Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modifica delle proteine è influenza chiave nelle neurodegenerazioni

Esplorando le modifiche post-traslazionali di una proteina chiave del Parkinson, ricercatori di EPFL e USC hanno scoperto potenziali percorsi per terapie future nelle malattie neurodegenerative in generale.

Protein modification in neurodegenerations Balana et alSchema grafico dei risultati della ricerca.

Le malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il Parkinson, presentano una sfida sanitaria significativa, colpendo oltre 50 milioni di persone a livello globale. Una caratteristica comune di queste malattie è l'accumulo di aggregati proteici mal ripiegati nel cervello, chiamati 'fibrille amiloidi', che interrompono la funzione normale delle cellule e alla fine ne causano la morte.

In un nuovo studio, scienziati guidati da Hilal Lashuel dell'EPFL e Matthew R. Pratt della University of Southern California hanno fatto un progresso significativo per capire come le modifiche post-traslazionali (cambiamenti che si verificano nelle proteine dopo che sono sintetizzate nella cellula) possono influenzare la formazione e la patogenicità di queste fibrille amiloidi.

I ricercatori hanno studiato la proteina alfa-sinucleina, che è legata alla formazione di fibrille amiloidi nel Parkinson, in particolare una modifica specifica che subisce la proteina, tecnicamente chiamata 'O-linked β-N-acetylglucosamine' (O-GlcNAc).

La O-GlcNAc è una sorta di modifica che aggiunge una singola molecola di zucchero a residui specifici di serina o treonina nella proteina, alterando così la sua funzione e le sue proprietà. È collegata a numerosi processi biologici, che comprendono l'aggregazione proteica e la neurodegenerazione. Questa modifica, in particolare sull'alfa-sinucleina, ha dimostrato di rallentare l'aggregazione amiloide e proteggere potenzialmente i neuroni.

Precedenti studi dei gruppi di Pratt e Lashuel avevano suggerito che aumentare la modifica di O-GlcNAc potrebbe avere un potenziale terapeutico nelle prime fasi della malattia neurodegenerativa, alterando le proprietà degli aggregati proteici per prevenire la loro semina e diffusione nel cervello, rallentando potenzialmente la progressione della malattia.

Basandosi su questo, il team ha impiegato metodi chimici innovativi per produrre fibrille alfa-sinucleine modificate, lavorando con il gruppo di Virginia Lee all'Università della Pennsylvania. Hanno anche usato modelli cellulari e animali per studiare come l'O-GlcNAc influisce sulle proprietà patogene dell'alfa-sinucleina e hanno lavorato con il gruppo di Lorena Saelices del Centro medico dell'UT Southwestern per osservare le fibrille modificate con la microscopia crioelettronica.

Lo studio ha dimostrato che aumentare la modifica genera fibrille con caratteristiche strutturali e biochimiche distinte. Queste fibrille producono un ceppo di fibrilla amiloide con una capacità drasticamente ridotta di seminare l'aggregazione nei neuroni e nei modelli animali di Parkinson. È interessante notare che questo ceppo di fibrille può seminare l'aggregazione in vitro, ma non nei neuroni o nei topi vivi.

"I nostri risultati mostrano che questo ambiente nella cellula ha un ruolo importante nel determinare la patogenicità di questa proteina", afferma Anne-Laure Mahul-Melier, prima coautrice dello studio.

Lo studio suggerisce che modifiche come O-GlcNAc potrebbero avere un ruolo nel modulare la patogenicità dell'alfa-sinucleina, aprendo nuove strade per la ricerca di potenziali trattamenti. Ad esempio, puntare il processo di modifica di O-GlcNAc potrebbe portare a terapie che alterano la progressione del Parkinson influenzando la capacità delle specie patogene di alfa-sinucleina di diffondersi in diverse regioni cerebrali.

In una esposizione breve di ricerche organizzata da Nature, gli autori scrivono: “Il nostro lavoro sulla modifica O-GlcNAc dell'alfa-sinucleina fa nuova luce sui determinanti molecolari della patobiologia delle fibrille amiloidi e fornisce nuovi obiettivi terapeutici per prevenire crescita e diffusione dell'amiloide nelle fasi iniziali e tardive dello sviluppo e della progressione della malattia".

 

 

 


Fonte: Nik Papageorgiou in Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AT Balana, [+13], HA Lashuel, Matthew R. Pratt. O-GlcNAc forces an α-synuclein amyloid strain with notably diminished seeding and pathology. Nature Chemical Biology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.