Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Più luce di giorno e più fresco di notte potrebbero migliorare il sonno nella demenza

Modificare gli ambienti interni, come raffrescare la camera da letto di notte e aumentare la quantità di luce intensa durante il giorno, potrebbe migliorare significativamente il sonno per le persone con demenza, secondo uno studio condotto all'Università del Surrey.

Graphical abstract Skeldon et al SleepRiassunto grafico studio Skeldon et al / Sleep

Lo studio, pubblicato su Sleep, ha analizzato più di 26 mila giorni e notti di dati raccolti da tecnologie a zero impatto, come i sensori sotto il materasso del letto, monitor senza contatto dell'occupazione del letto e sensori ambientali. I ricercatori hanno scoperto che la temperatura della camera da letto e la luce interna diurna sono associate a un sonno misurato oggettivamente.


Lo studio ha scoperto che i cambiamenti stagionali nella temperatura esterna e nella luce ambientale si sono riflessi nei cambiamenti nell'ambiente interno, con cambiamenti associati nei tempi e nella durata del sonno, e nei modelli di frequenza cardiaca. Anche tenendo conto dei cambiamenti stagionali, nelle notti in cui le camere da letto erano più calde del solito le persone con demenza avevano un sonno più interrotto e velocità di respirazione più elevate, mentre nei giorni in cui la luce al chiuso era più luminosa del solito, le persone avevano un sonno più lungo e meno frammentato e ritmi di respirazione più bassi.


Le difficoltà del sonno sono comuni nella demenza, con notti irrequiete, lunghi pisolini diurni e un orologio corporeo rotto che spesso mutano la qualità di vita, con più problemi di memoria dopo notti di sonno travagliato. Migliorare il sonno ottimizzando la temperatura della camera da letto e la luce diurna può quindi avere effetti benefici sui sintomi comuni nella demenza.


Anne Skeldon, prof.ssa di matematica dell'Università del Surrey, ha detto:

"Abbiamo analizzato milioni di ore di dati, vedendo che i modelli di temperatura e luce all'interno della casa possono avere un impatto sul sonno per le persone con demenza. A differenza degli studi a breve termine o dei rapporti dei caregiver, il nostro approccio coglie i modelli a lungo termine in casi reali, offrendo nuove informazioni sulla rottura del sonno e su come si potrebbe ridurre tale rottura".


Queste tecnologie zero-impatto non devono essere indossate o ricaricate, migliorando significativamente la loro capacità di raccogliere dati per lunghi periodi di tempo. Ciò consente di misurare le caratteristiche del sonno, gli aspetti della respirazione e della frequenza cardiaca e la luce interna e la temperatura per stagioni e anni, senza alcun onere per i partecipanti.


I ricercatori hanno valutato 26.523 giorni di dati di 70 persone con demenza che vivevano a casa loro, per costruire un quadro dettagliato di come l'ambiente influisce sul sonno. I dati sono stati raccolti in linea con l'ambizione della ricerca e della tecnologia dell'assistenza di usare sensori a zero-impatto posti sotto i materassi e in tutta la casa, per fornire una guida clinica che aiuterà le persone a rimanere a casa propria più a lungo.


Lo studio ha scoperto che alcune case erano uniformemente calde, giorno e notte, estate e inverno, e suggerisce che durante l'inverno, abbassare il termostato di notte potrebbe migliorare il sonno, garantendo anche risparmi sui costi energetici. Lo studio ha anche scoperto che gli effetti della temperatura e della luce variavano ampiamente tra gli individui, alcune persone sono molto più sensibili ai cambiamenti stagionali e ambientali rispetto ad altre. In particolare, il team ha scoperto che i tempi del sonno nelle persone con demenza tendevano a seguire l'orologio piuttosto che l'alba e il tramonto naturali.


Con i cambiamenti climatici che rendono le notti calde più frequenti, garantire camere da letto più fredde e luce interna più luminosa potrebbe diventare un modo sempre più importante per migliorare la vita quotidiana di questo gruppo vulnerabile, che spesso trascorre la maggior parte del tempo in casa.


Derk-Jan Dijk, professore di sonno e fisiologia, direttore del Surrey Sleep Research Center, ha detto:

"Questo studio dimostra il potere del monitoraggio longitudinale e simultaneo dell'ambiente interno, del sonno e della fisiologia. Spesso dimentichiamo l'importanza dell'ambiente interno per la salute, anche se trascorriamo all'interno la maggior parte del nostro giorno. Nuove tecnologie sanitarie digitali ora consentono di monitorare l'impatto dell'ambiente interno sulla fisiologia e il comportamento, senza onere per i partecipanti. Lo sviluppo ulteriore delle 'tecnologie a zero-impatto' è molto promettente per monitorare la salute e prevenire le malattie nella comunità".

 

 

 


Fonte: University of Surrey (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AC Skeldon, [+3], Derk-Jan Dijk. Seasonal and daily variation in indoor light and temperature are associated with sleep disturbance in dementia. Sleep, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.