Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio universitario sulla demenza rivela effetti dell'assistenza a domicilio

Uno studio condotto dalla Johns Hopkins University e un ente di beneficenza ebraico rivela che le persone affette da demenza potrebbero vivere, con un aiuto, a casa loro 10 mesi più a lungo rispetto a quelli che l'aiuto non ce l'hanno.

La Divisione di Psichiatria e Neuropsichiatria Geriatrica della School of Medicine della Johns Hopkins University ha progettato, e The Associated: Jewish Community Federation of Baltimore ha finanziato, lo studio del valore di 1,8 milioni di dollari, chiamato Mind at Home, che si proponeva di definire un modello che potrebbe essere utilizzato dalle agenzie di servizio alla comunità in tutto il paese.


"Questo è il primo studio che esce dal reparto di psichiatria geriatrica che ha esaminato la fornitura di servizi alla demenza"
, dice Quincy Samus, professore assistente nella divisione alla Johns Hopkins e direttore del progetto. I coordinatori dell'assistenza alla demenza hanno fornito aiuto su una vasta gamma di esigenze, che comprendono l'assistenza medica generale, le interazioni dei farmaci, i problemi comportamentali, la partecipazione sociale come l'assistenza diurna agli adulti, le modifiche per la sicurezza in casa, le questioni finanziarie e la guida sicura.


L'età media dei partecipanti allo studio, scelti a caso nei quartieri di Baltimora, era di 84 anni e molti di loro guidava ancora la propria auto. L'aiuto ricevuto dai partecipanti non solo li teneva in casa più a lungo ma ha migliorato anche la qualità della loro vita, dice Samus, il quale osserva che lo studio è stato progettato per fornire un modello che potrebbe essere utilizzato dalle agenzie di servizio alla comunità in tutto il paese.


LeRoy Hoffberger, ex presidente di Associated, è considerato il catalizzatore dello studio, per il quale ha condotto gli sforzi di raccolta dei fondi. Lo studio di 18 mesi è stato gestito da Jewish Community Services, un'agenzia della Associated, mentre la Hopkins ha sviluppato i protocolli per i coordinatori dell'assistenza alla demenza. Hanno partecipato anche esperti del Memory and Alzheimer's Treatment Center della Hopkins.


Secondo Barbara Levy Gradet, direttore esecutivo di Jewish Community Services, i coordinatori si sono specializzati nell'assistenza alla demenza e nell'impatto della malattia sui caregivers famigliari. La Gradet dice che l'agenzia Associated sta ora programmando come trasferire lo studio su una scala più ampia, in altre parole, come tradurre quello che ha funzionato in un ambiente piccolo, alla comunità ebraica nel suo insieme. Ancora da definire è una fonte di finanziamento per ampliare il campo di applicazione, se può essere una agenzia federale o le compagnie di assicurazione.


Nel 2012, si stima che circa 5,4 milioni di americani di tutte le età abbiano l'Alzheimer. Oltre 15 milioni di americani prestano assistenza gratuitamente per una persona con Alzheimer o altra demenza, ad un costo stimato di 200 miliardi di dollari.


Sebbene i risultati dello studio "Mind at Home" non siano ancora stati pubblicati su riviste specializzate, i risultati preliminari sono stati presentati alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer's Association il mese scorso. Definendo il sistema di fornitura del servizio alla demenza un "concetto cruciale", Samus dice che la "speranza finale è che altri stati adottino questo approccio".

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Barbara Pash in bMoreMedia.com il 23 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.