Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ageismo esiste anche tra gli anziani, secondo una nuova ricerca

"Non vogliamo avere tra i piedi Zimmer tutto il tempo", ha detto John *, di 73 anni. Si sentiva chiaramente frustrato e aveva forti obiezioni sugli ospiti più anziani e fragili nel suo villaggio di pensionati. John e sua moglie, Jean, si erano trasferiti nel villaggio circa un anno prima. Evidentemente non si aspettavano di incontrare persone molto anziane quando si sono trasferiti. "È deprimente", ha continuato, "vedere queste persone, che dovrebbero essere in realtà in una casa di cura, o con assistenza continua".


Nella nostra ricerca, pubblicata su The Gerontologist, abbiamo effettuato 80 interviste approfondite ad anziani sulle loro esperienze di vita nei villaggi per pensionati in tutto il Regno Unito e in Australia. Eravamo particolarmente interessati al motivo per cui le persone cercano una struttura per pensionati e come sono soddisfatti i loro bisogni, o quanto confliggono con quelli di altri ospiti. Non ci aspettavamo di trovare livelli così elevati di risentimento tra i residenti, ma era così.


Le strutture per pensionati sono un grosso business. Si stima che circa il 5% degli australiani, il 6% degli americani e l'1% dei cittadini britannici oltre i 65 anni vivano in un villaggio di pensionati. Dei ricercatori hanno sostenuto che uno dei problemi di questi villaggi è che tendono a trattare gli 'anziani' come una categoria omogenea, come più o meno 'uguali', semplicemente perché hanno più di 60 anni. La realtà è che i residenti hanno esigenze estremamente diverse e coprono fino a tre decenni, dai 60 agli oltre 90 anni.

 

Esigenze contrastanti e conflittuali

Alcune delle persone con cui abbiamo parlato (li abbiamo chiamati i 'Peter Pan') hanno scelto chiaramente la struttura per pensionati per evitare i pericoli della vecchiaia e prolungare la mezza età più a lungo possibile. David, 76 anni, e sua moglie, Pam, 73 anni, si erano trasferiti in un villaggio di pensionati nelle Midlands perché volevano mantenere un senso di essere attivi, in forma, sani e indipendenti. David ci ha detto:

"Siamo ancora ragionevolmente in forma, vedi. Abbiamo un ambiente forte e stabile di famiglia e amici. Speriamo che questo sia un posto dove sarà facile vivere e dove possiamo fare le cose che vogliamo e sentirci in forma e sani".


Al contrario, altri hanno scelto lo stesso villaggio di pensionati perché erano preoccupati dell'aumento di fragilità e del deterioramento della salute e hanno cercato una comunità che secondo loro poteva sostenerli in queste sfide.


Peter, 78 anni, e sua moglie Sue, 76 anni, si erano trasferiti nel villaggio per far fronte alla crescente dipendenza di Sue, a causa di una malattia legata alla demenza. Peter ci ha detto:

"Beh, tutto parte dalla malattia di Sue ... e dai problemi che si sono verificati, e abbiamo pensato che questa sarebbe stata la risposta ... Avevo l'impressione che quello avremmo trovato trasferendoci qui".

 

Ageismo nel 'vecchio'

Questo insiemi di bisogni contrastanti erano spesso in conflitto. Le persone che si erano trasferite nei villaggi di pensionati per prolungare la mezza età e sentirsi parte di una comunità attiva e indipendente, non sempre accettavano i residenti più fragili.


Jane, 72 anni, di un villaggio di pensionati nel Regno Unito, ha suggerito che "le persone anziane ti fanno sentire più vecchia. Non possono fare così tanto ... li aiutiamo, ma non possiamo far girare la nostra vita attorno a loro".


Paul, 74 anni, propugna un processo di vendita più selettivo. Ci ha detto: "Non penso che le persone [qui] siano vagliate a sufficienza. Penso che il criterio principale sia che hai i soldi. Non penso necessariamente che ci dovrebbe essere più sostegno; penso che ci dovrebbero essere meno persone che richiedono supporto qui".


Alcune persone che si erano trasferite per sentirsi più sostenute nella loro vulnerabilità e fragilità, a volte si sono sentite emarginate e non supportate. Peter ci ha detto, in lacrime, che [il posto] non si è rivelato come lui e sua moglie avevano sperato. "In qualche modo, ora, sento che lei sia un po' come una lebbrosa, perché nessuno vuole davvero avvicinarla qui", ha detto.


Ma c'erano altri che hanno dimostrato un atteggiamento più accogliente nei confronti dei residenti più anziani. Ralph, 72 anni, ha riconosciuto che potrebbe essere più fragile egli stesso in futuro e considera benvenuto il sostegno da parte dei colleghi residenti:

"Attualmente siamo le persone alle quali i vicini dicono 'puoi aiutare a fare questa cosa o farla [tu stesso]?', 'puoi portami da qualche parte o puoi fare quella cosa?'. Ma penso che un giorno funzionerà al contrario. Penso che magari quando invecchiamo, anche noi diventeremo dipendenti dagli altri".


Il geografo culturale Kevin Mchugh ha sostenuto che le comunità di pensionati riflettono e vendono narrazioni convincenti sull'invecchiamento di successo. Queste narrazioni, sostiene, sono "definite tanto dall'immagine assente (persone vecchie e povere) quanto dall'immagine presentata: 'anziani' belli, sani, agiati di classe media, impegnati a occupare giornate piene di sole".


Molte di queste comunità di pensionati sono spesso definite così vagamente che sembrano offrire tutte le cose a tutte le persone. Ma possono essere un modello desiderabile solo se riconoscono e soddisfano le diverse esigenze di quella comunità.


Come ha sostenuto il gerontologo svedese Håkan Jönson, ha poco senso offendere gli anziani più fragili e vulnerabili: perché dovremmo offendere una percentuale della popolazione di cui probabilmente faremo parte nel futuro?

 

 

* Tutti i nomi sono stati modificati per proteggere l'anonimato.

 

 

 


Fonte: Sam Carr (docente di educazione con psicologia, Università di Bath) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sam Carr, Chao Fang. "We are good neighbours, but we are not carers!”: Lived experiences of conflicting (in)dependence needs in retirement villages across the United Kingdom and Australia. The Gerontologist, 3 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)