Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Multivitaminici possono dare benefici alla cognizione, ma sono necessarie ulteriori ricerche

Prendere un prodotto multivitamine rallenta il declino cognitivo?

 

Secondo uno studio pubblicato lo scorso gennaio sull'American Journal of Clinical Nutrition, un integratore multivitaminico quotidiano dà benefici sia alla cognizione globale (stato generale della cognizione) che alla memoria episodica (il ricordo di eventi ed esperienze del passato).


Per lo studio, il terzo di una serie del Cocoa Supplement and Multivitamin Outcomes Study, i ricercatori hanno fornito un sottoinsieme di 573 valutazioni a delle persone in clinica. Dopo aver analizzato i dati, il team ha osservato un beneficio 'modesto' dal multivitaminico in questi individui e ha visto un miglioramento significativo della memoria episodica dei partecipanti.


I ricercatori hanno stimato che un multivitaminico al giorno aveva ritardato l'invecchiamento cognitivo di due anni rispetto a coloro che hanno ricevuto un placebo invece del multivitaminico.


“Le vitamine e i minerali che si trovano nei multivitaminici hanno un ruolo importante come catalizzatori in varie funzioni cerebrali. Alcune vitamine, ad esempio B6 e B12, producono serotonina e dopamina, che sono neurotrasmettitori per il cervello", spiega Melanie Murphy Richter MS/RDN, dell'Università della California di Irvine. “Se i neurotrasmettitori sono prodotti in quantità insufficiente, le nostre vie di segnalazione saranno rallentate o addirittura inefficaci. La sottoproduzione della serotonina, ad esempio, può portare a compromettere il sonno, accelerando l'invecchiamento del corpo intero, incluso il cervello. I micronutrienti presenti nei multivitaminici possono proteggere dal danno ossidativo associato al declino cognitivo legato all'età"..


Allo stesso tempo, tuttavia, Claire Sexton DPhil, direttrice senior dei programmi scientifici e di sensibilizzazione dell'Alzheimer's Association, osserva che sebbene questi risultati siano incoraggianti, l'organizzazione non è pronta a raccomandare un uso diffuso di multilivitaminici per prevenire il declino cognitivo:

"Sono necessari studi di conferma indipendenti in popolazioni di studio più grandi, diverse e rappresentative. Con la conferma, questi risultati promettenti possono avere un impatto significativo sulla sanità pubblica, migliorando la salute del cervello, abbassando i costi di assistenza sanitaria, riducendo l'onere del caregiver, specialmente tra gli anziani".


Gli individui devono parlare con i loro medici dei benefici e dei rischi degli integratori alimentari che stanno assumendo, compresi i multivitaminici. I nutrienti provengono da una dieta equilibrata, sebbene non sia sempre possibile per alcune persone.


Per ora, sono necessarie altre ricerche per confermare che l'assunzione di un multivitaminico è una strategia efficace per prevenire il declino cognitivo con l'età.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)