Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Bursack: celebrare la festa del papà, che è in casa di riposo, è ora impegnativo

Cara Carol: Oggi è la festa del papà (ndt.: in USA si celebra la terza domenica di giugno), e il mio cuore sta soffrendo. Mio padre è in una casa di riposo e qui nella mia zona, ancora non è permesso di stare insieme a causa del virus.

Molte attività stanno aprendo, ma io resto in isolamento il più possibile, perché ho i miei rischi per la salute. Per questa ragione, dovrei essere al sicuro come visitatore. Non pensi che dovrebbero fare delle eccezioni per quelli che sono in isolamento? Una parte di me capisce la loro cautela, ma l'altra parte è straziata e arrabbiata perché so quanto è solo papà. Vedersi attraverso un video non sostituisce l'incontro di persona. - GT.

 

Cara/o GT: Mi dispiace tanto. Ed è una sofferenza pensare a quanto avrebbe potuto essere orribile non vedere i miei genitori in persona per settimane o mesi. La mia empatia a te e agli altri caregiver è profonda. Non scrivi dove abiti, ma spero che sia una comunità che, come la mia, ha case di riposo in genere buone o eccellenti. Non tutti sono così fortunati, il che rende questo periodo di COVID-19 ancora più sconvolgente.


Nel momento in cui scrivo, vedo che alcune case di cura stanno organizzando le aree esterne in modo che i residenti possano sedersi fuori a distanza dai loro parenti, ma comunque possano vedersi di persona.


Ti faccio notare che la festa del papà o qualsiasi altra festa rende questo più impegnativo, perché tante famiglie vorranno entrare lo stesso giorno. Per questo motivo, ci deve essere una pianificazione, probabilmente spalmando la festa sull'intera settimana. Potresti verificare con la struttura di tuo padre se permette queste visite in modo sfalsato, e richiede un appuntamento.


Dobbiamo ricordare che prevenire il COVID-19 non è solo contare i morti. Anche se la malattia non provoca sintomi in un gran numero di persone, provoca terribili sofferenze per molti. Nessun caregiver vuole pensare di aver trasmesso una malattia in una casa di cura, che può causare dolore intenso per molti e morte potenziale per alcuni.


Questa separazione forzata sta, naturalmente, causando ansia opprimente per i caregiver come te. Forse ancora più importante, sta anche aumentando il tasso di declino per un gran numero di anziani. Che siano a casa o in una struttura di assistenza, non dovrebbero vivere il resto della loro vita senza la presenza fisica della famiglia.


Detto questo, ogni visita presenta un rischio che potrebbe essere mortale. Ogni struttura e ogni famiglia deve bilanciare il rischio dei familiari che visitano di persona gli anziani, con il potenziale declino dell'anziano per la solitudine. Bisogna poi fare la scelta migliore possibile e convivere con quella scelta. Se prendiamo queste decisioni usando sia informazioni affidabili che il cuore, possiamo vivere senza sensi di colpa, non importa il risultato.


Come caregiver abbiamo sempre dovuto fare scelte spesso dolorose in base alle informazioni disponibili al momento, e possiamo solo fare del nostro meglio. Spero che potrai visitare tuo papà in persona, anche se alla distanza prevista.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.