Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il rischio di demenza

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell'udito, hanno una salute cerebrale simile a chi  ha 10-20 anni meno di loro, secondo un nuovo studio eseguito al Baycrest. Lo studio ha scoperto che un singolo fattore di rischio per la demenza potrebbe ridurre la cognizione come 3 anni di invecchiamento.


"I nostri risultati suggeriscono che i fattori dello stile di vita possono essere più importanti dell'età nel determinare il livello di funzionamento cognitivo di una persona. Questa è un'ottima notizia, dal momento che c'è molto che puoi fare per modificare questi fattori, come gestire il diabete, affrontare la perdita di udito e ottenere il supporto necessario per smettere di fumare"
, afferma la dott.ssa Annalise LaPlume, post-dottorato del Rotman Research Institute (RRI) del Baycrest e prima autrice dello studio.


Lo studio è uno dei primi a esaminare i fattori di rischio di stile di vita per la demenza durante l'intera durata della vita.


“Mentre la maggior parte degli studi di questa natura esamina persone di mezza età e anziani, noi abbiamo incluso anche dati di partecipanti di soli 18 anni e abbiamo scoperto che i fattori di rischio hanno un impatto negativo sulle prestazioni cognitive a tutte le età. Ciò è cruciale in quanto significa che i fattori di rischio possono e dovrebbero essere affrontati il ​​più presto possibile", afferma la dott.ssa Nicole Anderson, scienziata senior dell'RRI, direttrice scientifica associata del Center for Brain Health and Wellness del Baycrest e autrice senior di questo studio.


Lo studio, appena pubblicato su Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment, and Disease Monitoring, includeva dati di 22.117 persone da 18 a 89 anni che hanno completato il test Cogniciti Brain Health Assessment, sviluppato al Baycrest, che, eseguito da casa attraverso il sito Cogniciti, richiede circa 20 minuti ed è costituito da un questionario di fondo e 4 compiti cognitivi.


I ricercatori hanno esaminato le prestazioni dei partecipanti sui test della memoria e dell'attenzione e in che modo ciò è stato influenzato da 8 fattori di rischio modificabili per la demenza:

  1. istruzione bassa (meno di un diploma di scuola superiore),
  2. perdita di udito,
  3. lesioni cerebrali traumatiche,
  4. abuso di alcol o sostanze,
  5. ipertensione,
  6. fumo (attualmente o negli ultimi 4 anni),
  7. diabete,
  8. depressione.


Ogni fattore ha portato a una diminuzione delle prestazioni cognitive equivalente a ben 3 anni di invecchiamento, e ogni fattore aggiuntivo ha contribuito alla stessa quantità di declino. Ad esempio, avere tre fattori di rischio potrebbe portare a una diminuzione delle prestazioni cognitive equivalente a 9 anni di invecchiamento. Gli effetti dei fattori di rischio aumentano con l'età, così come il numero di fattori di rischio che le persone hanno avuto.


"Tutto sommato, la nostra ricerca mostra che hai il potere di ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza", afferma la dott.ssa LaPlume. "Inizia ad affrontare eventuali fattori di rischio che hai ora, che tu abbia 18 o 90 anni, e sosterrai la salute del cervello, per invecchiare senza paura".


Questa ricerca è stata supportata dall'Alzheimer Society of Canada e dal Natural Sciences and Engineering Research Council del Canada. Con finanziamenti aggiuntivi, i ricercatori potrebbero esaminare ulteriormente le differenze tra chi invecchia normalmente e i 'superager', le persone che hanno prestazioni cognitive identiche a quelle più giovani di vari decenni.

 

 

 


Fonte: Baycrest Centre for Geriatric Care (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Annalise LaPlume, ...[+3], Nicole Anderson. The adverse effect of modifiable dementia risk factors on cognition amplifies across the adult lifespan. Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)