademia di Finlandia, dalla Fondazione Bupa e dal British Medical Research Council.
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Fonte: Materiale della American Academy of Neurology (AAN).
Riferimento: A. Singh-Manoux, S. Czernichow, A. Elbaz, A. Dugravot, S. Sabia, G. Hagger-Johnson, S. Kaffashian, M. Zins, E. J. Brunner, H. Nabi, M. Kivimaki. Obesity phenotypes in midlife and cognition in early old age: The Whitehall II cohort study. Neurology, 2012; 79 (8): 755 DOI: 10.1212/WNL.0b013e3182661f63
Pubblicato in ScienceDaily il 20 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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