Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meno smartphone, più benessere

Quanta disintossicazione digitale è necessaria per vivere meglio? La buona notizia è che non dobbiamo rinunciarvi completamente.

Incolpiamo lo smartphone per una serie di ricadute negative, che vanno dal dolore al collo al comportamento che crea dipendenza. La dott.ssa Julia Brailovskaia e il suo team del Mental Health Research and Treatment Center della Ruhr-Universität Bochum (RUB) hanno deciso di capire se la nostra vita è effettivamente migliore senza smartphone, o meglio, quanto ci fa bene usare meno lo smartphone ogni giorno.


I ricercatori hanno chiesto a circa 200 partecipanti di fare a meno completamente del loro smartphone per una settimana, di ridurre di un'ora il suo uso quotidiano o di usarlo come prima. I loro risultati mostrano che, a lungo termine, coloro che hanno ridotto il suo uso sono andati meglio, come riferito sul Journal of Experimental Psychology: Applied dal 7 aprile 2022.

 

Quanto smartphone ci fa bene?

In media, trascorriamo più di tre ore al giorno incollati allo schermo dello smartphone. Facciamo ricerche online, cerchiamo indicazioni, controlliamo e-mail e il meteo, acquistiamo online, leggiamo le notizie, guardiamo film, ci soffermiamo sui social media. Sembra ragionevole sospettare che tutto ciò non vada bene per noi.


Degli studi hanno dimostrato che l'uso dello smartphone è collegato a problemi come meno attività fisica, obesità, dolore al collo, prestazioni compromesse e comportamento simile alla dipendenza, solo per citarne alcuni.


"Lo smartphone è sia una benedizione che una maledizione"
, afferma Julia Brailovskaia, il cui team voleva sapere: quanto smartphone fa bene? A tal fine, i ricercatori hanno confrontato l'effetto della completa astinenza da smartphone rispetto a una riduzione del tempo quotidiano sullo schermo e rispetto all'uso continuato senza alcuna modifica.


Hanno reclutato 619 persone per il loro studio e le hanno divise in tre gruppi: 200 di loro hanno messo completamente da parte il loro smartphone per una settimana, 226 hanno ridotto il tempo di uso del dispositivo di un'ora al giorno e 193 non hanno cambiato nulla nel loro comportamento.

 

Attività fisica, sigarette, soddisfazione della vita, ansia, depressione

I ricercatori hanno intervistato tutti i partecipanti sulle loro abitudini di vita e il loro benessere immediatamente dopo l'intervento, un mese e 4 mesi dopo. Quanta attività fisica facevano? Quante sigarette fumavano al giorno? Quanto si sentivano soddisfatti della loro vita? Avevano segni di ansia o depressione?


"Abbiamo scoperto che sia rinunciare allo smartphone che ridurre il suo uso quotidiano di un'ora ha avuto effetti positivi sullo stile di vita e sul benessere dei partecipanti",
riassume i risultati Julia Brailovskaia. "Nel gruppo che ha ridotto l'uso, questi effetti sono durati anche più a lungo ed erano quindi più stabili che nel gruppo di astinenza completa".

 

Non è necessario fare completamente senza

L'intervento di una settimana ha cambiato le abitudini di utilizzo dei partecipanti a lungo termine: anche quattro mesi dopo la fine dell'esperimento, i membri del gruppo di astinenza hanno usato il proprio smartphone in media 38 minuti in meno al giorno rispetto a prima.


Il gruppo che aveva trascorso un'ora in meno al giorno con lo smartphone durante l'esperimento lo ha usato fino a 45 minuti in meno al giorno dopo quattro mesi rispetto a prima. Allo stesso tempo, sono aumentati la soddisfazione di vita e il tempo in cui erano stati fisicamente attivi. Sono diminuiti i sintomi della depressione e dell'ansia, nonché il consumo di nicotina.


"Non è necessario rinunciare completamente allo smartphone per sentirsi meglio", conclude la Brailovskaia. "Potrebbe esserci un tempo ottimale di uso giornaliero".

 

 

 


Fonte: Meike Drießen in Ruhr-University Bochum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Julia Brailovskaia, ...[+6], Jürgen Margraf. Finding the “sweet spot” of smartphone use: Reduction or abstinence to increase well-being and healthy lifestyle?! An experimental intervention study.. J of Exp Psych: Applied, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)