Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovi trattamenti per Alzheimer e ictus rivelati in 3 nuovi studi

I risultati di tre nuovi studi indicano che potrebbero essere in vista nuovi trattamenti per il morbo di Alzheimer (MA) e l'ictus. Uno studio rivela un possibile legame tra la malattia delle gengive e il MA. Due altri studi hanno esplorato quanto è promettente la sostanza sovateltide per il trattamento dei disturbi neurodegenerativi.


I dati di ricerca sono stati presentati dal 4 al 7 ottobre alla Seventeenth International Conference on Endothelin (ET-17), ospitata e organizzata dall'American Physiological Society (APS).

 

1. Malattia delle gengive cronica legata all'inizio del MA

Un team inter-istituzioni di ricercatori ha studiato l'impatto della malattia delle gengive sul sistema delle endoteline (ET). Gli scienziati hanno scoperto che la malattia attiva il sistema ET, portando a una diminuzione dei marcatori di senescenza, e provocando quindi la morte delle cellule. Queste scoperte sembrano indicare che la malattia delle gengive può contribuire alla rottura dell'integrità endoteliale attivando il sistema ET.

Anche se non conosciamo i meccanismi esatti con cui la malattia delle gengive è legata alle demenza del MA e a quelle correlate, i ricercatori hanno due teorie. Una è che i batteri danneggiano i vasi sanguigni che sono fondamentali per fornire flusso sanguigno costante al cervello, danneggiando così il cervello. L'altra è che ci sono fattori rilasciati durante un'infezione sistemica, che causano infiammazione nel cervello. È possibile che questi due meccanismi stiano lavorando insieme.

 

2. Nuove basi per farmaci innovativi che trattano l'ictus e altre malattie neurodegenerative

Questo studio ha esaminato la funzione del sovateltide, un agonista altamente selettivo dell'endotelina-B. I ricercatori hanno scoperto che stimola le cellule cerebrali chiamate cellule del tronco neurale/progenitrici e media la rigenerazione e la riparazione di queste cellule.

Lo studio ha anche scoperto che il trattamento con sovateltide nei ratti dopo un ictus ischemico ha impedito la disfunzione mitocondriale nel cervello. I ricercatori ritengono che ulteriori studi contribuiranno a sviluppare medicine migliori per trattare l'ictus, il MA, l'Huntington e il Parkinson.

 

3. Possibile nuova terapia per trattare il MA

Questa ricerca mostra le "prime prove sperimentali" che la stimolazione dei recettori di endotelina B con una catena di amminoacidi chiamata sovateltide ha portato a un miglioramento del 46% del recupero cognitivo dei topi con MA, la forma più comune di demenza.

Nel 2021, si stima che in America 6,2 milioni di persone di tutte le età abbiano il MA, senza una cura disponibile. I fisiologi prevedono che questo studio, insieme ad altri, aiuterà a sviluppare medicine migliori per trattare il MA e altre malattie neurodegenerative.

 

 

 


Fonte: American Physiological Society (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)