Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scienziati trovano indizi per prevenire, e forse invertire, malattie genetiche rare

Scienziati della Rutgers pensano di aver trovato un modo per prevenire ed eventualmente invertire i sintomi più debilitanti di una rara malattia infantile degenerativa progressiva che lascia i bambini con difficoltà di parola, incapaci di camminare, e in una sedia a rotelle prima di raggiungere l'adolescenza.

Nell'edizione on line del 1 Aprile di Nature Medicine, Karl Herrup (foto), presidente del Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze della Scuola di Arti e Scienze dell'Università, fornisce nuove informazioni sul motivo per cui questa malattia genetica colpisce il cervelletto (una parte del cervello che controlla il coordinamento motorio, l'equilibrioe il tono muscolare) e altre regioni del cervello.


Karl KerrupUtilizzando studi su tessuto cerebrale umano e di topo, Herrup e i suoi colleghi della Rutgers, hanno scoperto che nel tessuto cerebrale dei giovani adulti morti di axtaxia-telangiectasia, o malattia AT, una proteina chiamata HDAC4 era nel posto sbagliato. La HDAC4 è nota per regolare ossa e sviluppo muscolare, ma si trova anche nelle cellule nervose del cervello.


La proteina che è difettosa nell'AT, hanno scoperto, ha un ruolo critico nell'impedire all'HDAC4 di finire nel nucleo della cellula nervosa anziché nel citoplasma a cui essa appartiene. In una cellula nervosa correttamente funzionante, l'HDAC4 nel citoplasma aiuta a prevenire la degenerazione delle cellule nervose; tuttavia, nel tessuto cerebrale di giovani adulti morti di AT, la proteina era nel nucleo dove aveva attaccato gli istoni - le piccole proteine che rivestono e proteggono il DNA.


"Quello che abbiamo trovato è una spada a doppio taglio", ha detto Herrup. "Mentre la proteina HDAC4 protegge la funzionalità di un neurone quando è nel citoplasma, è letale nel nucleo". Per dimostrare questo punto, gli scienziati della Rutgers hanno analizzato topi geneticamente progettti con la proteina difettosa che si trova nei bambini con AT, così come nei topi selvatici. Gli animali sono stati testati su un'asta rotante per misurare la loro coordinazione motoria. Mentre i topi normali sono stati in grado di rimanere sulla canna senza problemi per cinque o sei minuti, i topi mutanti sono caduti entro 15-20 secondi.


Dopo essere stati trattati con trichostation A (TSA), un composto chimico che inibisce la capacità dell'HDAC4 di modificare le proteine, hanno scoperto che i topi mutanti sono stati in grado di rimanere sulla canna rotante senza cadere - per un tempo quasi come quello dei topi normali. Anche se i sintomi comportamentali e la perdita di cellule cerebrali nei topi ingegnerizzati non sono così gravi come negli esseri umani, tutti i segni biochimici di stress cellulare erano invertiti e le capacità motorie notevolmente migliorate nei topi trattati con TSA. Questo risultato dimostra che la funzione delle cellule del cervello potrebbero essere ripristinate, ha detto Herrup.

"L'amminomento è che abbiamo guarito un cervello di topo con meno problemi e devastazione di quella osservati in un bambino con malattia AT", ha detto Herrup. "Ma quello che dicono questi dati sul topo è che possiamo prendere le cellule esistenti che si trovano sulla strada della morte e ripristinarne il funzionamento".


La degenerazione neurologica non è l'unico effetto che minaccia la vita associato a questa malattia genetica. La malattiaAT ( che si stima verificarsi in una nascita ogni 40.000) fa sì che il sistema immunitario si deteriori e lasci i bambini estremamente vulnerabili ai tumori, quali leucemia o linfoma. Non c'è cura conosciuta e la maggior parte muore negli anni dell'adolescenza o intorno ai 20 anni. Secondo l'AT Children's Project, molti di coloro che muoiono in giovane età potrebbero non essere stati correttamente diagnosticati, cosa che può, di fatto, rendere la malattia più comune.


Herrup dice che, anche se questa scoperta non affronta tutte le relative condizioni mediche associate con la malattia, risparmiare le cellule cerebrali esistenti (anche quelle vicine alla morte) e restaurare le funzioni neurologiche che alterano la vita, sarebbe un enorme miglioramento nella vita dei questi bambini. "Non possiamo mai sostituire le cellule perse", ha detto Herrup. "Ma ciò che indicano questi studi sui topi è che possiamo prendere le cellule che rimangono nel cervello di questi bambini e di farle lavorare meglio. Ciò potrebbe migliorare la qualità della vita per questi ragazzi in modo inimmaginabile".

Inoltre, dice Herrup, la ricerca potrebbe fornire conoscenze per altre malattie neurodegenerative. "Se questo dovesse risultare vero, allora il lavoro che abbiamo fatto su questa malattia infantile rara può avere una applicazione molto più ampia per aiutare a trattare altre malattie del sistema nervoso, anche quelle che colpiscono gli anziani, come l'Alzheimer" ha detto.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della Rutgers University.

Riferimento: Jiali Li, Jianmin Chen, Christopher L Ricupero, Ronald P Hart, Melanie S Schwartz, Alexander Kusnecov, Karl Herrup. Nuclear accumulation of HDAC4 in ATM deficiency promotes neurodegeneration in ataxia telangiectasia. Nature Medicine, 2012; DOI: 10.1038/nm.2709.

Pubblicato
in
ScienceDaily il 1 aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)