Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sonno e apatia: dormendo si alimenta la forza di volontà?

Quando non dormi abbastanza, senti spesso la mancanza di energia o la mancanza di quell'«alzati e vai» che è diverso dal solo sentirsi stanchi. Posso sentirmi stanco e tuttavia sentirmi motivato, concentrato, guidato dagli obiettivi, e ambizioso.


Ma a volte la mancanza di sonno è associata alla perdita di questi tipi di pulsioni, questi stati energizzati, concentrati e orientati all'avanti. Quando perdo questi stati motivazionali c'è anche una vistosa mancanza di comportamenti auto-avviati, guidati dall'obiettivo. Non faccio partire le cose; lascio semplicemente che le cose accadano. Sono passivo.


La persona priva di sonno, in questo stato di zombie, semplicemente passa passivamente il giorno fino a quando il sonno interviene e ripristina la passione e la guida. La mancanza di sentimento, passione e guida, accompagnata dalla perdita di comportamenti auto-iniziati, è la definizione stessa di apatia.


Nella clinica neurologica, l'apatia è spesso associata a disfunzione cerebrale in specifici circuiti corticali di alto livello che riguardano l'autoregolazione e il "volere". Questi circuiti includono il sistema dopaminergico mesolimbico che innerva i lobi frontali e la corteccia limbica adiacente. La privazione del sonno è associata a deterioramento nei test neuropsicologici che toccano questi circuiti. Può essere che questi circuiti siano cruciali nel generare ciò che chiamiamo 'forza di volontà'.


L'apatia insorge quando si perde la forza di volontà. Senza forza di volontà siamo in balia dei segnali ambientali. Se è disponibile una fetta di torta dall'aspetto delizioso, non posso che invocare la forza di volontà per resistere all'impulso di indulgere. Quando l'apatia è grave, può portare a qualcosa di più della semplice perdita di forza di volontà. Può anche aumentare notevolmente la passività. L'individuo gravemente apatico sembra aver perso il senso dell'agire o del sé; sembra indifferente agli eventi che lo circondano.


Questa forma grave di apatia è comune nei disturbi neuropsichiatrici: oltre il 50% dei pazienti con schizofrenia, demenza di Alzheimer o depressione sono gravemente apatici. Eppure puoi non avere malattie psichiatriche o neurologiche ed essere comunque apatico, almeno in modo transitorio. Anche le persone sane possono diventare apatiche a volte. Alcuni studi suggeriscono che fino a 1 persona in buona salute su 5 prova un'apatia transitoria, ma grave, almeno una volta nella vita.


Ma cosa c'entra il sonno con l'apatia? Come accennato, la perdita del sonno può metterti in uno stato transitoriamente apatico. Non conosco studi che abbiano considerato l'apatia clinicamente significativa come risultato della privazione del sonno. Ma uno studio recente dell'apatia nei pazienti con 'disturbo comportamentale REM' (RBD - REM Behavior Disorder) suggerisce alcune relazioni profonde tra il sonno e la forza di volontà che vanno oltre la semplice fatica. Nell'RBD, i pazienti manifestano i loro sogni quando fallisce la normale inibizione motoria legata al REM. Barber e colleghi dell'Università di Oxford hanno studiato l'apatia grave nei pazienti con RBD e nei pazienti con malattia di Parkinson (PD). Hanno scoperto che il 46% dei pazienti RBD e il 31% di quelli PD erano apatici.


Questa è una scoperta sorprendente dato che i pazienti con RBD non sembrano avere una malattia quasi altrettanto grave dei pazienti con PD. I pazienti con RBD possono sembrare relativamente normali. Il loro unico sintomo principale è che manifestano i loro sogni durante la notte. I pazienti con PD, d'altra parte, stanno affrontando una malattia motoria grave e debilitante che rende difficile per loro muoversi o compiere azioni.


Quindi, perché i pazienti con RBD apparentemente hanno maggiori probabilità di essere apatici rispetto ai pazienti con PD? La depressione da sola non è stata in grado di spiegare l'apatia nei pazienti con RBD nello studio, poiché due terzi di essi non presentavano sintomi depressivi. Quasi la metà dei pazienti con RBD erano trattati con clonazepam, ma questo farmaco non sembra causare apatia in altri pazienti che lo assumono (ad esempio persone con incubi ricorrenti).


Inoltre, Barber e colleghi hanno preso in considerazione gli effetti del farmaco sui punteggi di apatia e tuttavia quasi la metà dei pazienti con RBD ha comunque ottenuto un punteggio nel range clinico di apatia grave. La maggior parte dei pazienti con PD era in terapia dopaminergica e questo avrebbe potuto farli sembrare meno apatici. Ma ancora una volta gli autori hanno controllato gli effetti dei farmaci, e i risultati sono rimasti invariati.


E in ogni caso, il punto qui è che una percentuale molto ampia di pazienti affetti da RBD soffriva di apatia clinicamente grave, nonostante apparisse altrimenti sana. Quindi qualcosa del disturbo del sonno stesso sembra generare l'apatia.


Rimaniamo con un legame intrigante tra apatia, forza di volontà e sonno, un legame che al momento non ha alcuna spiegazione.

 

 

 


Fonte: Patrick McNamara PhD, professore associato di Neurologia alla Boston University e autore di numerosi libri e articoli sulla scienza dei sogni.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.