Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come impariamo? Neuroscienziati chiariscono come il cervello conserva i ricordi

Il nuovo lavoro di un team guidato dal dott. Tomás Ryan mostra che l'apprendimento avviene attraverso la formazione continua di nuovi modelli di connettività tra specifiche cellule 'engramma' in diverse regioni del cervello.

engram cells red in dentate gyrusIn rosso cellule engramma nel giro dentato (fonte: MIT)

Che sia di proposito, incidentalmente o semplicemente per caso, apprendiamo costantemente e quindi il nostro cervello cambia di continuo. Quando ci muoviamo nel mondo, interagiamo uno con l'altro o assorbiamo contenuti mediatici, il nostro cervello sta afferrando informazioni, creando nuovi ricordi.

La prossima volta che camminiamo per la strada, incontriamo i nostri amici o incontriamo qualcosa che ci ricorda l'ultimo podcast che abbiamo ascoltato, impegneremo rapidamente quelle informazioni della memoria che sono da qualche parte nel cervello. Ma in che modo queste esperienze modificano i neuroni per permetterci di formare nuovi ricordi?

Il cervello è un organo composto da reti dinamiche di cellule, sempre in uno stato di flusso dovuto a crescita, invecchiamento, degenerazione, rigenerazione, rumore quotidiano e apprendimento. La sfida per gli scienziati è identificare la 'differenza che fa la differenza' per la formazione di un ricordo: il cambiamento in un cervello che memorizza un ricordo viene riferito a un 'engramma', che mantiene le informazioni per un uso successivo.

Questo studio appena pubblicato mirava a capire come le informazioni potevano essere archiviate come engrammi nel cervello. La dott.ssa Clara Ortega-de San Luis, post-dottorato di ricerca nel laboratorio Ryan e prima autrice dello studio pubblicato su Current Biology, ha dichiarato:

“Le cellule di memoria engramma sono gruppi di cellule cerebrali che, attivate da esperienze specifiche, cambiano per incorporare e quindi mantenere informazioni nel cervello. La riattivazione di questi 'elementi costitutivi' dei ricordi innesca il richiamo di esperienze specifiche ad essi associate. La domanda è: come gli engrammi archiviano informazioni significative sul mondo?".

Per identificare e studiare i cambiamenti agli engrammi che ci consentono di codificare un ricordo, il team di ricercatori ha studiato una forma di apprendimento in cui due esperienze simili tra loro sono collegate dalla natura del loro contenuto.

I ricercatori hanno usato un paradigma in cui gli animali hanno imparato a identificare contesti diversi e formare associazioni tra loro. Usando tecniche genetiche, il team ha etichettato in modo cruciale due diverse popolazioni di cellule engramma nel cervello per due ricordi separati, e quindi hanno monitorato come si manifestava l'apprendimento nella formazione di nuove connessioni tra quelle cellule engramma.

Poi, attraverso l'optogenetica, che consente di controllare l'attività delle cellule cerebrali con la luce, hanno ulteriormente dimostrato come per apprendere fossero necessarie queste nuove connessioni. In tal modo, hanno identificato un meccanismo molecolare mediato da una proteina specifica situata nella sinapsi che è coinvolta nella regolazione della connettività tra le cellule engramma.

Questo studio fornisce prove dirette dei cambiamenti nella connettività del cablaggio sinaptico tra le cellule engramma da considerare come un probabile meccanismo per la conservazione della memoria nel cervello. Commentando lo studio, il dott. Ryan, professore associato della facoltà di biochimica e immunologia al Trinity Biomedical Sciences Institute e al Trinity College Institute of Neuroscience, ha dichiarato:

“Comprendere i meccanismi cellulari che consentono l'apprendimento ci aiuta a capire non solo come formiamo nuovi ricordi o modifichiamo quelli preesistenti, ma anche avanzare le nostre conoscenze per districare il modo in cui il cervello funziona e i meccanismi necessari per elaborare i pensieri e le informazioni.

“Nelle neuroscienze del 21° secolo, a molti di noi piace pensare che i ricordi vengano conservati nelle cellule engramma o nei loro sotto componenti. Questo studio sostiene che piuttosto che cercare informazioni all'interno o nelle cellule, dovremmo cercare informazioni tra le cellule stesse e che l'apprendimento può funzionare alterando il diagramma di cablaggio del cervello; assomiglia meno a un computer e di più a una scultura in sviluppo.

“In altre parole, l'engramma non è nella cellula; la cellula è nell'engramma".

 

 

 


Fonte: Trinity College Dublin (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Ortega-de San Luis, [+2], TJ Ryan. Engram cell connectivity as a mechanism for information encoding and memory function. Current Biology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)