Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dovresti fare il test genetico per il rischio di Alzheimer?

genetics AD

Se hai una storia familiare di morbo di Alzheimer (MA), a volte potresti provare un senso di preoccupazione per i tuoi 'momenti senior'. Se sembrano accadere più spesso quando invecchi, è un segnale che ti stai rotolando giù sulla stessa china?


I progressi nei test genetici hanno reso possibile ottenere suggerimenti sui tuoi futuri rischi per la salute semplicemente sputando in una tazza o strofinandoti la guancia. Ma sei sicuro che dovresti farlo? Alcune persone si sentono più in controllo se conoscono i loro fattori di rischio genetici. Per altri, il test può portare a più domande che risposte.


Marwan Sabbagh MD, neurologo e direttore del Lou Ruvo Center for Brain Health della Cleveland Clinic, spiega il test genetico del MA e alcune cose da considerare prima di fare quel passo.

 

 

ApoE4: un marcatore del rischio di MA

Gli esperti ritengono che vi sia una forte componente genetica nel MA. Ma per il MA ad insorgenza tardiva, la forma più comune di demenza che compare dopo i 65 anni, non si tratta solo di genetica. Piuttosto, potrebbe esserci una moltitudine di geni e altri fattori di stile di vita e ambientali che influenzano il modo in cui una persona sviluppa la malattia.


Al momento, il gene che sembra essere il più forte predittore del rischio di MA è chiamato ApoE. Ci sono tre varianti di questo gene: ApoE2, ApoE3 e ApoE4. Ogni persona ha due copie di geni ApoE. Gli studi hanno dimostrato che una persona portatrice della variante ApoE4 ha un rischio più alto di sviluppare il MA. Avere una copia di ApoE4 può triplicare il rischio della persona, dice il dottor Sabbagh, e avere due copie lo aumenta ulteriormente.


Ma l'ApoE4 non è un fattore decisivo per l'Alzheimer. "È un rischio statistico, ma non un rischio assoluto", ribadisce il Dr. Sabbagh. Ciò significa che avere l'ApoE4 non assicura lo sviluppo del MA, e non averlo non implica necessariamente essere fuori pericolo. Questa incertezza fa parte del motivo per cui è importante considerare attentamente se conoscere il tuo status ApoE4 può darti benefici.

 

 

Chi è un buon candidato?

La genotipizzazione dell'ApoE4 non viene usata di regola dalla maggior parte dei neurologi, afferma il dott. Sabbagh, e i gruppi di consulenza raccomandano di non testare le persone che non presentano sintomi.


Ma egli crede che il test possa essere usato in modo sicuro e senza causare danni o angoscia in alcune persone: "Per me, le persone che sono candidati appropriati sono le persone con lieve decadimento cognitivo (MCI)", dice il dott. Sabbagh. Si tratta probabilmente di adulti di età compresa tra i 50 e i 75 anni che manifestano i primi sintomi del MA e hanno già una storia familiare e dei test neuropsicologici con un neurologo.


"Lo prescrivo per rispondere alla domanda 'perché', non solo 'cosa'"
, spiega. "Alcune persone vogliono sapere perché hanno il MA, quindi questo può aiutare a spiegare che l'hanno ereditato e sono nati con il rischio".

 

 

Prima di farlo ...

È importante sapere che almeno una ditta che propone test genetici direttamente al consumatore ha di recente iniziato a includere il controllo dell'ApoE4 nel suo kit sanitario.


Prima di fare questo test, il Dr. Sabbagh raccomanda di considerare i 3 punti seguenti:

  1. Perché vuoi sapere? Sei solo curioso? Hai una storia familiare di MA? E sei pronto ad affrontare la conferma che sei portatore della variante?
  2. È opportuno incontrare un consulente genetico. Un consulente genetico può rivedere la storia della tua famiglia e aiutare a determinare quali test, se ci sono, hanno senso per te. Può anche commentare i risultati dello screening con te. "[Il consulente] è utile e ha molte informazioni, quelle che un medico non può avere", dice il dottor Sabbagh.
  3. Considera se desideri avere un'assicurazione per l'assistenza a lungo termine. La legge [USA] sulla non divulgazione delle informazioni genetiche protegge le persone dall'abbandono della loro assicurazione medica a causa dei risultati dei test genetici, ma non le protegge da discriminazioni relative all'assicurazione sulla vita o all'assicurazione per l'assistenza a lungo termine. Se sei positivo al test per lo stato di ApoE4 e lo comunichi al tuo medico, tali informazioni potrebbero entrare nella tua cartella clinica e potrebbero influire sulla tua capacità di ottenere un'assicurazione sulla vita o di assistenza a lungo termine.

 

 

 


Fonte: Cleveland Clinic (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.