Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


8 miti comuni sull'Alzheimer da smentire

E' così facile pensare al vuoto quando la persona davanti a te non parla, o quando produce suoni incomprensibili, o dice cose che non sembrano avere un senso, o non ricorda cosa è successo da un minuto all'altro.

Questa è una reazione normale, ma che porta in genere a tutta una serie di comportamenti involontari dannosi verso la persona: parlare come se la persona non sia presente, o rivolgersi a lei come si farebbe con un bambino, o non darle la possibilità di prendere decisioni di cui lei è ancora capace, o assumere che interagire con lei non sia importante.

La persona, i cui bisogni essenziali come la dignità, le relazioni e l'autonomia non sono soddisfatti, è lasciata con una serie di forti emozioni (rabbia, dolore, vergogna, depressione) che lei non è in grado di esprimere adeguatamente a causa delle sue limitazioni cognitive. Per disperazione, la persona si isola o esagera, diventando aggressiva, iperattiva, errante, con grida e pianti. Abbiamo portato la persona alla follia, e adesso le diamo la colpa. Questo è folle. Invece è necessario migliorare la comprensione di cosa vuol dire convivere con l'Alzheimer.

Qui sono otto consigli per cambiare il modo di rapportarsi alle persone con Alzheimer o dimenticanza - una parola più gentile di demenza:

Il fatto che la persona non parla, non significa che lei non ascolta e non comprende. Non importa quanto isolata o non reattiva possa apparire la persona, bisogna agire e parlare come se fosse del tutto consapevole. Questo vieta di parlare di lei con altre persone alla sua presenza, o ignorarla, o usare un linguaggio irrispettoso. Trattiamola come noi vorremmo essere trattati, solo con linguaggio più semplice e parlando lentamente in modo da massimizzare le sue possibilità di comprenderci.

Non ricordare i fatti, non significa che il cuore non capisce o non ricorda. Al contrario, le persone con la dimenticanza sono molto in sintonia con la qualità delle loro relazioni, e portano con sé l'impronta emotiva delle interazioni precedenti, sia positive che negative. Mia madre potrebbe non ricordare che l'ho chiamata poco fa, ma l'effetto positivo della nostra conversazione telefonica resterà per ore in seguito.

La perdita di abilità, non importa quanto grave, non significa che TUTTE le abilità sono perse. La ricerca mostra che le alcune abilità rimangono, anche in fasi avanzate della dimenticanza: vivere l'orgoglio, provare vergogna e imbarazzo, sentire preoccupazione per gli altri, comunicare sentimenti con chi assiste, mantenire la dignità, l'autostima e la consapevolezza spirituale. Questo è ben lontano da quello che siamo abituati a pensare.

Ciò che appare come un comportamento privo di senso, di fatto ha molto senso dal punto di vista della persona ammalata. Produrre suoni può essere un modo disperato di calmare se stessi di fronte alla alienazione estrema. L'iperattività è un modo per incanalare la propria ansia o la noia. Vagabondare può essere visto come la ricerca di qualcosa che manca, come la propria casa vecchia, o la perdita di un senso di legame. Urlare è una richiesta di aiuto. I gesti aggressivi sono espressione di rabbia dal non avere i propri bisogni affrontati adeguatamente, o dalla propria frustrazione per le molte perdite connesse all'Alzheimer. Noi vediamo tutti questi comportamenti come tentativi di far fronte al disagio reale.

La persona non è un bambino, anche se alcuni dei suoi comportamenti possono farcelo credere. La persona può avere bisogno di assistenza con attività essenziali, come mangiare, vestirsi, fare la doccia, pettinarsi, ecc, o può impegnarsi in modalità pre-verbali della comunicazione - comportamenti che normalmente si associano con bambini molto piccoli. Ma lei non è un bambino. Lei è un adulto, con anni di esperienza e saggezza accumulata, conservate in gran parte nel cuore e nello spirito. Anche se con le migliori intenzioni, infantilizzare la persona la farà solo sentire peggio.

Non è tutta una discesa da qui in poi, almeno non sempre. Il viaggio attraverso la dimenticanza non è lineare, con alcune notevoli novità di volta in volta, spesso causate da pur giusti contesti. Abbondano le storie di persone che iniziano a parlare o sorridere di nuovo, dopo che sono stati spostate in un ambiente diverso, quello in cui si sentono sicure, impegnate e amate.

Il fatto che la persona combatta a iniziare qualche compito non significa che sia incapace di prendere qualsiasi decisione. In caso di dubbio, meglio eccedere nell'esplorare la gamma di abilità della persona. Preservare la capacità di fare scelte, non importa quanto piccola, è particolarmente cruciale. Molte volte, ho visto compagni farsi carico di tutti gli aspetti della vita di una ammalato, privandolo inconsciamente della possibilità di prendere anche una semplice decisione, come decidere quali vestiti indossare la mattina. Quale abito, il blu o il rosso? Noi tutti vogliamo sentire che abbiamo ancora il controllo, in qualche modo.

Chiedere cosa fare della persona può essere la domanda sbagliata. Siamo parte della cultura del fare. A volte, tutto ciò che ci è richiesto è stare semplicemente con una persona - come condividere momenti assieme seduti, camminando, ascoltando musica, guardando un tramonto o sfiorarle la mano - dopo che abbiamo chiesto il suo permesso. Si tratta di una esperienza non diversa dalla meditazione.

 

Più comprendiamo, più facile sarà per noi e per la persona in cura.

 


Marguerite Manteau-RaoPostato da Marguerite Manteau-Rao su The Huffington Post il 13 marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.