Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come gestire le domande ripetitive di persone con demenza

Cara Carol: è ancora mattina ma, visto che mia madre ha la demenza e vive con me, ho già risposto alla stessa domanda cinque volte. Si blocca su un argomento e non riesce ad abbandonarlo. Questa settimana è "Abbiamo già iniziato a prepararci per il Giorno del Ringraziamento?". Le dico di no, è primavera, quindi è troppo presto, ma lei lo chiede di nuovo dieci minuti dopo. Capisco che questo è causato dalla sua perdita di memoria a breve termine, quindi all'inizio sono abbastanza brava a rispondere pazientemente. Dopo un po', però, mi disturba davvero, e quindi il fastidio arriva nella mia voce. Questo ci fa stare entrambe male. Qualche consiglio? - KS

 

Cara KS: Sai che non sei sola, ma te lo ricordo, comunque. I caregiver iniziano a essere gentili, quindi continuano con pazienza estenuante, ma alla fine alcune irritazioni molto umane possono diventare evidenti. Come per la maggior parte delle situazioni di cura della demenza, è fondamentale rimanere calmi e offrire rassicurazione, ma può aiutare anche capire cosa c'è dietro il comportamento.


La perdita di memoria a breve termine è la ragione più ovvia per ripetere le domande, ma l'ansia, lo stress, il disagio, la confusione generalizzata, o persino la paura, possono contribuire.


Nell'istanza che hai menzionato, tua madre si sta concentrando su una festa tradizionale fissata nel tempo. Questo potrebbe essere il suo modo di affrontare l'ansia di non essere in grado di ricordare il giorno della settimana o persino il mese in corso, per non parlare di una festa che richiede preparazione.


È anche possibile che sia ansiosa per qualcosa di non correlato, come un appuntamento medico imminente che potresti aver citato. Considera anche che potrebbe essere ansiosa perché è a disagio e non può esprimere ciò che non va. Quindi, controlla che non senta troppo caldo, troppo freddo o un dolore.


Indipendentemente dalla causa sottostante, tua madre ha bisogno di una risposta, perché essere ascoltati è rassicurante per chiunque. Forse potresti darle un abbraccio e dire: "Ho sotto controllo dei piani per il Giorno del Ringraziamento". Tieni breve la risposta in modo che non si perda in ciò che per lei potrebbe essere solo un groviglio di parole. Questo approccio aiuta anche te, poiché è molto più facile che ripetere spiegazioni lunghe e ragionate. Ricorda a te stessa che ha semplicemente bisogno di rassicurazione, non di dettagli.


Anche distrarla può essere utile. Potresti rispondere brevemente come menzionato sopra e poi dire: "Che ne dici di guardare alcuni video musicali, mamma?"


In alternativa, dal momento che la necessità di sentirsi utile è umana, potresti dirle che può aiutarti a preparare la cena di stasera ordinando le posate, oppure potrebbe piegare il bucato in modo che tu possa preparare le verdure. Compiti così semplici e ripetitivi potrebbero sia calmarla che fornirle la sensazione di dare un contributo, il che sarebbe una spinta alla sua autostima. Coinvolgerla in questo modo potrebbe anche darti qualche minuto in più per fare un passo indietro e fare dei respiri rilassanti.


I nervi logorati sono una reazione umana alla cura della demenza, KS. Pause più lunghe potrebbero aumentare le tue riserve, quindi, se possibile, coinvolgi i familiari o assumi un aiuto per alcune ore alla settimana, per avere il tempo di riorganizzarti.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.