Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disfunzione del drenaggio venoso nel cervello aggrava il declino cognitivo dell'Alzheimer

Disfunzione del drenaggio venoso nel cervello aggrava il declino cognitivo dell'AlzheimerSistema di drenaggio venoso del cervelloConosci qualcuno con il morbo di Alzheimer (MA)? Ci sono buone probabilità che la risposta a questa domanda sia "sì", dal momento che il MA è uno dei disturbi più comuni dell'età negli Stati Uniti [ndt: e non solo]. È anche la quinta causa di morte tra gli over-65.


Ma per quanto possa essere pervasiva la malattia, uno dei suoi sintomi più riconoscibili - un declino pronunciato della funzione cognitiva - è isolato dal MA.


Un lieve deterioramento cognitivo, e persino la demenza, possono essere una parte normale dell'invecchiamento e possono comportare gravi implicazioni per l'autonomia e la qualità della vita di un anziano. Sia il MA che la demenza legata all'età sono notoriamente difficili da trattare, in parte a causa della mancanza di comprensione di queste malattie da parte degli scienziati.


Ora la ricerca di un team collaborativo di neuroscienziati e ingegneri della Virginia Tech e dell'Università della Virginia sta mettendo in luce i meccanismi dell'invecchiamento cerebrale sottostanti e le malattie neurologiche associate. Il team è guidato da Jonathan Kipnis, preside di neuroscienze all'Università della Virginia.


Lo studio, pubblicato questa settimana su Nature, ha dimostrato che i vasi meningei linfatici nel cervello, scoperti nel 2014 da diversi membri dello stesso gruppo, hanno un ruolo essenziale nel mantenere una sana omeostasi nel cervello che invecchia e potrebbero essere un nuovo bersaglio per il trattamento.


I ricercatori hanno scoperto che questi vasi drenano il fluido dal sistema nervoso centrale nei linfonodi cervicali e la disfunzione di tale drenaggio aggrava il declino cognitivo e la patologia del MA. Inoltre, quando i ricercatori hanno trattato topi anziani sani con una molecola che aumenta le dimensioni dei vasi linfatici meningei e il flusso di fluido all'interno di tali vasi, i topi hanno mostrato prestazioni migliori nei compiti di apprendimento e di memoria.


"Invecchiando, il movimento dei fluidi nel cervello rallenta, a volte fino a un ritmo che è la metà di quello che era quando eri più giovane", ha scritto Jennifer Munson, coautrice dello studio e assistente professore nel Dipartimento di Ingegneria Biomedica e Meccanica del Virginia Tech. "Abbiamo scoperto che le proteine ​​responsabili del MA in realtà vengono drenate attraverso questi vasi linfatici nel cervello insieme ad altri detriti cellulari, quindi qualsiasi diminuzione del flusso non fa che influenzare l'accumulo di proteine".


Per vedere se quel flusso può essere manipolato, la Munson e il coautore dello studio Chase Cornelison hanno progettato un idrogel che contiene una molecola chiamata 'fattore di crescita vascolare endoteliale C' (VEGF-C, Vascular Endothelial Growth Factor C).


"Fondamentalmente, questo idrogel diffonde la VEGF-C in tutto il cranio e su quei vasi linfatici nel cervello, facendoli gonfiare"
, ha detto la Munson. "Insieme ai nostri collaboratori dell'UVA, abbiamo usato la tecnologia MRI per dimostrare che, a seguito di questo trattamento, il flusso di liquidi nel cervello è aumentato e questo sembra avere un effetto positivo sulle capacità cognitive".


Gli idrogel, che sono di solito usati nella ricerca per fornire proteine ​​o molecole a un sito specifico sul corpo, trovano frequenti applicazioni nell'ingegneria dei tessuti, nella guarigione delle ferite e nella ricerca sulle cellule staminali. "L'idrogel stesso in questo studio non è nuovo, ma l'applicazione lo è", ha detto la Munson. "I nostri risultati hanno mostrato che un giorno questo metodo potrebbe essere usato come potenziale trattamento per alleviare gli effetti non solo del MA, ma anche di altri disturbi cognitivi legati all'età".


In effetti, ha osservato Munson, i topi più anziani con normali abilità cognitive con problemi di età hanno sperimentato i maggiori guadagni di memoria e di apprendimento dal trattamento. Cornelison, ricercatore postdottorato in ingegneria biomedica alla Virginia Tech, ha detto che lui e la Munson sperano di usare idrogel simili in studi futuri come metodo non invasivo per alterare il flusso nel cervello.


"Vogliamo caratterizzare la risposta cellulare a questi cambiamenti nel flusso", ha detto. "Sappiamo che l'aumento del flusso in questi vasi sembra aumentare la funzione cognitiva, ma non sappiamo perché. Perché il flusso più lento è un problema? È perché hai un minore trasporto di sostanze nutritive o un aumento dell'accumulo di rifiuti? Al di fuori del MA, non siamo veramente sicuri di cosa potrebbe esserci in quel fluido che sta causando un declino cognitivo normale, correlato all'età".


La Munson, che studia il flusso nei fluidi e nello spazio pieno di matrice che circonda le cellule, chiamato 'spazio interstiziale', pensa che le risposte a quelle domande potrebbero trovarsi a monte delle principali vie di drenaggio del cervello: "Al momento tutti sono veramente concentrati sul flusso principale nel cervello, o sul movimento generale del flusso nel cervello", ha detto la Munson. "Ma per capire veramente i meccanismi del perché il flusso è legato agli esiti cognitivi, dobbiamo guardare a ciò che sta accadendo intorno ai neuroni e agli astrociti, tutte cellule che sono nel cervello".


Poiché il laboratorio della Munson lavora con il flusso di fluido interstiziale, lei dice che il suo team ha già i sistemi in atto per compiere il prossimo passo: "Questo è ciò che siamo pronti a fare", ha detto. "Siamo entusiasti di andare avanti".

 

 

 


Fonte: Emily Roediger in Virginia Polytechnic Institute and State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sandro Da Mesquita, Antoine Louveau, Andrea Vaccari, Igor Smirnov, R. Chase Cornelison, Kathryn M. Kingsmore, Christian Contarino, Suna Onengut-Gumuscu, Emily Farber, Daniel Raper, Kenneth E. Viar, Romie D. Powell, Wendy Baker, Nisha Dabhi, Robin Bai, Rui Cao, Song Hu, Stephen S. Rich, Jennifer M. Munson, M. Beatriz Lopes, Christopher C. Overall, Scott T. Acton & Jonathan Kipnis. Functional aspects of meningeal lymphatics in ageing and Alzheimer’s disease. Nature, 25 July 2018. DOI 10.1038/s41586-018-0368-8

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)