Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Parlare ai malati di Alzheimer, e ascoltarli

Il sintomo più debilitativo e indicativo dell'Alzheimer è la perdita graduale del linguaggio e della comprensione, che sono cruciali per la maggior parte di quella comunicazione di base che la maggior parte di noi dà per scontata.

I pazienti di Alzheimer si rendono conto che c'è un problema, anche se non possono capire cosa sta accadendo. Questo può causare confusione, paura e frustrazione per il malato, i propri cari e i caregiver delle persone con Alzheimer.


Per instaurare una migliore comunicazione, nonostante la malattia, l'Alzheimer's Association dà alcuni suggerimenti:

  • Primo, è importante imparare a riconoscere i cambiamenti nella comunicazione e nel comportamento di quelli con Alzheimer. I caregiver devono imparare come aiutare nella comunicazione, identificare e adattarsi ai modi efficienti di comunicazione specifici del paziente.
  • E' importante, quando si cerca di comunicare, di essere non solo pazienti, ma anche di sostegno. Prendersi il tempo di ascoltare senza interrompere o criticare. Rassicurare il paziente che può prendersi tutto il tempo che gli serve per cercare di trasformare i pensieri in parole appropriate.
  • Evitare se possibile di correggere le parole sbagliate. C'è spesso un significato dietro quelle parole, e se ci si prende del tempo, si può scoprire di cosa si tratta.
  • Focalizzarsi sull'emozione che può trovarsi all'interno delle parole. Sfumature nel tono di voce, così come gesti delle mani o espressioni del viso, possono essere fondamentali per aiutare a determinare il significato che sta dietro alle parole pronunciate.
  • Se è il caso, ritirarsi in un posto tranquillo per comunicare. Il rumore e la folla può intimidire il paziente di Alzheimer, con conseguente aumento della frustrazione e dell'ansia, così come di una minore verbalizzazione. Tutte le persone, qualche volta, hanno avuto bisogno di un po' di tranquillità per organizzare e verbalizzare i pensieri.
  • A volte si può diventare arrabbiati o frustrati, ma bisogna capire che criticare o discutere serve solo ad aumentare il livello di disagio e di agitazione delle persone con Alzheimer. Al contrario, essere pazienti. Dare suggerimenti occasionali per le parole che stanno cercando di dire.
  • Se il paziente è in uno stadio avanzato di Alzheimer, ci sono altre azioni si possono eseguire per migliorare gli sforzi di comunicazione. Dire alla persona chi si è, per creare un senso di familiarità. Usare parole e frasi semplici, e parlare lentamente, con un tono di voce basso.
  • Essere disposti a ripetere le domande o le informazioni, ed essere anche pronti alle continue ripetizioni del malato di Alzheimer.
  • Essere rispettosi, calmi e altruisti nelle azioni e nel tono di voce.
  • Può essere estremamente utile usare segni o parole scritte per comunicare o come promemoria.
  • Soprattutto, restare positivi anche di fronte alle avversità.

 

L'Alzheimer è estremamente faticoso per il paziente e il caregiver, famigliare o amico, che si occupa di una persona cara con il morbo.


Ricordare che le difficoltà non sono né colpa nostra né loro.


Pazienza, comprensione e compassione da parte nostra possono fare la differenza tra fallimento e successo in una comunicazione efficace.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Scritto da Sandi Smith, presidente di El Paso e Las Cruces Comfort Keepers.

Pubblicato in ElPaso Times il 14 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.