Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La genetica aiuta a stimare il rischio di malattia; ma quanto ci dice davvero?

La ricerca sulla genetica ha fatto progressi importanti nel 21° secolo. All'inizio del secolo, molti si sono resi conto che la maggior parte dei problemi medici nel mondo sviluppato sono determinati in parte geneticamente, ma mancava la tecnologia per esplorare completamente i segreti che si nascondono nel nostro genoma.


I progressi tecnologici di questo secolo ci hanno permesso di fare progressi sostanziali nell'individuare i determinanti genomici di malattie cardiache, disturbi della salute mentale, cancro, demenza e diverse altre malattie che la medicina ancora ha difficoltà a prevenire, diagnosticare e trattare.


Ora possiamo quantificare il contributo genetico generale (ereditarietà) e identificare varianti genetiche specifiche che contribuiscono al rischio di queste malattie. Ma, come per la maggior parte delle cose genetiche, è complesso, è incompleto e gli scienziati stanno ancora cercando di capire come renderlo clinicamente utile.


Ognuna di queste malattie e disturbi ha una fondamento 'poligenico'. Ciò significa che invece di solo uno o pochi, è probabile che siano migliaia i geni dove i cambiamenti ereditari in ciascun gene hanno un impatto modesto sul nostro rischio di ogni malattia. Questa componente genetica dispersa si combina con altri fattori di rischio ambientale, come fumo, alimentazione, trauma e stress, per aumentare o diminuire ulteriormente il rischio di cattiva salute.


Questo fondamento poligenico è una buona notizia in molti modi: il nostro rischio è determinato da più varianti genetiche e di solito non da un singolo fattore 'sì/no' di rischio genetico. Esistono alcuni fattori singoli di rischio genetico, come le varianti nei geni BRCA1 e BRCA2 che aumentano sostanzialmente il rischio di cancro al seno e ovarico. Ma queste varianti genetiche ad effetto singolo sono rare, il che significa che, per la maggior parte di noi, la predisposizione genetica proviene dal rischio combinato di molte varianti.


Gli studi genetici negli ultimi 20 anni hanno identificato molte di tali varianti che contribuiscono al carico poligenico per una malattia: più di 100 per il cancro al seno, la depressione, la coronaropatia e 38 per l'Alzheimer. Tutte queste varianti possono darci informazioni sulla biologia sottostante e nuovi obiettivi per lo sviluppo di farmaci. Queste varianti possono anche contribuire al calcolo dei punteggi di rischio, indicando quelli che hanno un rischio geneticamente elevato di malattia e coloro che l'hanno basso.


Il termine 'punteggio' è appropriato qui perché può essere calcolato semplicemente aggiungendo il numero di varianti genetiche ad alto rischio portate in tutto il genoma, ponderato dall'importanza di ciascuna variante.


Se guardi i punteggi poligenici per un grande gruppo di persone, la maggior parte di loro avrà un punteggio vicino alla media, quindi la loro genetica aggiunge poche informazioni al rischio del loro rischio di malattia. Alcune persone avranno un punteggio poligenico elevato, assegnando loro un rischio più elevato di sviluppare una particolare malattia. Altri avranno ereditato poche varianti di rischio, avendo quindi un rischio inferiore della malattia.


Quindi sono utili i punteggi poligenici? Potenzialmente, sì, ma in maggior parte no, non ancora. I punteggi poligenici possono darci una stima personale del nostro rischio genetico per una certa malattia, che rimane costante per tutta la vita e può essere calcolata in qualsiasi momento. Potrebbero dare un impulso a portare a uno stile di vita sano, a sottoporsi a esami appropriati, o a essere vigili per i primi sintomi.


I punteggi poligenici non sono disponibili attraverso la sanità pubblica ma si possono dedurre ​​dai dati genetici generati da società commerciali di test genetici, come 23andMe e società di genealogia, come AncestryDNA. Queste aziende testano il tuo DNA da un campione di saliva inviato via posta e ti danno la possibilità di scaricare i tuoi dati genetici sul tuo desktop.


23Andme ti mostra informazioni sul tuo rischio poligenico di diabete di tipo 2. E siti web come impute.me consentono di caricare i propri dati genetici per calcolare i punteggi poligenici.

 

Dare senso al tuo punteggio

L'app MyGeneRank ti offre il tuo punteggio di coronaropatia sul tuo telefono collegandosi ai tuoi dati genetici di 23andme. Sembra meravigliosamente accessibile, ma cosa può effettivamente dirti il ​​tuo punteggio poligenico di coronaropatia? Innanzitutto, può dire dove si trova il rischio rispetto ad altre persone della tua stessa genealogia genetica. Ad esempio, se MyGeneRank dice a una persona che il suo punteggio poligenico risiede al 55° percentile della distribuzione, il suo rischio si trova molto vicino alla media.


Che dire di qualcuno che è al 95° percentile, nel 5% delle persone con il rischio genetico più alto? Ciò potrebbe essere una informazione preoccupante, ma per interpretare un punteggio poligenico hai bisogno di due ulteriori informazioni. Innanzitutto, hai bisogno di un 'rischio relativo': il tuo punteggio poligenico quanto cambia il tuo rischio rispetto a una persona media? Lo raddoppia o lo moltiplica per dieci? In secondo luogo, è necessario un 'rischio a vita': qual è la tua possibilità di ricevere la diagnosi del disturbo?


Queste cifre dipendono dalla tua genetica, da quante persone sviluppano la malattia e da quanto il punteggio poligenico spiega il rischio di malattia, che è piccolo per la maggior parte delle malattie. Ad esempio, una donna con un punteggio poligenico del cancro al seno nel primo 1% della popolazione ha un rischio per tutta la vita di circa il 30%. Per la maggior parte dei disturbi, i rischi per tutta la vita sono inferiori.


Un punteggio poligenico elevato per la schizofrenia potrebbe essere una notizia preoccupante, ma la nostra conoscenza genetica della schizofrenia è tutt'altro che completa. La probabilità stimata di sviluppare la schizofrenia per qualcuno con un punteggio elevato poligenico, vista solo in 1 persona su 100, è del 4% rispetto a un rischio dell'1% per la maggior parte della popolazione. Questo risultato può essere rassicurante, ma mostra anche che i punteggi poligenici della schizofrenia non devono essere usati clinicamente. Abbiamo sviluppato uno strumento online per calcolare il modo in cui il rischio di malattia per tutta la vita cambia a diversi livelli di punteggio poligenico.


I punteggi poligenici ti danno un'istantanea dei tuoi rischi genetici, ma per la maggior parte dei disturbi, le informazioni parziali acquisite non sono abbastanza robuste per essere utili. Il prossimo decennio determinerà se i punteggi poligenici rimangono una curiosità personale, o se diventeranno uno strumento medico importante.

 

 

 


Fonte: Cathryn Lewis (prof.ssa di epidemiologia e statistica genetica) e Oliver Pain (ricercatore post-dottorato), King's College London.

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.