Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Strategie di base che possono aiutare i problemi lievi di memoria

Quando i problemi di memoria sono lievi, alcune strategie possono aiutare. Queste strategie richiedono sforzi per essere implementate, ma va bene: lo sforzo ti aiuterà a ricordare. Più le pratichi, più le strategie diventano facili. Di seguito elenchiamo e descriviamo alcune strategie di base per la memoria.


Pratica l'attenzione attiva. Usa lo sforzo consapevole per prestare attenzione ai dettagli pertinenti che devi ricordare, come fatti, nomi o punti di riferimento. L'allenamento alla consapevolezza (attraverso un corso, un libro o un'app del cellulare) può migliorare la tua capacità di praticare l'attenzione attiva.


Riduci al minimo le distrazioni ambientali. Se ci sono meno distrazioni, è più facile concentrarti su ciò che stai cercando di ricordare.


Fai delle pause. Puoi prestare piena attenzione solo per un certo tempo prima che inizi la fatica. Quando arriva, fai una pausa.


Ripeti le informazioni distanziate nel tempo. Uno dei modi di maggior successo per ricordare le informazioni è ripeterle più volte di seguito, poi di nuovo dopo pochi minuti, di nuovo dopo un'ora, di nuovo dopo un'altra ora e di nuovo prima di andare a letto. Continuare questa ripetizione periodicamente per un giorno, una settimana o un mese può aiutarti a ricordare le informazioni per molto tempo.


Fai collegamenti. Collega qualcosa di nuovo che stai cercando di ricordare a qualcosa che già conosci bene.


Crea immagini visive. Tutti noi ricordiamo meglio le immagini delle parole, quindi creare immagini mentali ti aiuterà a ricordare le cose.


Mettilo in una posizione. Per aiutare a ricordare un elenco di elementi, posiziona mentalmente un oggetto per ogni stanza (o ogni parte di ogni stanza) nella tua casa. Per recuperare gli oggetti, cammina semplicemente nella tua casa, ricordando ogni articolo mentre procedi.


Usa il metodo prima lettera. Acronimi e abbreviazioni sono strategie utili: puoi creare acronimi originali per ricordare quasi tutto.


Usa lo spezzettamento. È generalmente più facile ricordare gruppi di lettere, numeri o parole che ricordare un elemento intero. Ad esempio, 136-427-9805 è meglio di 1364279805.


Raggruppa le informazioni per argomento. Le liste della spesa e altre informazioni saranno più facili da ricordare se raggruppate in gruppi, come verdure, bevande, carni, ecc.


Inventa rime. Se crei una rima accattivante, la ricorderai per molto tempo.


Diventa emotivo. Puoi migliorare la memoria impegnandoti in ciò che stai cercando di ricordare, creando una reazione emotiva.


Mettiti alla prova. Un modo eccellente per ricordare le cose è riassumere i punti chiave, scriverli su schede e metterti alla prova con le schede.


Scrivilo. Anche il solo atto di scrittura delle informazioni ti aiuterà a ricordarle.


Rilassati quando ce l'hai sulla punta della lingua. Diventare tesi e ansiosi rende più difficile ricordare nomi e altre informazioni. Ripetere il nome sbagliato spesso blocca quello giusto, prova invece a pensare ad altre cose che sai dell'individuo.


Impara bene il nome subito. Presta piena attenzione quando stai imparando un nuovo nome. Ripetilo ad alta voce. Collega il nome a qualcosa o a qualcuno che conosci. Crea un'immagine visiva della persona e della tua nuova connessione con il suo nome. Trova qualcosa nell'aspetto della persona che ti ricorda il suo nome. Ripetilo periodicamente.


Rivedi i nomi prima di partecipare a un evento sociale. Non fa mai male essere preparati.


Va bene dimenticare un nome: non sentirti stressato o imbarazzato se dimentichi un nome. Non c'è niente di sbagliato nel dire semplicemente: "Mi spiace di non ricordare il tuo nome. Me lo ricordi?"

 

 

 


Fonte: © Andrew E. Budson, professore di neurologia alla Boston University e alla Harvard Medical School.

Pubblicato: Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.