Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rendere indipendenti gli anziani con robot per l'assistenza in casa

I ricercatori hanno valutato i fattori che influenzano la volontà di usare i robot tra i caregiver e gli anziani in Giappone, Irlanda e Finlandia.

senior lady with robot in care home by freepik 67166Image by Freepik 67166

Il rapido aumento della popolazione anziana porterà a una carenza di fornitori di cure in futuro. Sebbene le tecnologie robotiche siano una potenziale alternativa, il loro uso diffuso è limitato da una scarsa accettazione.


In un nuovo studio, ricercatori dell'Università di Chiba in Giappone hanno esaminato un approccio incentrato sull'utente per comprendere i fattori che influenzano la volontà degli utenti - caregiver e pazienti - in Giappone, Irlanda e Finlandia. Le prospettive degli utenti possono aiutare lo sviluppo di robot per l'aiuto in casa più accettati.


I progressi nella medicina hanno portato ad un aumento della longevità umana. Le stime suggeriscono che entro il 2030, 1 individuo su 6 a livello globale avrà più di 60 anni. Questo rapido aumento della popolazione che invecchia implica un numero maggiore di individui anziani che richiedono assistenza.


Familiari e caregiver professionisti potrebbero non essere in grado di soddisfare questa crescente domanda, anche perché dai rapporti emerge una significativa carenza di forza lavoro, compresi gli infermieri, in diversi paesi sviluppati, sottolineando la necessità di ulteriori strategie che soddisfano le esigenze degli anziani. Tecnologie semplici ed efficaci come i robot possono colmare questo divario e aiutare a fornire le cure necessarie agli anziani per invecchiare nel comfort della loro casa.


Tuttavia, nonostante il loro significativo potenziale, l'accettazione sociale dei robot assistenti per la cura della casa nelle società che invecchiano rimane un problema. Inoltre, il loro uso diffuso è impedito dalle sfide nello sviluppo di robot che possono soddisfare le esigenze specifiche delle persone più anziane che richiedono cure a lungo termine in diversi paesi, date le differenze culturali, etiche e finanziarie.


In un nuovo studio, i ricercatori di Chiba hanno cercato di chiarire i fattori che influenzano la volontà degli utenti di usare i robot di assistenza in casa. Precedenti studi hanno dimostrato che il coinvolgimento pubblico nella ricerca ha un impatto positivo sulla progettazione dello studio e sull'impegno dei pazienti. Basandosi su questo, i ricercatori hanno esaminato un approccio che coinvolge potenziali utenti nel processo di ricerca e sviluppo dei robot di assistenza in casa. Questo approccio prende in considerazione le aspettative e i problemi della vita reale affrontati dagli utenti.


Fornendo ulteriori informazioni sul lavoro pubblicato su Scientific Reports, la prof.ssa Sayuri Suwa, coautrice dello studio, afferma:

“Nei paesi in cui la popolazione sta invecchiando, l'uso dei robot per l'assistenza in casa consentirà a molte persone di realizzare un 'invecchiamento sul posto'. Ogni paese ha storia, cultura e sistema legale unici, quindi volevamo chiarire come potrebbero essere sviluppati e implementati i robot di assistenza in casa così da rispettare queste differenze".


Coautori di questa ricerca sono i dott. Hiroo Ide dell'Università di Tokyo, Yumi Akuta della Tokyo Healthcare University, Naonori Kodate della University College Dublin, Jaakko Hallila della University of Applied Sciences di Seinäjoki e Wenwei Yu della Chiba University. Il team ha sondato con questionario utenti e caregiver in Giappone, Irlanda e Finlandia. Il questionario ha valutato 4 diversi aspetti della volontà degli utenti (familiarità con i robot, punti importanti sui robot di assistenza in casa, funzioni previste dai robot per la cura della casa e usi eticamente accettabili) su 48 punti diversi.


I ricercatori hanno analizzato le risposte di 525 partecipanti giapponesi, 163 irlandesi e 170 finlandesi per fattori comuni e distinti che influenzano la loro volontà di usare i robot. L'analisi ha rivelato che "volontà di partecipare alla ricerca e allo sviluppo", "interesse per le notizie legate ai robot" e "avere un'impressione positiva di robot" erano fattori comuni tra gli intervistati dei tre paesi. Dall'altra parte, "convenienza" in Giappone, "avvisare i familiari e il personale di supporto quando si verifica un cambiamento inaspettato in una persona anziana" in Irlanda e "design" in Finlandia si sono rivelati fattori distinti che influenzano l'uso dei robot.


Inoltre, lo studio evidenzia come variabili storiche, culturali e demografiche nei paesi influenzano l'implementazione dei robot di assistenza in casa. In Giappone, lo sviluppo di robot è incoraggiato dal governo, dall'industria e dal mondo accademico, con un generale ottimismo nei confronti della loro applicazione. In Irlanda, pur con un leggero ritardo nello sviluppo dei robot, viene sempre più riconosciuto il suo uso per gli anziani, e l'intelligenza artificiale e la robotica vengono applicate nell'assistenza sanitaria e sociale. La scelta del "design" degli intervistati finlandesi è in linea con il design finlandese, che è ampiamente noto in tutto il mondo, suggerendo che è importante nella produzione di robot.


Nel complesso, lo studio evidenzia l'importanza della partecipazione degli utenti e la loro prospettiva nello sviluppo della tecnologia di assistenza in casa. I robot per l'assistenza in casa hanno un potenziale significativo nel mantenere indipendenti gli anziani.


“Lo sviluppo di robot per la cura in casa in collaborazione con potenziali utenti, come le persone anziane e i fornitori di cure, promuoverà una migliore accettazione del prodotto in futuro. Ciò avrà benefici non solo per convalidare i prodotti per l'assistenza in casa in sviluppo, ma anche per espandere davvero l'uso dei robot per la cura in casa. Alla fine, ciò porterebbe a un maggiore benessere per gli utenti", conclude la prof.ssa Suwa.


Con la giusta miscela di innovazione, collaborazione e sensibilità culturale, i robot per l'aiuto in casa potrebbero presto trasformare in realtà globale il sogno di 'invecchiare sul posto'!

 

 

 


Fonte: Chiba University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: H Ide, [+12], W Yu. A comparative study to elucidate factors explaining willingness to use home-care robots in Japan, Ireland, and Finland. Scientific Reports, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)