Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Guidare le 'forbici' di un enzima per bloccare l'Alzheimer

Guidare le 'forbici' di un enzima per bloccare l'Alzheimer

Scienziati dell'Università della Columbia Britannica hanno individuato un paio di passi cruciali nella formazione della proteina amiloide-beta, che si accumula in grumi, o "placche", nel cervello delle persone con Alzheimer. Queste scoperte hanno ispirato gli sforzi per impedire il taglio biochimico della proteina precursore dell'amiloide-beta nella sua forma finale tossica.


Gli ultimi farmaci sperimentati tentano di silenziare un enzima, chiamato BACE1, che taglia la proteina precursore. Ma il BACE1 ha altre funzioni che sono vantaggiose, perciò il suo blocco totale potrebbe portare effetti collaterali indesiderati, tra cui il disturbo della produzione di mielina, l'isolamento protettivo delle cellule cerebrali.


Weihong Song, professore di psichiatria e ricercatore di Alzheimer, ha scoperto che un cambio del punto dove viene fatto il taglio - in effetti, guidare le forbici dell'enzima ad un altro punto - potrebbe raggiungere lo stesso obiettivo, con meno danni collaterali.


Il dottor Song ha usato le scoperte di due rare mutazioni nell'ultimo decennio: una, trovata negli italiani, che porta all'Alzheimer, e un'altra, trovata negli islandesi, che ritarda l'Alzheimer. Il team del dottor Song dei Townsend Family Laboratories della UBC si è particolarmente interessato agli effetti diametralmente opposti delle due mutazioni, perché interessano lo stesso punto sulla catena di 770 aminoacidi della proteina precursore, scambiando un acido con un altro.


Come scritto dal Dr. Song e il suo team nel numero del 19 luglio del Journal of Neuroscience, essi hanno iniettato in una serie di topi un virus che trasporta la mutazione del gene italiano e a un altro gruppo la mutazione islandese.


Hanno scoperto che la sostituzione dell'amminoacido influenza il punto dove è tagliata la proteina precursore. La mutazione islandese provoca una forma abbreviata di amiloide-beta, che non diventa "appiccicosa" e non si trasforma in placca. La mutazione italiana ha prodotto una versione più lunga, più "appiccicosa", di amiloide-beta, che diventa in ultima analisi la placca che soffoca il neurone.


In realtà gli effetti erano una questione di grado: ogni mutazione portava a più tagli in una posizione o più tagli nell'altra posizione. Ma nel degrado graduale dell'Alzheimer, ciò potrebbe essere sufficiente: ridurre i livelli della tossina dannosa potrebbe tradursi in molti altri anni di vita prima che insorga il declino cognitivo.


"Se riusciamo a regolare il punto dove il BACE1 taglia la proteina precursore, avremo un modo molto preciso di rallentare l'accumulo di placca nel cervello, senza influenzare altri processi", spiega il dottor Song, docente di ricerca di Alzheimer e professore. "Questo fornisce un nuovo bersaglio nella ricerca di un farmaco che assomiglia di più a un bisturi che a una mazza".

 

 

 


Fonte: University of British Columbia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Shuting Zhang, Zhe Wang, Fang Cai, Mingming Zhang, Yili Wu, Jing Zhang and Weihong Song. BACE1 cleavage site selection critical for amyloidogenesis and Alzheimer's pathogenesis. Journal of Neuroscience 16 June 2017, 0340-17; DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0340-17.2017

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.