Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza e cibo: tanto o nessun appetito?

Non ci sono due persone con la stessa esperienza di demenza. E non si tratta solo di perdere i ricordi. La demenza può anche influenzare il modo in cui qualcuno sente, pensa, si comporta, parla e in che modo percepisce le cose. Alcune persone restano indipendenti per anni, con sintomi che peggiorano gradualmente. Per altri, i cambiamenti sono rapidi.


Un'area che può interessare chi ha la demenza è il suo appetito. Il cibo potrebbe non avere sapore o odore come una volta, l'appetito potrebbe ridursi, potrebbe avere difficoltà a preparare o cucinare cibo, potrebbe avere problemi con la masticazione o la deglutizione, o la persona con demenza potrebbe spesso dimenticarsi di mangiare all'orario previsto.

 

 

Nessun appetito

Incoraggiare qualcuno con demenza a mangiare a volte può essere come scalare una montagna. Ma togliendo la pressione della situazione e provando diverse tecniche, aiuterai a creare un ambiente sicuro in modo che possa prendere la cosa al suo ritmo. Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare ad aumentare il suo appetito:

  • Grandi odori come pane appena sfornato (una mini pagnotta di pane cotta in forno se il tempo è limitato), torte colorate, pane all'aglio o caffè fumante sono tutti ottimi per stuzzicare le papille gustative.
  • Mantieni piccole le porzioni. Un grande piatto di cibo può essere scoraggiante per chi ha poco appetito e impedirgli di mangiarne del tutto. Metti un paio di bocconi su un piatto e lascia che la persona torni per altro cibo, se lo desidera.
  • Quando le papille gustative cambiano, ti consigliamo di usare cibi dai colori brillanti con varie trame e forze di sapori.
  • Tieni a portata di mano degli snack per la persona con demenza da cui attingere quando ne ha voglia.
  • Prova tempi diversi per pasti e spuntini, potrebbe esserci un momento migliore per incoraggiare la persona con demenza a mangiare.
  • Frappè o frullati ad alto contenuto calorico o cibi morbidi come uova strapazzate o brodo potrebbero essere opzioni più semplici per chi ha difficoltà a deglutire.
  • Chiedi alla persona con demenza di aiutarti in cucina. Che si tratti di preparare il tavolo, lavare o tagliare le verdure, mescolare la zuppa, la crema pasticcera o il sugo nella casseruola sul fornello o semplicemente aiutarti a scegliere cosa mangiare. Convincere la persona con demenza ad aiutare in qualche modo farà sì che si senta coinvolta nel processo e più propensa a mangiare anche un po' del cibo che ha aiutato a preparare.
  • Il cibo è troppo caldo? Non è sicura di cosa fare con il cibo? Le è stata fatta fretta? Non le piace il cibo? L'ambiente è stimolante per lei? Cerca indizi non verbali e il contatto visivo come mezzo di comunicazione.
  • Ha qualche dolore? L'igiene orale è importante, le gengive irritate, i problemi con la dentiera o dolore di denti possono rendere un fastidio mangiare.
  • La perdita di appetito può anche essere un segno di depressione. Se credi che la persona con demenza possa essere depressa, parla con il suo medico.

 

 

Molto appetito

Il contrario può essere vero anche per chi ha la demenza e vuole mangiare troppo. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che dimentica di avere già mangiato di recente e che, di conseguenza, potrebbe iniziare a mangiare cose non adatte o prodotti non alimentari.

  • Mangiare dalla noia è un'abitudine in cui molte persone possono identificarsi. Cerca di distrarre il tuo caro con qualcosa che non è legato al cibo, per mantenere la concentrazione altrove.
  • Evita di servire un'intera porzione. Trattieni una parte del pasto da servire più tardi se lo chiede.
  • Riempi la maggior parte del piatto con insalata o verdure.
  • Tieni piccoli snack salutari e facilmente accessibili perché possano masticarli.
  • Offri frappè, frullati o cioccolata calda invece di altro cibo.
  • Se la persona con demenza sta mangiando cose che non sono cibo, rimuovi queste cose e offri uno spuntino come distrazione.


Se hai difficoltà con i requisiti dietetici della persona con demenza, parla con il suo medico generico e chiedi di mandarlo da un dietologo.

 

 

 


Fonte: Care UK Health Care (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.