Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I miei fratelli possono aiutare nella cura di nostra madre e restare in buoni rapporti?

Per il nuovo anno è tempo di ripromettersi di essere caregiver sani. Tu e i tuoi fratelli non potete prendervi cura di vostra madre correttamente, se prima non vi preoccupiate di voi stessi.


Bisogna riconoscere che il conflitto di solito colpisce il caregiver primario più di qualsiasi altro membro della famiglia. Per il caregiver primario, può essere frustrante avere altri fratelli / sorelle che danno suggerimenti irragionevoli sull'assistenza perché si basano su una mancanza di conoscenza e / o comprensione delle condizioni e delle abilità della mamma.


Ecco perché è importante diventare caregiver informati. Con il progredire della malattia, sorgeranno nuove sfide nel caregiving. Bisogna sapere quali risorse sono disponibili. Un diurno per adulti, [un centro sollievo], l'assistenza domiciliare, i programmi per la comunità e l'assistenza a lungo termine sono tra le risorse disponibili localmente in una associazione alzheimer o altra organizzazione di aiuto alla vecchiaia o alla malattia.


Impara a chiedere aiuto e ad accettare aiuto. Non è un fallimento come caregiver cercare assistenza dagli altri. Accetta quell'assistenza con gratitudine e senza sensi di colpa. Inoltre, suddividi i doveri di cura tra i fratelli / sorelle, notando ciò che ciascuno è in grado di fare, perché ciò evita di attribuire tutta la responsabilità a una persona.


Lo stress può causare tensione tra i tuoi fratelli nella gestione delle cure a tua madre. Nei caregiver possono sorgere problemi fisici, così come scoppi emotivi o cambiamenti comportamentali. I membri della famiglia dovrebbero riconoscere quando si raggiungono i limiti dello stress e praticare tecniche di rilassamento o attività piacevoli, come cenare con amici, praticare sport o semplicemente fare una pausa per riposarsi. A volte, quando i livelli di stress sono eccessivi e non si riesce a suddividere le responsabilità, potrebbe essere saggio chiedere i servizi di un mediatore poiché è utile coinvolgere una parte terza neutrale.


L'Alzheimer è unica per ogni persona. Accetta i cambiamenti che si verificano in tua mamma. Se tu e i tuoi fratelli non lo avete già fatto, fate qualche piano legale e finanziario.


Man mano che la malattia progredisce, i bisogni di tua madre cambieranno e questo potrebbe richiedere cure oltre a ciò che tu e i tuoi fratelli potrete fornire da soli. Cerca servizi di assistenza come quella domiciliare o residenziale. Tu e i tuoi fratelli potreste anche trarre benefici partecipando ad un gruppo di supporto o auto-mutuo-aiuto, un contesto in cui potreste parlare liberamente e apertamente degli alti e bassi del caregiving con coloro che condividono lo stesso viaggio.


Per il nuovo anno, ripromettetevi di essere realistici. Addolorati per le tue perdite, ma non dimenticare di concentrarti su quei momenti di gioia che filtrano dentro e fuori la mamma ogni giorno. Condividi con tutti i fratelli questi momenti.


Riconosciti il merito per tutto ciò che fai per tua madre. Alla fine di ogni giornata, adotta un mantra che ricorda a tutti che stai facendo il meglio che puoi. Tua madre ha bisogno di te e dei tuoi fratelli e tu sei completamente lì per lei. Questo dovrebbe farti sentire orgogliosa/o. Abbi cura di te stesso e, soprattutto, decidi di essere un caregiver sano.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.