Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I benefici dello zafferano per la salute del cervello e per l'umore

“Un'erba è un'amica dei medici e un fasto per i cuochi” - Carlo Magno


Delizioso con frutti di mare, riso e pomodori, e ben accompagnato con molto aglio, lo zafferano proviene dalla medicina tradizionale della cultura persiana. Ha servito l'umanità per millenni sia come erba culinaria che come medicina potente. Lo zafferano è conosciuto per il colore e il sapore vibranti, e anche per essere la spezia più costosa al mondo.


Lo zafferano è usato tradizionalmente come calmante, antidepressivo e anti-infiammatorio. Questa bella erba trasmette anche il vantaggio gastrointestinale di rilassare i muscoli del tratto digestivo per ridurre gli spasmi e aiutare a digerire il cibo, oltre ad essere un potenziatore dell'appetito (Yarnell, 2008).

 

 

Studi sullo zafferano come supporto all'umore

Un certo numero di studi indica che sia lo stimma della pianta (la parte superiore della pianta dove c'è il polline che è tecnicamente chiamato ‘zafferano’), che il petalo della pianta Crocus sativus hanno benefici simili sull'umore. Gli studi sugli animali mostrano che i composti safranale e crocina nella pianta crocus possono avere effetti anti-depressivi, mantenendo livelli equilibrati di dopamina, noradrenalina e serotonina (Hosseinzadeh et al., 2004).


Gli studi sugli esseri umani dimostrano che c'è un vantaggio sia per l'ansia che per la depressione. Uno studio iraniano di 8 settimane in doppio cieco ha randomizzato 40 adulti depressi ambulatoriali a ricevere una capsula del petalo della pianta Crocus da 15 mg al mattino e alla sera o di fluoxetina (Prozac) da 10 mg al mattino e alla sera, per 8 settimane. Alla fine dell'esperimento, il petalo di Crocus ha provato di essere efficace come il farmaco. La fluoxetina (Prozac) ha avuto un tasso di rispondenti dell'85% con 17 su 20 pazienti e il crocus ha mostrato un effetto simile del 75% (Basti et al., 2007).


In un altro confronto di 6 settimane con l'imipramina (un farmaco triciclico antidepressivo vecchio stile), i ricercatori hanno trovato risultati significativamente migliori [dello zafferano] sulla scala Hamilton Depression, che è un questionario ben noto usato per valutare l'umore (Akhondzadeh et al., 2005) .


L'ultima revisione del 2014 degli studi ha analizzato 14 studi che avevano usato lo zafferano come anti-depressivo. Questa revisione ha scoperto che lo zafferano è un agente efficace anche per aiutare l'Alzheimer, dimostrandosi più efficace del placebo, ed efficace come il Donepezil (Aricept), che è il principale farmaco convenzionale per questa condizione della vecchiaia difficile da trattare. Alcuni studi hanno anche mostrato i suoi benefici per aiutare a perdere peso (riducendo la necessità di spuntini), mentre altri hanno mostrato che aiuta nella sindrome premestruale (Moshiri, 2014).


Una revisione diversa del 2013, che ha usato criteri per l'inclusione negli studi ancora più rigorosi, ha trovato che anche gli integratori di zafferano sono efficaci per ridurre in modo significativo i sintomi di depressione, rispetto ai controlli con placebo (Hausenblas, 2013).

 

 

Trattamento aggiuntivo per pazienti con depressione e ansia

Un lavoro recente, anch'esso dall'Iran, ha esaminato con uno studio di 9 mesi 40 pazienti con depressione grave che stavano assumendo farmaci psichiatrici convenzionali. La metà di loro ha preso crocina, il principale costituente dello zafferano, a fianco dei loro farmaci, mentre la metà ha preso solo i farmaci. I soggetti che hanno preso la combinazione di spezie e farmaci hanno mostrato punteggi significativamente migliorati nel sollievo della depressione, sollievo dell'ansia, e nello stato generale di salute, rispetto al gruppo placebo (Talaei, 2015).


E lo zafferano può far bene anche per gli effetti sessuali collaterali. Un altro lavoro ha trovato che lo zafferano diminuisce in modo efficace gli effetti antidepressivi sessuali collaterali, comuni negli uomini. Gli uomini hanno trovato che aiuta con i problemi erettili, e aumenta la soddisfazione (Modabbernia, 2012). Anche altri prodotti di erboristeria come il ginkgo mostrano alcuni vantaggi per questo problema. I problemi della funzione erettile sono difficili per la maggior parte degli uomini che stanno assumendo antidepressivi che vedo nel mio studio medico. Tutto ciò che aiuta, che non interagisce negativamente con i farmaci e non provoca effetti collaterali, ha senso per me.

 

 

Spezie per una sensazione viscerale

Lo zafferano ha un contenuto elevato di carotenoidi antiossidanti (tra cui il principale antiossidante crocina, un carotenoide che gli dà il suo colore arancione bruciato) e di vitamine del gruppo B. Si pensa che lo zafferano cambi i livelli di neurotrasmettitori come la dopamina, la noradrenalina e la serotonina nel cervello. Inoltre, si ritiene che gli antiossidanti dello zafferano aiutino a ripulire i radicali liberi del corpo, aiutando le cellule cerebrali ad evitare lo stress ossidativo, che è noto per essere un problema nelle persone con questioni di umore (Chung, 2013).


Sospetto che la capacità dello zafferano di aiutare così bene l'umore dipenda dal suo meraviglioso intervento nell'apparato digerente dove riesce a rilassare i muscoli contratti. Il tratto digestivo è la sede sia del sistema immunitario, che della creazione dei neurotrasmettitori.


Quando la digestione non è forte, il sistema immunitario aumenta l'infiammazione in tutto il corpo, incluso il cervello, contribuendo a qualsiasi disturbo dell'umore a cui siamo predisposti [ndt: ... e all'Alzheimer, secondo diverse ricerche]. E quando la digestione non è al suo meglio, i nostri neurotrasmettitori (che, come ha detto la dott.ssa Candace Pert sono le "molecole delle emozioni") non saranno in equilibrio, il che significa che anche il nostro umore ne risentirà.

 

 

Usare lo zafferano nella dieta e come integratore

Puoi cucinare con lo zafferano. Ho trovato alcune belle ricette salutari qui. Raccomando sempre di cercare negli alimenti questi rimedi naturali. Anche se gli integratori possono essere preziosi nel percorso verso la guarigione, imparare a mangiare cibi con queste bellissime erbe e con i nutrienti giusti contribuirà a mantenerci in buona salute a lungo termine.


In molti casi sia di ansia che di depressione, raccomando ai miei pazienti una capsula due volte al giorno di un prodotto chiamato Mood Systems Balance (che, per dovere di informazione, è una formula che ho progettato io). Questa formula ha un dosaggio corretto di zafferano, più alcuni altri nutrienti di supporto, come il cromo (per bilanciare lo zucchero nel sangue), la rodiola (per supportare il sistema dello stress), e la curcumina (che è un'altra erba ben nota che abbassa l'infiammazione e supporta l'umore). Può essere assunto ai, o lontano dai, pasti.

 

 

Conclusioni

Anche se le erbe medicinali hanno generalmente una potenza più bassa della maggior parte dei farmaci, hanno anche dimostrato di causare meno effetti collaterali e interazioni rispetto ai farmaci (Sarris, 2011). Molti dei pazienti con problemi d'umore che arrivano nel mio studio sono spesso troppo sensibili ai farmaci; in questi casi le erbe possono effettivamente fare un lavoro migliore.


Naturalmente, dal punto di vista del naturopata, per avere un umore più sano a lungo termine è di vitale importanza lavorare su un sonno corretto, sullo stress, sull'esercizio fisico, sulle uscite nella natura e sull'alimentazione corretta.


Se sei interessato a provare lo zafferano, o qualsiasi altro rimedio naturale, parla con il tuo medico prima di cambiare o provare qualcosa di nuovo. È preferibile lavorare con un professionista della medicina naturale esperto sull'uso dei prodotti di erboristeria a fianco dei farmaci.

 

 

 


Fonte: Dr. Peter Bongiorno in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  1. Akhondzadeh Basti A, ..., Akhondzadeh S. Comparison of petal of Crocus sativus L. and fluoxetine in the treatment of depressed outpatients: a pilot double-blind randomized trial. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry, 30 Mar 2007, DOI
  2. Cecilia Chung, Dennis Schmidt, [...], Ronald Salomon. Increased oxidative stress in patients with depression and its relationship to treatment. Psychiatry Res., 2013, DOI
  3. Hosseinzadeh H. et al. Antidepressant Effect Of Crocus Sativus L. Stigma Extracts And Their Constituents, Crocin And Safranal, In Mice present at International Symposium on Saffron Biology and Biotechnology , May 2004, DOI
  4. Hausenblas HA, ..., Anton SD. Saffron (Crocus sativus L.) and major depressive disorder: a meta-analysis of randomized clinical trials. J Integr Med., Nov 2013, DOI
  5. Modabbernia A, et al. Effect of saffron on fluoxetine-induced sexual impairment in men: randomized double-blind placebo-controlled trial. Psychopharmacology, Oct 2012, DOI
  6. Moshiri M, Vahabzadeh M, Hosseinzadeh H. Clinical Applications of Saffron (Crocus sativus) and its Constituents: A Review. Drug Res, 21 May 2014, DOI
  7. Sarris J., et al. Herbal medicine for depression, anxiety and insomnia: a review of psychopharmacology and clinical evidence. Eur. Neuropsychopharmacol, 2011, DOI
  8. Talaei A et al. Crocin, the main active saffron constituent, as an adjunctive treatment in major depressive disorder: a randomized, double-blind, placebo-controlled, pilot clinical trial. J Affect Disord., 15 Mar 2015, DOI
  9. Yarnell E., Russell L. Common Uses for Crocus. NDNR, 30 Oct 2008, link

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.