Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer e ansia da separazione: ecco come gestirla

Che cos'è l'ansia da separazione negli individui con Alzheimer o demenza? Suggerimenti e strategie per gestirla?

La riluttanza e la paura di venire separato dal caregiver primario (ansia da separazione), sono una risposta normale e sana dell'individuo e insorgono regolarmente in quegli individui con morbo di Alzheimer (MA) o altra demenza.


Molti fattori contribuiscono all'ansia da separazione, compresi i cambiamenti in una routine casalinga o del caregiver, una malattia, o semplicemente per stanchezza e/o troppa stimolazione.


Per l'individuo colpito da MA o demenza, l'ansia da separazione è ingrandita perché si sente già 'perso' di suo e perdere, o essere separato da, un caregiver familiare può sconvolgerlo e agitarlo molto. Il pensiero di essere solo, o addirittura abbandonato, incide molto sull'individuo e può essere una circostanza impegnativa per il caregiver primario.


Alcuni caregiver hanno molte difficoltà quando i loro cari "diventano la loro ombra', cioè li hanno costantemente tra i piedi, per così dire. L'individuo interessato non è un'ombra, né vuole essere di continuo con il caregiver. Gli effetti della malattia fanno reagire l'individuo interessato in modo tale che si fida e ha bisogno di quella persona familiare, che quindi diventa il centro del suo mondo.


È una forma di rassicurazione e validazione; una connessione su cui si basa l'individuo interessato per sua sicurezza e qualità di vita. Senza di essa, l'individuo interessato diventa presto paranoico e spaventato, e la sua ansia può produrre esplosioni o manifestazioni comportamentali. Le persone colpite devono costruire fiducia in altri, in caregiver diversi dal loro caregiver primario, in modo che quest'ultimo possa avere un po' di spazio o tregua, dalla persona cara.


L'individuo interessato alla fine accresce la fiducia e si affida a questi nuovi caregiver nella sua vita. Questi nuovi caregiver di fiducia possono essere familiari o amici intimi o persino caregiver professionisti coerenti. Una volta stabilita la fiducia, sarà più facile per il caregiver allontanarsi quando necessario e non avere sempre quella 'ombra' della persona cara.


Dirigere sempre altrove l'attenzione dell'individuo che soffre di MA o demenza è un altro modo per ridurre l'ansia da separazione. Convalida le espressioni di paura e ansia dell'individuo interessato  e usa un tono di voce confortante e lenitivo per rassicurarlo. Trova qualcosa che la persona amata gradisce fare, come fare una passeggiata all'esterno, un puzzle, giardinaggio, pittura, guardare foto, ascoltare la musica preferita, ecc.


Presta attenzione alla routine, perché più è la struttura del giorno che piace all'individuo interessato, meno sono le possibilità di ansia. Offrigli molta comprensione e accettazione e non rimproverare o ridicolizzare l'individuo per come si sente o si esprime.


Anche l'ambiente può far nascere ansia, se l'ambiente attorno all'individuo interessato diventa sconosciuto o viene frequentemente modificato, quindi cambiamento frequente dell'ambiente di cura può disorientare l'individuo interessato e causare tensione. Inoltre, gli individui colpiti spesso rispecchiano il loro caregiver e possono percepire le emozioni del caregiver familiare.


Queste emozioni possono essere trasferibili, quindi è importante che i caregiver mantengano il controllo sulle proprie ansie in presenza dei loro cari. Se l'individuo interessato rileva frustrazione o angoscia nel suo caregiver quando sta uscendo, ciò potrebbe segnalare all'individuo che qualcosa non va e peggiorerà la situazione e l'ansia.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.