Il perido delle festività ruota intorno alla famiglia e alla tradizione: si fanno foto con i nonni, si usa il coltello tramandato dagli antenati, si fanno i biscotti esattamente come la mamma ha imparato a farli da sua nonna.
Invecchiando, sembra che sempre più genitori e altri adulti nella nostra vita siano diagnosticati con l'Alzheimer o altre forme di demenza (in effetti 5,2 milioni di americani di oltre 65 anni attualmente vivo con l'Alzheimer, secondo l'Alzheimer's Association). Poichè questi famigliari affrontano la lotta dolorosa per la perdita di memoria, ci sentiamo in dovere di trovare un modo per integrarli nelle nostre attività tradizionali durante le festività.
Tuttavia, di fronte a questa sfida, è imperativo che ci fermiamo un momento per porci una domanda importante: stiamo facendo tutto questo per loro? O per noi?
Un collega mi ha recentemente raccontato la sua esperienza dell'ultimo giorno del Ringraziamento con la zia, un ex medico con Alzheimer ad esordio precoce. In linea con la tradizione - e facendo quello che pensava fosse semplicemente la cosa giusta da fare - il mio collega l'ha presa la mattina di quel giorno per farla partecipare alla festa di famiglia. Quindi, ecco dov'era: passava il giorno del Ringraziamento con le persone che la amano, e che hanno lavorato diligentemente per rendere la giornata piacevole e confortevole per lei. Ma, alla fine, non è stato nè l'uno nè l'altro.
La zia ha faticato tutta la giornata. Lei mangia di solito a mezzogiorno, la festa era alle 2 del pomeriggio, Non sapeva in quale casa si trovava. Non riconosceva i volti un tempo familiari. Era lontano da casa sua, dalla sua zona di comfort, fuori dal suo programma, con persone che non conosceva - ed è stata un'esperienza spiacevole per lei e per tutta la famiglia.
Purtroppo, questa storia è fin troppo comune. Nel nostro sforzo per mantenere nella nostra vita genitori e altri famigliare con Alzheimer, spesso rendiamo le cose più difficili di quanto dovrebbero essere - per noi e per loro. Noi tutti vogliamo creare buoni ricordi. Ma non possiamo seguire ciecamente la tradizione.
La tradizione è continuità e connessione - e, talvolta, quelle tradizioni devono essere adattate e aggiornate per mantenere in vita tale connessione. Invece di togliere una persona amata con Alzheimer dalla solita routine e portarla in un posto strano con persone non più riconosciute, sfido tutti a contemplare alternative che realizzano l'obiettivo di passare le feste insieme.
Che dire di portare il brunch [misto colazione/pranzo] a casa della nonna, mantenendo il suo programma regolare di pasti, e tenendola in un ambiente familiare? Se lei conserva ancora i ricordi della sua giovinezza, le piacerebbe aiutare a fare i biscotti o a decorare l'albero prima del grande giorno?
Pensare ai ricordi positivi che si possono creare con la famiglia, rendendo più facile le feste a se stessi e ai genitori. Per farlo, anche se è difficile, prendere atto che potrebbe essere necessario modificare le tradizioni.
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***********************Scritto da Dr. Amy D'Aprix, esperta di invecchiamento e caregiving e insegnante
Pubblicato in The Huffington Post il 23 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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