Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuare l'Alzheimer attraverso l'olfatto della persona

Ad alcuni il burro di arachidi piace cremoso; ad altri croccante, con un po' di gelatina, o direttamente dal barattolo.


Ma gli scienziati hanno di recente scoperto che il classico spalmabile potrebbe aiutare a rilevare precocemente i sintomi dell'Alzheimer.


Una volta pienamente convalidato, il test del burro di arachidi potrebbe essere un controllo rapido ed economico dell'Alzheimer.


"Serve un righello e un po' di burro di arachidi, e il gioco è fatto", ha detto Jennifer Stamps, neuroscienziata della University of Florida di Gainesville in Florida.


L'Alzheimer è forse più famoso per il suo onere crudele sul pensiero, sul linguaggio e sulla memoria, ma "la nostra corteccia olfattiva, la parte del cervello che elabora l'odore, è la prima area del cervello a deteriorarsi nell'Alzheimer", ha detto la Stamps.


Gli scienziati hanno iniziato negli anni '80 la ricerca del rapporto tra l'odore e l'Alzheimer, con la speranza che gli odori possano aiutare nella diagnosi precoce. Ma l'uso del burro di arachidi potrebbe rendere questi test più economici e forse ancora più efficaci.


Per iniziare, "il burro di arachidi non è un odore che si perde durante l'invecchiamento tipico", ha detto la Stamps. E' anche un odorante complesso, che contiene centinaia di tipi di molecole che attivano esclusivamente i nervi che portano alla corteccia olfattiva.


Dopo aver escluso altri problemi, come sinusiti preesistenti (che potrebbero danneggiare l'odorato della persona), la Stamps dice che in meno di due minuti si può determinare se c'è un problema con la corteccia olfattiva. Innanzitutto, il paziente deve chiudere gli occhi e tenere chiusa una delle sue narici.


La Stamps quindi tiene un righello vicino alla narice aperta del paziente e mette un piccolo contenitore aperto con burro di arachidi sul fondo del righello, a 30 cm (12 pollici) dal naso del paziente. Poi lo solleva lentamente finché il paziente rileva l'odore e misura la distanza tra il contenitore di burro di arachidi e la narice del paziente. La prova viene poi ripetuta con l'altra narice.


Le differenze tra la sensibilità delle narici destra e sinistra sono normali, ma una grande differenza può essere un indicatore precoce di Alzheimer. Uno studio del 2013 al quale aveva partecipato la Stamps, ha trovato che 18 pazienti che probabilmente avevano l'Alzheimer non riuscivano a sentire l'odore del burro di arachidi alla narice sinistra fino a che i campioni non erano a solo 5 cm (2 pollici) di distanza, circa 12 cm (5 pollici) più vicini dei campioni messi sotto la narice destra.


Anche se questo test non è il primo ad usare l'odore per diagnosticare lo stadio precoce dell'Alzheimer - sono necessarie valutazioni più grandi del test - finora si è rivelato molto accurato. "La sensibilità è al 100 per cento nel gruppo dell'Alzheimer iniziale", ha detto la Stamps.


Il test del burro di arachidi potrebbe anche contribuire a correggere false diagnosi della malattia, ha detto. "Abbiamo avuto molti pazienti nel nostro studio ai quali era stato detto che avevano l'Alzheimer, e in molti casi non era vero".


Anche se non c'è attualmente alcuna cura per l'Alzheimer, confermare una diagnosi precoce potrebbe essere un fatto che cambia la vita. "Penso che questo si potrebbe fare facilmente in una pratica geriatrica, rispetto al difficile lavoro di laboratorio", ha detto la Stamps, e accelerare il trattamento dei sintomi dell'Alzheimer. "Prima si rallenta la progressione, meglio è".

 

 

 


Fonte: Marsha Lewis in Inside Science (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)