Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un trauma accelera l'invecchiamento cerebrale, che può portare all'Alzheimer

Un nuovo studio suggerisce che un trauma grave (in particolare quello sessuale), è associato a invecchiamento cerebrale accelerato e a neuroinfiammazione della sostanza bianca, in particolare per le donne di colore.

black woman Image by freepik.com

Con l'aumentare dell'età media della nostra popolazione, aumenta anche il numero di persone con diagnosi di morbo di Alzheimer (MA). I progressi della tecnologia rendono più facile determinare l'età del cervello e identificare dal sangue i biomarcatori del MA. Un nuovo studio collega l'esposizione al trauma con i marcatori sanguigni di età del cervello e rischio di MA. I risultati dello studio sono stati presentati a Chicago dal 10 al 14 settembre all'incontro annuale 2024 della Menopause Society.


Secondo i Centri Controllo Malattie, il numero di persone con MA raddoppia ogni 5 anni oltre i 65 anni. Si prevede che questo numero quasi triplicherà fino a 14 milioni entro il 2060 e i due terzi sono donne. La malattia provoca la restrizione del cervello e la morte delle cellule cerebrali, causando un graduale declino della memoria, del pensiero, del comportamento e delle capacità sociali. La malattia non è solo straziante per i membri della famiglia, ma è anche molto costosa da gestire. Non c'è da meravigliarsi che così tante ricerche si concentrino sulle strategie di identificazione precoce e mitigazione.


Ricerche recenti sono state facilitate da molteplici progressi nella tecnologia medica, che includono misure di neuroscansione avanzata dell'età del cervello e la capacità di differenziare l'età cerebrale della sostanza bianca da quella grigia. Ciò è notevole, data l'indicazione preliminare che i cambiamenti della sostanza bianca possono essere particolarmente rilevanti per la salute del cervello delle donne. Inoltre, i progressi recenti nella valutazione del rischio di MA includono biomarcatori nel sangue che sono particolarmente utili per valutare i rischi decenni prima dell'emergere di questo tipo di demenza.


Un nuovo studio su oltre 250 donne di varie etnie ha cercato di verificare (1) se le donne con una maggiore esposizione al trauma avevano un'età più alta del cervello, considerando l'età cerebrale sia della materia grigia che bianca; (2) se le donne con maggiore esposizione al trauma avevano profili di biomarcatori avversi di MA; e (3) se le associazioni tra esposizione al trauma e l'età cerebrale o il MA variano per razza / etnia.


I risultati dello studio indicano che una maggiore esposizione al trauma era associata a marcatori di invecchiamento cerebrale accelerato, in particolare l'età cerebrale della sostanza bianca. In effetti, l'esposizione al trauma sembrava conferire oltre 3 anni in più di età cerebrale della materia bianca rispetto alle donne senza esposizione al trauma.


I risultati hanno anche indicato che una maggiore esposizione al trauma era associata a marcatori avversi nel sangue di neuroinfiammazione e morte neuronale, in particolare per le donne di colore. Dei traumi valutati, quelli sessuali sono emersi come particolarmente tossici per la salute del cervello delle donne.


La dott.ssa Rebecca Thurston, ricercatrice e direttrice del programma di salute biocomportamentale delle donne all'Università di Pittsburgh, afferma:

"Lavori precedenti avevano scoperto che il trauma infantile è associato a una salute fisica e neurocognitiva più scadente. Tuttavia, quelle ricerche erano in gran parte focalizzate sul trauma infantile. Il modo in cui il trauma adulto, incluso quello sessuale, si collega alla salute del cervello delle donne in mezza età è relativamente sconosciuto.

"I risultati sottolineano che il trauma adulto, e in particolare il trauma sessuale, è importante per la salute del cervello delle donne. Indicano anche che le donne di colore possono essere particolarmente vulnerabili agli effetti cerebrali avversi dell'esposizione al trauma. Questi dati indicano l'importanza di prevenire il trauma a supporto della salute del cervello delle donne mentre invecchiano".


Risultati più dettagliati saranno discussi durante l'incontro annuale 2024 della Menopause Society, la cui direttrice sanitaria dott.ssa Stephanie Faubion afferma:

"Visto che il numero di persone con MA è destinato quasi a triplicare, e con due terzi composto da donne, è imperativo comprendere il ruolo che può avere il trauma e discuterne con i nostri pazienti. Ecco perché studi come questo sono così preziosi".

 

 

 


Fonte: The Menopause Society (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: 2024 Annual Meeting of The Menopause Society in Chicago, September 10-14

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.