Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


8 modi di capire che si sta negando la demenza

All'inizio, negare può essere una sana difesa dall'ammissione che la persona amata ha la demenza. Negare comporta non riconoscere ciò che si vede o si sente, e/o negare inconsciamente ciò che si vede o si sente. Negare aiuta a bloccare gli aspetti più dolorosi della realtà.

Tuttavia, se il rifiuto continua troppo a lungo, allora può essere pericoloso per la vita di entrambi. Ecco cosa è successo a me, psichiatra, e a mio marito morto sette mesi fa di demenza a corpi di Lewy.


Un giorno ha cercato di tagliarmi la frangia, cosa che faceva sempre tra due appuntamenti dal parrucchiere. Questo rituale piaceva ad entrambi. Anche se era avvocato di professione, era piuttosto pratico con le forbici, i coltelli, e altri attrezzi. Mi sono pettinata i capelli e mi sono seduta di fronte a lui, pronta alla sistemazione della frangia. Con la sua solita sicurezza, mi ha afferrato i capelli e ha mosso le forbici verso di me. Avevo gli miei occhi chiusi, ma per fortuna li ho aperti poco prima che cominciasse a tagliare.


Aveva un angolo di taglio completamente sbagliato. Ero scioccata, gli ho afferrato la mano e gli ho chiesto cosa stesse facendo. Ho visto uno sguardo vuoto. Mio marito era un uomo gentile e non mi ha mai fatto male, è per questo che avevo scelto di stare con lui, ma non capiva quanto era stato vicino a cavarmi gli occhi. Il suo senso della distanza, del pericolo, e di fare la cosa giusta erano spariti.


Questo incidente - avvenuto un anno dopo la diagnosi - mi ha aperto letteralmente gli occhi sui pericoli della negazione. Se ci si trova in una o più delle situazioni che seguono, si deve essere coscienti che si sta negando:

  1. Ignorare segni rivelatori come il proprio caro che inciampa o fa cadere le cose. Queste azioni sono più che un segno di goffaggine - sono indicazioni del fatto che il sistema nervoso è compromesso.
  2. Idealizzarlo al punto da pensare al proprio caro come perfetto o santo che non avrebbe potuto fare nulla di male.
  3. Razionalizzare il suo comportamento. Dire: "Non importa se ha appena acceso il gas e se ne è andato senza mettere la pentola sul fuoco. Tornerà tra un minuto". Non lo farà, e potrebbe esserci un incendio.
  4. Permettergli di camminare per la strada senza accompagnamento quando si sa che può perdersi. Perdersi e perdere l'orientamento è un sintomo di demenza.
  5. Aspettarsi che segua lo schema consueto. Devi essere tu ad adattarti ai cambiamenti causati dalla demenza. Non può andare a lavorare come al solito, per quanto potrebbe desiderare di farlo. Potrebbe anche non essere in grado di arrivare dal medico. Considerare l'assunzione di un aiuto professionale o adire ad un sistema di supporto che accompagni la persona cara, per quanto possibile.
  6. Permettere al proprio caro di continuare a guidare o di usare macchinari. OK, si vive in Florida o in California e non c'è altro modo per girare. Fallo tu, o ingaggia un autista.
  7. Arrabbiarsi in modo sproporzionato rispetto all'accaduto. Quando si è in negazione si stanno sopprimendo i propri sentimenti, così quando arrivano, la rabbia e molti altri sentimenti saranno molto più intensi del solito. Una volta che si smette di negare, è possibile riprendere il controllo delle proprie emozioni.
  8. Proiettare i propri sentimenti sulla persona cara. Potrebbe non sentire quello che pensi che stia sentendo. Prenditi il tempo di sederti e parlare a lungo con lui, cercando di scoprire quello che sta realmente provando.


Se si ha un incidente come il mio, si è costretti a smettere di negare. La chiave per la salute emotiva è evitare la negazione.


Consiglio di richiedere un aiuto dalla psicoterapia con un professionista di fiducia, e/o partecipare ad un gruppo di sostegno o auto-mutuo-aiuto. Parlare ad amici e familiari può essere utile, ma fare attenzione che potrebbero diventare complici nella negazione; potrebbero essere altrettanto tristi, confusi, turbati sulla condizione del proprio caro.


Un professionista obiettivo esterno alla propria cerchia può aiutare meglio ad identificare il proprio rifiuto e a lavorare insieme su un piano di salute emotiva a lungo termine.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Scritto da Carol W. Berman, MD, Professore Assistente di psichiatria, NYU Medical Center

Pubblicato in The Huffington Post il 1 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.