Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco per epilessia migliora la funzione cognitiva in alcuni pazienti di Alzheimer

Levetiracetam

Un farmaco economico anti-crisi epilettiche migliora notevolmente l'apprendimento, la memoria e altre funzioni cognitive nei pazienti di morbo di Alzheimer (MA) che hanno attività epilettiche nel cervello, secondo uno studio pubblicato il 27 settembre su JAMA Neurology.


"Questo è un farmaco usato per l'epilessia", afferma Keith Vossel MD/MSC, direttore del Centro Ricerca Alzheimer dell'UCLA e il principale investigatore della sperimentazione clinica. "L'abbiamo usato in questo studio per i pazienti di MA che avevano evidenze di attività epilettica silente, che è un'attività cerebrale simile alla crisi epilettica senza le convulsioni fisiche associate".


Il MA è la causa principale di demenza in tutto il mondo. I primi sintomi includono perdita di memoria a breve termine, declino della capacità di risolvere problemi, difficoltà a cercare le parole e problemi con la navigazione spaziale. Tra i pazienti di MA, si stima che il 10-22% abbia convulsioni, mentre un ulteriore 22-54% mostra un'attività epilettica silente.


Il dott. Vossel aveva mostrato in studi precedenti che i pazienti che hanno attività epilettica silente nel cervello subiscono un declino più rapido della funzione cognitiva. I ricercatori hanno scelto di testare il farmaco anti-epilettico levetiracetam, approvato dalla FDA nel 1999 e che si era anche comportato bene nei modelli animali del MA. Il levetiracetam, ora disponibile come generico, costa circa $ 70 all'anno. La dose testata nell'esperimento era di 125 mg due volte al giorno, molto meno di una dose tipica usata per l'epilessia.


Nello studio, sono stati individuati quelli con attività epilettica silente, tra 54 pazienti con sintomi di MA lieve, con l'elettroencefalogramma (EEG), per monitorarli durante la notte, così come con un magnetoencefalogramma (MEG) di un'ora, per registrare le onde magnetiche generate dall'attività elettrica.


"Il MEG può cogliere l'attività epilettica persa dall'EEG, perché osserva una popolazione diversa di cellule cerebrali", ha spiegato il dott. Vossel.


Tra i pazienti inclusi nello studio, 34 erano idonei alla partecipazione, e il 40% di loro aveva attività epilettiche, mentre il resto non aveva attività epilettiche (i pazienti che prendevano farmaci anti-convulsioni per disturbi epilettici preesistenti erano stati esclusi prima della selezione).


Questi pazienti sono stati quindi suddivisi in due gruppi, con uno che ha ricevuto un placebo per 4 settimane, seguite da un periodo di 4 settimane con nessun farmaco e quindi una dose da 125 mg di levetiracetam due volte al giorno per quattro settimane. Il secondo gruppo ha ricevuto questi stessi trattamenti in ordine inverso. Questo schema incrociato ha permesso di testare l'intervento su tutti i partecipanti, ma facendo in modo che né i pazienti né i ricercatori sapessero se il paziente stava prendendo il farmaco reale in una data settimana.


Durante il periodo di studio, i ricercatori hanno testato le competenze dei pazienti, come l'abilità a risolvere i problemi, il ragionamento, il ricordo delle parole e la capacità di orientarsi. Ad esempio, usando un simulatore di guida su un monitor del computer, i partecipanti dovevano muoversi in un percorso stradale attraverso una città virtuale.


I ricercatori hanno scoperto che i pazienti trattati con levetiracetam hanno mostrato tendenze al miglioramento della funzione cognitiva, ma quando i pazienti sono stati separati tra quelli con attività epilettica silente e quelli senza, i pazienti con attività epilettica silente hanno mostrato un beneficio chiaro dal farmaco.


"C'erano differenze molto chiare tra i gruppi", dice il dott. Vossel. "C'è un sottotipo di MA, considerato una variante epilettica, che è abbastanza comune, presente in circa il 60% dei pazienti. I pazienti con questa forma di MA mostrano un miglioramento sintomatico con il levetiracetam".


Quando i medici diagnosticano il MA, di solito non fanno il test per le convulsioni silenti, quindi i risultati dello studio possono richiedere loro di considerare se un paziente sta potenzialmente sperimentando attività epilettica.


"Ci sono alcune caratteristiche cliniche che indicano che i pazienti di MA hanno maggiori probabilità di avere un'attività epilettica silente", dice. "Il principale è l'età inferiore ai 65 anni di inizio dei sintomi. Infatti, il farmaco sembrava dare benefici anche ai pazienti più giovani, anche se non avevano attività epilettiche rilevabili".


I pazienti nello studio stavano già prendendo farmaci attualmente approvati per il MA, e questo studio dimostra che il levetiracetam migliora la funzione cognitiva meglio dei trattamenti correnti. Sono necessari altri studi per scoprire se prendere il farmaco a lungo termine può rallentare la progressione della malattia.


"Questo studio era destinato a cercare il miglioramento cognitivo durante un breve periodo di trattamento", dice il dott. Vossel. "Ci sono altri studi in corso per vedere se il farmaco può aiutare a rallentare il corso della malattia per periodi più lunghi".


Aggiunge che gli studi futuri all'UCLA si concentreranno sul reclutamento di una popolazione di studio più diversificata e testeranno altri farmaci anti-crisi epilettiche.

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Keith Vossel, Kamalini Ranasinghe, Alexander Beagle, Alice La, Kasey Ah Pook, Madelyn Castro, Danielle Mizuiri, Susanne Honma, Nisha Venkateswaran, Mary Koestler, Wenbo Zhang, Lennart Mucke, Michael Howell, Katherine Possin, Joel Kramer, Adam Boxer, Bruce Miller, Srikantan Nagarajan, Heidi Kirsch. Effect of Levetiracetam on Cognition in Patients With Alzheimer Disease With and Without Epileptiform Activity. JAMA Neurology, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.