Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ombra nell'Alzheimer

Alcune persone iniziano ad esibire un comportamento che io chiamo "shadowing" [ombreggiamento] negli stadi medi dell'Alzheimer e delle altre demenze. Coloro che sono in grado di camminare o girare sulla sedia a rotelle seguono letteralmente i propri cari o caregiver in giro per casa cercando di essere il più vicino possibile fisicamente all'altra persona.

Dopo un po' questo comportamento diventa sconcertante e perfino fastidioso al caregiver dell'Alzheimer.

Il caregiver perde in sostanza il proprio spazio personale e inizia a sentirsi soffocato da parte della persona con demenza. Questo porta il caregiver a tentare di separarsi fisicamente dalla persona con demenza, e quindi la persona demente poi può percepire una senzazione di rigetto. Se la persona con demenza non è in grado di formulare le parole o i pensieri per raccontare all'altra persona che si sente triste o arrabbiato o turbato o ferito per essere respinto, mostrerà il proprio disappunto in altri modi.

Chiamo queste azioni comportamenti negativi.

Ci sono più comportamenti negativi di quelli che posso elencare, ma alcuni esempi sono gridare, imprecare, colpire o mordere. Il cerchio dei tentativi del caregiver di sfuggire e la sensazione della persona demente ferita dalle azioni del caregiver è una spirale che porta al dolore per entrambi.

Al fondo del shadowing c'è una delle emozioni più elementari dell'umanità, la PAURA. La paura è una compagna fedele della persona con demenza. Come loro sono la nostra ombra, la paura è la loro ombra. Il mondo diventa sempre più incomprensibile, e, infine, l'ambiente diventa spaventoso e confuso (vale a dire perdersi nella casa alla ricerca del bagno, ecc.).

Spesso, i pazienti non in grado di comprendere ciò che viene detto dai loro cari e dagli altri. Spesso si sentono persi e soli. E' facile confondersi per una persona affetta da demenza. Nessuna meraviglia che cerchino un protettore. Non lo faresti anche tu? L'unico che si prende cura di loro giorno dopo giorno è la loro luce contro le tenebre della paura. E' del tutto comprensibile che la persona con demenza voglia stare più vicino possibile alla persona che dà sicurezza.

Cosa deve fare il caregiver per evitare di impazzire a causa di questo comportamento? La risposta è un processo in due parti.

1. Affronta l'emozione di paura di fondo ripetendo continuamente, per tutto il giorno, ogni giorno, come un mantra: Ti amo, Sei al sicuro, Tutto va bene o tutto andrà bene. Quelle parole esattamente. Non una di più, non una di meno. Ripetile così spesso che anche la persona cara con demenza lo possa ripetere con te. Alla fine quelle parole saranno incorporate in lei, e il solo sentirle pervaderà la persona con sollievo e conforto.

2. Sposta la sua attenzione su una cosa che gli hai messo di fronte invece di lasciarlo concentrato sulla paura e/o sul cercare il suo protettore (te!). Bob [ndt: Bob DeMarco, autore principale di questo blog, la cui madre ha l'Alzheimer] usa i pappagalli. Hai bisogno di trovare qualcosa da utilizzare per muoverne l'attenzione dalla paura interiore a qualcosa al di fuori. Qualcosa di visivo o fisico di solito funziona meglio, ma può servire qualunque cosa che impegna l'attenzione del tuo caro almeno per un breve periodo di tempo. Esempi sono le cose pieghevoli come asciugamani, tovaglioli, o pantaloni. Contare cose o organizzare oggetti come monete, dadi e bulloni, o pulsanti. Maneggiare qualcosa come una palla elastica o una sciarpa a colori vivaci (per quelli più avanti nella malattia). Guardando un gruppo di foto preferite o un libro preferito, o qualcosa che trattiene l'interesse per alcuni minuti. Tu lo sai cosa è per il tuo caro. Fai attenzione se il tuo caro è incline a mettere i piccoli oggetti in bocca.

Quando hai bisogno di una pausa bagno, o qualcosa di simile, prova questo.

Acquista o tira fuori un timer per uova. Metti il tuo caro al tavolo della cucina con qualcosa in mano come un fazzoletto o un libro. Mettigli il timer proprio di fronte dove può vederlo. Determina quanto tempo hai bisogno per fare quello che devi fare e imposta l'orologio per quel lasso di tempo più un minuto o due di sicurezza. Dì al tuo caro che stai andando al bagno, e che tornerai quando suona il campanello. Il loro compito è quello di guardare l'orologio. Non una parola di più, né una di meno. Fai partire il timer e vai!

Assicurati di essere di ritorno al suono del timer. Il tuo caro deve avere fiducia in te, quindi non perdere tempo! Quando torni dirai "Vedi, sono qui come promesso", o se sei in anticipo, dirai "Vedi, io sono qui anche prima di quando ti ho detto".

Quali altre cose puoi pensare per avere spazio e pace per un momento? Puoi condividere i tuoi suggerimenti, consigli e approfondimenti con gli altri aggiungendo un commento qui sotto.

 

Carole


Carole Larkin è manager di assistenza geriatrica specializzata nell'aiuto alle famiglie con malattia di Alzheimer e relative demenze.

Pubblicato su Alzheimer's Reading Room il 27 febbraio 2011

Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.·
Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria:
Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.



Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)