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Alzheimer e ansia da separazione: ecco come gestirla

Che cos'è l'ansia da separazione negli individui con Alzheimer o demenza? Suggerimenti e strategie per gestirla?

Anxiety

La riluttanza e la paura di venire separato dal caregiver primario (ansia da separazione), sono una risposta normale e sana dell'individuo e insorgono regolarmente in quegli individui con morbo di Alzheimer (MA) o altra demenza.


Molti fattori contribuiscono all'ansia da separazione, compresi i cambiamenti in una routine casalinga o del caregiver, una malattia, o semplicemente per stanchezza e/o troppa stimolazione.


Per l'individuo colpito da MA o demenza, l'ansia da separazione è ingrandita perché si sente già 'perso' di suo e perdere, o essere separato da, un caregiver familiare può sconvolgerlo e agitarlo molto. Il pensiero di essere solo, o addirittura abbandonato, incide molto sull'individuo e può essere una circostanza impegnativa per il caregiver primario.


Alcuni caregiver hanno molte difficoltà quando i loro cari "diventano la loro ombra', cioè li hanno costantemente tra i piedi, per così dire. L'individuo interessato non è un'ombra, né vuole essere di continuo con il caregiver. Gli effetti della malattia fanno reagire l'individuo interessato in modo tale che si fida e ha bisogno di quella persona familiare, che quindi diventa il centro del suo mondo.


È una forma di rassicurazione e validazione; una connessione su cui si basa l'individuo interessato per sua sicurezza e qualità di vita. Senza di essa, l'individuo interessato diventa presto paranoico e spaventato, e la sua ansia può produrre esplosioni o manifestazioni comportamentali. Le persone colpite devono costruire fiducia in altri, in caregiver diversi dal loro caregiver primario, in modo che quest'ultimo possa avere un po' di spazio o tregua, dalla persona cara.


L'individuo interessato alla fine accresce la fiducia e si affida a questi nuovi caregiver nella sua vita. Questi nuovi caregiver di fiducia possono essere familiari o amici intimi o persino caregiver professionisti coerenti. Una volta stabilita la fiducia, sarà più facile per il caregiver allontanarsi quando necessario e non avere sempre quella 'ombra' della persona cara.


Dirigere sempre altrove l'attenzione dell'individuo che soffre di MA o demenza è un altro modo per ridurre l'ansia da separazione. Convalida le espressioni di paura e ansia dell'individuo interessato  e usa un tono di voce confortante e lenitivo per rassicurarlo. Trova qualcosa che la persona amata gradisce fare, come fare una passeggiata all'esterno, un puzzle, giardinaggio, pittura, guardare foto, ascoltare la musica preferita, ecc.


Presta attenzione alla routine, perché più è la struttura del giorno che piace all'individuo interessato, meno sono le possibilità di ansia. Offrigli molta comprensione e accettazione e non rimproverare o ridicolizzare l'individuo per come si sente o si esprime.


Anche l'ambiente può far nascere ansia, se l'ambiente attorno all'individuo interessato diventa sconosciuto o viene frequentemente modificato, quindi cambiamento frequente dell'ambiente di cura può disorientare l'individuo interessato e causare tensione. Inoltre, gli individui colpiti spesso rispecchiano il loro caregiver e possono percepire le emozioni del caregiver familiare.


Queste emozioni possono essere trasferibili, quindi è importante che i caregiver mantengano il controllo sulle proprie ansie in presenza dei loro cari. Se l'individuo interessato rileva frustrazione o angoscia nel suo caregiver quando sta uscendo, ciò potrebbe segnalare all'individuo che qualcosa non va e peggiorerà la situazione e l'ansia.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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