Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Assistenza agli ospiti con demenza legata al fatto che siano in maggioranza

Nella maggior parte delle strutture sono state trovate popolazioni eterogenee, evidenziando la necessità di una formazione specialistica.

alzheimer care home

La qualità dell'assistenza per i residenti delle case di cura con morbo di Alzheimer (MA) e demenze correlate (MADC) è migliore quando sono in maggioranza nella struttura, ma la maggior parte delle case di cura ospita una popolazione eterogenea, dove la formazione specialistica del personale è limitata, secondo uno studio condotto all'Università della California di Irvine.


“Riconoscere e gestire le complesse condizioni mediche e i sintomi comportamentali dei residenti con MADC richiede conoscenze avanzate tra il personale. Questi risultati sollevano preoccupazioni significative per quanto riguarda il livello di assistenza e qualità della vita per la maggior parte di queste persone, evidenziando la necessità urgente di un livello più elevato di cure per loro", ha affermato Dana Mukamel, prima autrice e prof.ssa di medicina dell'UCI.


I risultati, pubblicati di recente su Health Affairs, si basano sull'analisi di 13.909 strutture in USA, effettuata tra il 2017 e il 2019. I ricercatori hanno studiato i dati dei Centers for Medicare & Medicaid Services per valutare le strutture con popolazioni ADRD alte e basse, la qualità delle cure e gli esiti sanitari per 7,6 milioni di residenti, il 42% dei quali aveva la diagnosi di MADC o di deterioramento cognitivo.


I ricercatori hanno scoperto che i residenti con MADC erano dispersi in tutte le case di cura, e in meno della metà delle strutture rappresentavano il 60-90% della popolazione. È stato anche visto che meno del 5% dei letti delle case di cura sono nelle unità speciali per la demenza e solo le strutture che avevano una popolazione MADC superiore al 90% sembravano offrire cure migliori.


"Questo studio mirava a colmare le lacune nella letteratura attuale per quanto riguarda la concentrazione di residenti di MADC nelle case di cura e le implicazioni che hanno sulla loro qualità di cure"
, ha affermato Mukamel. "I nostri risultati evidenziano la necessità di una formazione specialistica e sollevano importanti questioni politiche che devono essere affrontate".


Il National Alzheimer's Project Act del 2011 ha permesso un maggiore investimento nella ricerca del National Institute on Aging e ci si aspetta che le politiche federali per migliorare l'assistenza alle case di cura attraverso standard migliori di personale diano benefici a tutti i residenti. Tuttavia, la mancanza di formazione basata sul mix di popolazione solleva preoccupazioni sulla garanzia di qualità e sicurezza per coloro che hanno MADC.


"Mentre la prevalenza di MADC dovrebbe crescere nei prossimi decenni, quelli che risiedono nelle case di cura rappresentano la maggioranza in poche strutture"
, ha detto la Mukamel. “Gli sforzi per informare le pratiche ottimali di cure, i requisiti del personale e la formazione richiedono investimenti in ricerca, politica e innovazione. Continua attenzione e collaborazione sono essenziali per guidare i progressi e migliorare la cura, la qualità della vita e gli esiti di salute per questa popolazione vulnerabile".

 

 

 


Fonte: University of California - Irvine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: DB Mukamel, [+2], RT Konetzka. Dementia Care Is Widespread In US Nursing Homes; Facilities With The Most Dementia Patients May Offer Better Care. Health Affairs, June 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.