Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Istruzione superiore fornisce una protezione limitata dall'Alzheimer

Un nuovo studio evidenzia la necessità di migliori strumenti di individuazione in grado di rilevare i primi segni di declino cognitivo anche negli individui che sembrano funzionare bene per merito degli alti livelli di istruzione.

highly educated female with laptopImage by freepik

La riserva cognitiva (RC) è la capacità del cervello di conservare la funzione cognitiva nonostante i cambiamenti cerebrali legati a età, danno o malattia. Riflette la capacità di un individuo di far fronte a questi cambiamenti usando strategie cognitive preesistenti o sviluppando meccanismi compensativi. L'ipotesi RC presume una maggiore tolleranza alla patologia correlata al morbo di Alzheimer (MA) senza declino funzionale per quelli con un elevato livello di istruzione, ma un declino più rapido dopo l'insorgenza di MA.


Le prove a sostegno della seconda parte dell'ipotesi sono state in gran parte limitate agli studi realizzati negli Stati Uniti, ma ora un nuovo studio di ricercatori della Boston University ha scoperto che le persone con più anni di istruzione hanno perso più velocemente la memoria e le capacità di pensiero dopo avere ricevuto la diagnosi di MA, rispetto a quelle con meno istruzione. Questi risultati ora forniscono evidenze alla teoria RC usando dati della vita reale di anziani di Inghilterra, Germania e Francia.


"Il nostro studio suggerisce che le persone con più istruzione potrebbero essere diagnosticate con MA più tardi, forse perché il loro cervello nasconde più a lungo i sintomi, ma dopo [la diagnosi] hanno un declino più rapido. Ciò significa che i medici e le famiglie devono essere più vigili sui primi cambiamenti sottili nella memoria, nel linguaggio, nel pensiero, nel giudizio e nell'umore degli adulti ben istruiti, in modo che il trattamento e il supporto possano iniziare il più presto possibile"
, spiega l'autrice senior Jinying Chen PhD, assistente prof.ssa di medicina.


I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 1.300 anziani con diagnosi di MA in cliniche di memoria in Inghilterra, Germania e Francia (nell'ambito dello studio europeo GERAS). I partecipanti sono stati seguiti per 1,5/3 anni, con misurazione delle loro prestazioni cognitive via MMSE (Mini-Mental State Examination), un breve test molto comune per individuare la compromissione cognitiva e tracciare il declino nel tempo.


Hanno quindi usato un metodo statistico per vedere la velocità con cui sono diminuiti i punteggi MMSE delle persone dopo la diagnosi di MA, confrontando quelli con più istruzione (12 anni o più) con quelli con meno. Hanno anche tenuto conto di altre cose che potrebbero influenzare il declino cognitivo, come età, sesso, altre condizioni di salute, trattamenti per il MA, il paese in cui vivevano e da quanto tempo era stato diagnosticato.


I risultati suggeriscono che test cognitivi comuni come l'MMSE potrebbero perdere i primi segni di MA in individui altamente istruiti. I test neuropsicologici più dettagliati sono più sensibili, ma possono richiedere ore per completarli, sono costosi e richiedono professionisti qualificati per eseguirli e interpretarli.


I ricercatori ritengono che in futuro i test digitali auto-somministrati, specialmente quelli su dispositivi mobili o dispositivi indossabili, con punteggio automatizzato, potrebbero offrire un modo più veloce, più conveniente e scalabile per rilevare i primi cambiamenti nel pensiero e nella memoria:

"Speriamo che le nostre scoperte portino a modi migliori per rilevare presto il MA, specialmente nelle persone che potrebbero non mostrare sintomi evidenti all'inizio. Il rilevamento precoce implica che le famiglie possono pianificare prima e i medici possono iniziare trattamenti idonei a rallentare la malattia".

 

 

 


Fonte: Boston University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: ZT Popp, [+3], J Chen. Association between education and rate of cognitive decline among individuals with Alzheimer's disease: A multi-national European observational study. J Alz Dis, 2025, DOI
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)