Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scelte salutari di vita implicano meno problemi di memoria

La ricerca ha dimostrato che comportamenti salutari sono associati ad un rischio minore di Alzheimer e demenza, ma si sa meno sul legame potenziale tra scelte di vita positive e lievi disturbi di memoria, in particolare quelli che avvengono precocemente nella vita e potrebbero essere i primi indicatori dei problemi successivi.

Per esaminare l'impatto di queste scelte di vita sulla memoria per tutta la vita adulta, i ricercatori dell'University of California di Los Angeles (UCLA) e l'organizzazione Gallup hanno collaborato su un sondaggio nazionale di oltre 18.500 individui di età compresa tra 18 e 99 anni.


Gli intervistati hanno risposto sia sulla loro memoria che sui loro comportamenti di salute, compresi fumo, esercizio fisico e dieta. Come previsto, mangiare in modo salutare, non fumare e fare esercizio regolare sono stati collegati a una migliore capacità di memoria auto-percepita per la maggior parte dei gruppi di adulti.


Con l'età crescono anche le segnalazioni di problemi di memoria. Tuttavia, ci sono state alcune sorprese. Gli anziani (60-99 anni) sono più propensi a riferire di impegnarsi in comportamenti sani rispetto a quelli di mezza età (40-59) e ai giovani adulti (18-39), un risultato che va contro lo stereotipo che l'invecchiamento è un periodo di dipendenza e declino. Inoltre, una percentuale più alta del previsto di giovani adulti hanno lamentele sulla memoria.


"Questi risultati rafforzano l'importanza di educare gli individui giovani e di mezza età ad assumere una maggiore responsabilità per la propria salute - inclusa la memoria - praticando stili di vita positivi, prima nel corso della vita"
, scrive il primo autore dello studio, il dottor Gary Small, direttore del Longevity Center dell'UCLA e professore di psichiatria e scienze biocomportamentali all'Istituto Semel di Neuroscienze e Comportamento Umano dell'UCLA, docente Parlow-Solomon di invecchiamento.

Pubblicato nel numero di giugno di International Psicogeriatria, lo studio può anche essere la base di riferimento per uno studio futuro su problemi di memoria in una vasta gamma di gruppi di adulti. Per il sondaggio, la Gallup ha eseguito interviste su rete fissa e cellulare a 18.552 adulti negli Stati Uniti. Secondo i ricercatori, l'inclusione di famiglie che hanno solo il cellulare e persone di lingua spagnola ha aiutato la rilevazione a rappresentare il 90 per cento della popolazione degli Stati Uniti.


"Abbiamo scoperto che più sono salutari i comportamenti di stile di vita praticati, meno è probabile che le persone lamentino problemi di memoria"
, ha detto l'autore senior Fernando Torres-Gil, professore alla Luskin School of Public Affairs dell'UCLA e direttore associato del centro di longevità dell'UCLA. In particolare, lo studio ha rilevato che gli intervistati di tutte le età che erano impegnati in comportamenti sani avevano il 21 per cento in meno di probabilità di riferire problemi di memoria, rispetto a coloro estranei ai comportamenti salutari. Quelli con due comportamenti positivi hanno il ​​45 per cento in meno di probabilità di riportare problemi, quelli con tre il 75 per cento in meno, e quelle con più di tre hanno il 111 per cento di probabilità in meno.


È interessante notare che il sondaggio ha rilevato che i comportamenti sani erano più comuni tra gli anziani rispetto agli altri due gruppi di età. Il settanta per cento degli anziani sono impegnati in almeno un comportamento sano, rispetto al 61 per cento delle persone di mezza età e al 58 per cento degli intervistati più giovani. Inoltre, solo il 12 per cento degli anziani fuma, rispetto al 25 per cento dei giovani adulti e al 24 per cento di quelli di mezza età, e una percentuale più alta di anziani ha riferito di aver mangiato in modo salutare il giorno prima dell'intervista (80 per cento), di aver mangiato cinque o più porzioni al giorno di frutta e verdura durante la settimana precedente (64 per cento).


Secondo i ricercatori, gli anziani possono avere comportamenti più sani perché avvertono le conseguenze del vivere non salutare e seguono i consigli del proprio medico adottando stili di vita più sani. Oppure ci potrebbe essere semplicemente un minor numero di anziani con cattive abitudini, perchè vivono meno a lungo.


Mentre il 26 per cento degli anziani e il 22 per cento degli intervistati di mezza età hanno riferito problemi di memoria, è stato sorprendente scoprire che anche il 14 per cento del gruppo più giovane si lamentava della memoria, dicono i ricercatori. "I problemi di memoria erano prevedibili nei gruppi di mezza età e anziani, ma non nelle persone più giovani", puntualizza Small. "Può aiutare a tutte le età capire meglio e riconoscere i lievi sintomi della memoria, precocemente nella vita".


Small dice che, in generale, i problemi di memoria nelle persone più giovani possono essere diversi da quelli che affliggono le vecchie generazioni. Lo stress può avere un ruolo importante. Egli osservato anche che l'ubiquità [=l'onnipresenza] della tecnologia - compresi Internet, i dispositivi per sms e senza fili che provocano un costante multi-tasking [=compiti contemporanei], soprattutto nelle persone più giovani - può avere un impatto sull'ampiezza dell'attenzione, rendendo più difficile concentrarsi e ricordare. Small nota che ulteriori studi e sondaggi possono aiutare a districare queste differenze di lamentele sulla memoria. Ad ogni modo, ha detto, l'indagine evidenzia l'importanza, per tutte le età, di adottare un stile di vita salutare per contribuire a limitare e prevenire declino cognitivo e neurodegenerazionelegati all'età.


Il sondaggio Gallup utilizzato nello studio ha avuto luogo tra Dicembre 2011 e Gennaio 2012 e faceva parte della Gallup-Healthways Well-Being Index, che include domande sulla salute e sullo stile di vita. Le cinque domande erano:

  1. Sei un fumatore?
  2. Hai mangiato in modo salutare per tutta la giornata di ieri?
  3. Negli ultimi sette giorni, per quanti giorni hai assunto cinque o più porzioni di frutta e verdura?
  4. Negli ultimi sette giorni, quanti giorni ti sei allenato per 30 minuti o più?
  5. Hai qualche problema con la memoria?

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles.

Riferimento: Gary W. Small, Prabha Siddarth, Linda M. Ercoli, Stephen T. Chen, David A. Merrill, Fernando Torres-Gil. Healthy behavior and memory self-reports in young, middle-aged, and older adults. International Psychogeriatrics, 2013; 25 (06): 981 DOI: 10.1017/S1041610213000082

Pubblicato in Science Daily il 30 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.