Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Suggerimento ai caregiver di Alzheimer: prevenire il burnout

L'estate è notoriamente uno dei periodi più impegnativi dell'anno. Durante l'estate sembra che tutti noi siamo impegnati in più viaggi, più matrimoni, più responsabilità e meno tempo per fare tutto. Può essere facile farsi sopraffare durante l'estate e sentirsi esauriti per tutte le attività extra.


Questo è un problema ancora maggiore per i caregivers di Alzheimer che hanno un enorme carico di responsabilità in più, in aggiunta alle loro attività quotidiane.


Molti caregivers di Alzheimer diventano così coinvolti nel lavoro impegnativo di prendersi cura di una persona con demenza che si trovano a rischio di burnout (esaurimento fisico e mentale). Prendersi cura di una persona con questa malattia può essere stressante e travolgente e questo può portare al burnout, e in molti casi a problemi gravi come la depressione.


Ecco alcuni dei segni più comuni che potresti sperimentare il burnout, o esserci vicino:

  • Sentimenti travolgenti di frustrazione con la persona di cui ti prendi cura.
  • Mancanza di pazienza non sperimentata prima con la persona accudita.
  • Stanchezza.
  • Sentirsi sopraffatti o eccessivamente emotivi.
  • Avere difficoltà a concentrarsi.
  • Sensazione di risentimento verso gli altri.
  • Sviluppo di nuovi problemi di salute o un peggioramento.
  • Percepire la sensazione che la vita non sarà mai più facile o migliore.
  • Sperimentare cambiamenti nel sonno o nell'appetito.
  • Sentire la necessità di abusare di farmaci o alcool.
  • Credere che la vita non diventerà mai più semplice o migliore.


Queste sono tutte indicazioni di un possibile burnout. Questo può essere un momento di confusione per qualsiasi caregiver. Da un lato si ama la persona di cui ci si prende cura, ma dall'altro si è sopraffatti da questi sentimenti in un modo che può farti sentire negativo verso la persona amata.


La prima cosa da fare è lasciarsi andare. Solo perché ti senti frustrato, non significa che sei un cattivo caregiver o che non ti prendi cura. E' del tutto normale essere frustrati con la persona accudita, e questo va bene. Non cercare di essere il caregiver perfetto, basta fare quello che puoi e prendi tutto giorno per giorno.


Uno dei migliori modi per aiutare a prevenire il burnout è circondarsi di persone. Avere una forte rete di familiari e amici può aiutare a ottenere il sostegno di cui si ha bisogno. È anche possibile andare dal proprio medico per un supporto continuo, avendo a che fare con le lotte e le frustrazioni dell'essere caregiver. Più si è proattivi, più si cerca di circondarsi di persone che possono aiutare, meglio sarà.


Molte volte i caregivers sentono di dover trascurare i propri bisogni, semplicemente perché sono così occupati o sentono di dover concentrarsi solo sulle esigenze del singolo di cui si prendono cura. Questo è un segno molto comune di burnout, e una cosa che può causare stress estremo.


Se non ti prendi cura di te stesso, allora non puoi essere il migliore caregiver possibile; quindi assicurati che ti stai sempre prendendo il tempo per la cura delle tue esigenze.


Quando qualcuno ti offre aiuto con le tue responsabilità di caregiver, rispondi sempre "sì". Va bene accettare l'aiuto di tanto in tanto, non c'è bisogno di essere sempre l'unico che si occupa della persona cara e non devi sempre controllare tutto.


Se ti prendi il tempo di assegnare piccoli compiti agli altri allora inizierai a sentirti meno stressato e puoi prevenire il burnout. Se inizi a prevenire lo stress in modo proattivo, allora puoi evitare che insorga il burnout, dandoti la possibilità di essere il migliore caregiver possibile per la persona amata.

 

 

 


Fonte: Eric J. Hall in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)