Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule nervose poco isolate promuovono l'Alzheimer in tarda età

Dei ricercatori hanno dimostrato che la mielina difettosa promuove attivamente i cambiamenti legati alla malattia nell'Alzheimer

Immune cells in Alzheimer brain with degenerated myelinAlcune cellule immunitarie (microglia, in giallo), rimuovono le placche amiloidi (magenta) nel cervello del topo con Alzheimer (a sinistra). La mielina degenerata impedisce di farlo (a destra). Fonte: © Max Planck Institute

Il morbo di Alzheimer (MA), una forma irreversibile di demenza, è considerato la malattia neurodegenerativa più comune del mondo. Il suo principale fattore di rischio è l'età, anche se non è chiaro perché. Sappiamo che lo strato isolante attorno alle cellule nervose nel cervello, chiamato mielina, degenera con l'età.


I ricercatori del Max Planck Institute (MPI) di Göttingen hanno ora dimostrato che tale mielina difettosa promuove attivamente i cambiamenti legati al MA, e che il rallentamento del danno alla mielina legato all'età potrebbe aprire nuovi modi per prevenire la malattia o ritardare la sua progressione in futuro.


Cosa stavo per fare? Dove ho messo le chiavi? Quando era quell'appuntamento? La malattia inizia con lievi cali di memoria, seguiti da problemi crescenti a orientarsi, seguire le conversazioni, articolare o eseguire compiti semplici. Nella fase finale, i pazienti sono spesso dipendenti dall'assistenza degli altri. Il MA progredisce gradualmente e colpisce principalmente gli anziani. Il rischio di svilupparlo raddoppia ogni 5 anni dopo i 65.

 

Segni di invecchiamento nel cervello

"I meccanismi sottostanti che spiegano la correlazione tra età e MA non sono ancora stati chiariti", afferma Klaus-Armin Nave, direttore dell'MPI.


Con il suo team del Dipartimento di Neurogenetica, studia la funzione della mielina, lo strato isolante delle fibre cellulari nervose del cervello, ricco di lipidi. La mielina garantisce la comunicazione rapida tra le cellule nervose e supporta il loro metabolismo.


“La mielina intatta è fondamentale per la normale funzione cerebrale. Abbiamo dimostrato che i cambiamenti legati all'età nella mielina promuovono i cambiamenti patologici del MA"
, continua Nave.


In un nuovo studio pubblicato su Nature, gli scienziati hanno esplorato il possibile ruolo del degrado della mielina legato all'età nello sviluppo del MA. Il loro lavoro si è concentrato su una caratteristica tipica della malattia:


"Il MA è caratterizzato dalla deposizione di alcune proteine nel cervello, i cosiddetti peptidi amiloide-beta (Aꞵ)“
. spiega Constanze Depp, prima coautrice dello studio. "I peptidi Aꞵ si raggruppano per formare placche amiloidi. Nei pazienti di MA, queste placche si formano per molti anni e persino decenni prima che appaiano i primi sintomi".


Nel corso della malattia, le cellule nervose muoiono irreversibilmente e la trasmissione di informazioni nel cervello è disturbata. Usando metodi di scansione e biochimici, gli scienziati hanno esaminato e confrontato diversi modelli di topo con MA nei quali le placche amiloide sono presenti in modo simile a quelle dei pazienti umani di MA. Per la prima volta, tuttavia, hanno studiato topi di MA che avevano anche difetti alla mielina, tipici del cervello umano a un'età avanzata.


Ting Sun, altro primo coautore dello studio, descrive i risultati:

"Abbiamo visto che la degradazione della mielina accelera la deposizione di placche amiloidi nel cervello dei topi. La mielina difettosa stressa le fibre nervose, facendole gonfiare e produrre più peptidi Aꞵ".

 

Cellule immunitarie sopraffatte

Allo stesso tempo, i difetti della mielina attirano l'attenzione delle cellule immunitarie del cervello chiamate microglia.


“Queste cellule sono molto vigili e monitorano il cervello per rilevare qualsiasi segno di compromissione. Possono raccogliere e distruggere sostanze, come cellule morte o componenti cellulari", aggiunge la Depp.


Normalmente, le microglia rilevano ed eliminano le placche amiloidi, tenendo a bada l'accumulo. Tuttavia, quando le microglia sono di fronte a placche di mielina difettosa e amiloide, rimuovono principalmente i resti di mielina mentre le placche continuano ad accumularsi. I ricercatori sospettano che le microglia siano 'distratte' o sopraffatte dal danno alla mielina e quindi non possono rispondere correttamente alle placche.


I risultati dello studio mostrano, per la prima volta, che la mielina difettosa nel cervello che invecchia aumenta il rischio di deposizione di peptidi Aꞵ.


“Speriamo che questo porti a nuove terapie. Se riusciamo a rallentare il danno alla mielina legato all'età, questo potrebbe anche prevenire o rallentare il MA"
, afferma Nave.

 

 

 


Fonte: Max-Planck-Gesellschaft (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Depp, [+28], K-A Nave. Myelin dysfunction drives amyloid-β deposition in models of Alzheimer’s disease. Nature, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)