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Invecchiare in serenità: diagnosi precoce per neurodegenazioni è più comune

Gli strumenti diagnostici per la valutazione della perdita di memoria e demenza sono migliorati enormemente negli ultimi dieci anni. Di conseguenza, la scoperta e la diagnosi precoce della demenza, come l'Alzheimer, è più comune.

La diagnosi precoce e una corretta valutazione della precisione nella diagnosi di malattie legate alla demenza sono passi importanti per aiutare ad alleviare la paura e la preoccupazione che gli individuo possono fronteggiare quando cominciano a notare dei cambiamenti nella loro memoria e nelle abilità cognitive.

La diagnosi precoce è importante anche perché la persona può ottenere un miglior trattamento per la malattia il più presto possibile e per cercare informazioni e indicazioni su come affrontare i cambiamenti che incontrerà. Proprio come altre malattie croniche, è importante tenere a mente che ottenere una diagnosi di Alzheimer non significa una fine triste per la qualità della vita. Sono a disposizione programmi di sostegno concentrati su come affrontare le preoccupazioni, le domande e le sfide di fronte agli individui recentemente diagnosticati, per aiutare a ricevere risposte e assistenza.

Tali programmi dei gruppo di supporto, per lo stadio precoce di Alzheimer e demenza, sono stati progettati specificamente per soddisfare le esigenze di questi individui di nuova diagnosi. I partecipanti a un gruppo di supporto alla fase precoce della demenza hanno la capacità di comprendere la loro diagnosi e cercare prontamente risposte alle loro domande. Essi sono ansiosi di saperne di più sul processo della malattia e cercare idee per aiutare a sviluppare efficaci strategie per conviverci sia per se stessi che per i loro caregivers. Sono incoraggiati a discutere sfide e paure in un ambiente sicuro e riservato. Si offrono supporto e comprensione tra di loro imparando a conoscere risorse preziose.

Argomenti comuni trattati da questi gruppi sono come utilizzare aiuti alla memoria e quando parlare alla famiglia e agli amici della loro diagnosi. Altri temi sono le cure mediche e le opzioni della ricerca, della guida e come affrontare i cambiamenti e i sentimenti legati alla perdita di memoria. Molti programmi di sostegno della prima fase prevedono argomenti e discussioni per l'individuo diagnosticato e il suo caregiver. I caregivers che accompagnano i loro cari al gruppo, spesso si riuniscono in una stanza separata per condividere le loro sfide e conoscere le strategie per far fronte.

A differenza dei loro gruppi di sostegno tipici, le organizzazioni che offrono gruppi per la fase iniziale di solito intervistano i partecipanti prima di iniziare il gruppo. In molti casi, sia l'individuo che il suo caregiver vengono intervistati separatamente da un assistente sociale. Queste interviste permettono al facilitatore del gruppo di stabilire se l'individuo è capace e disposto a partecipare a discussioni aperte con gli altri, consentendo anche ai potenziali partecipanti di decidere se il gruppo è giusto per loro.

Il Centro Risorse per l'Alzheimer Alvin A. Dubin, una agenzia partner di United Way, offre un programma di gruppo di sostegno per la fase iniziale. Il gruppo si riunisce otto sessioni nel corso di tre mesi. Dopo aver completato la serie, sono offerti incontri mensili per il sostegno continuo.

 

 


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Scritto da Dotty St. Amand, direttrice della cas adi riposo citata nell'articolo.

Pubblicato in News-Press.com il 23 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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