Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un cuore più sano protegge anche il tuo cervello: vediamo come

Quando pensiamo alla demenza, spesso temo una perdita di controllo. Ma la notizia rassicurante è che fino al 40% dei casi di demenza possono essere prevenuti o posticipati se cambiamo le nostre abitudini quotidiane.


La demenza condivide fattori di rischio cruciali con le malattie cardiovascolari (del cuore e dei vasi sanguigni), che comprendono pressione alta, zucchero elevato nel sangue, sovrappeso e fumo. Seguono infiammazione e stress ossidativo, in cui gli antiossidanti protettivi stanno perdendo la lotta con i radicali liberi dannosi. Questo danneggia i vasi sanguigni e riduce il flusso di sangue e ossigeno al cervello.


Senza ossigeno sufficiente, le cellule cerebrali non possono funzionare in modo efficace, e alla fine muoiono. Il flusso sanguigno ridotto rende il cervello vulnerabile anche alle placche e ai grovigli visti in certe forme di demenza.


Ma cambiando le nostre abitudini, possiamo migliorare sia la salute del cuore che ridurre il rischio di demenza. Ecco 5 cambiamenti allo stile di vita che possiamo fare ora ...

 

1. Mangiare 2-3 porzioni di pesce grasso ogni settimana

I pesci grassi, come il salmone, le sardine e lo sgombro sono ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-3. Gli omega-3 hanno effetti antinfiammatori e hanno dimostrato di ridurre significativamente la pressione sanguigna.

L'omega-3 è necessario anche per supportare la struttura e la funzione delle nostre cellule cerebrali e sono 'nutrienti essenziali'. Ciò significa che dobbiamo prenderli dal cibo. Questo è particolarmente vero quando invecchiamo, perché la riduzione nell'assunzione di omega-3 è stata collegata a tassi più rapidi di declino cognitivo.

 

2. Mangia cibi vegetali a ogni pasto

I cibi vegetali - come verdure a foglia, olio extravergine di oliva, mirtilli, noci e legumi - contengono una serie di vitamine e minerali, come polifenoli, flavonoidi, carotenoidi, vitamina C e vitamina E. Questi micronutrienti hanno effetti antiossidanti e antinfiammatori che proteggono e migliorano il funzionamento dei vasi sanguigni.

Le diete ad alto contenuto di piante, come la dieta mediterranea, hanno dimostrato di migliorare la pressione sanguigna, la regolazione del glucosio e la composizione corporea, e sono state collegate anche a tassi più bassi di declino cognitivo, a migliori marcatori di salute nel cervello e a rischio inferiore di demenza.

 

3. Mangia cibo meno elaborato

Dall'altra parte, si ritiene che grassi saturi, carboidrati raffinati e carni rosse e trasformate inneschino percorsi infiammatori e i cibi altamente trasformati sono stati collegati all'ipertensione, al diabete di tipo 2 e all'obesità.

Mangiare più di questi alimenti significa che potremmo anche perdere i benefici degli altri alimenti. I cereali integrali (come avena integrale, segale, grano saraceno e orzo) forniscono fibre, vitamina B, E, magnesio e fitonutrienti che hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. I cereali raffinati (come pane, riso e pasta bianchi) sono altamente elaborati, il che significa che molti di questi nutrienti benefici sono rimossi.

 

4. Muoviti e divertiti

L'attività fisica può ridurre l'infiammazione e la pressione sanguigna, migliorando il funzionamento dei vasi sanguigni. Questo aiuta il corpo a fornire più ossigeno al cervello, migliorando la memoria e altre funzioni cognitive interessate dalla demenza.

Le linee guida suggeriscono che gli adulti dovrebbero fare attività fisica per la maggior parte dei giorni, rompere i lunghi periodi di inattività (come guardare la TV) e incorporare alcuni esercizi di resistenza.

La chiave per formare abitudini di esercizio a lungo termine è scegliere attività fisiche che ti piacciono e realizzare piccoli aumenti graduali dell'attività. Qualsiasi movimento che alza la frequenza cardiaca può essere classificato come attività fisica, compreso il giardinaggio, il cammino e persino le faccende domestiche.

 

5. Smetti di fumare

I fumatori hanno il 60% in più di probabilità di sviluppare demenza rispetto ai non fumatori. Questo perché il fumo aumenta l'infiammazione e lo stress ossidativo che danneggiano la struttura e la funzione dei vasi sanguigni.

Smettere di fumare può iniziare a invertire questi effetti. In effetti, gli ex fumatori hanno un rischio significativamente più basso di declino cognitivo e demenza rispetto ai fumatori abituali, simile a quello delle persone che non hanno mai fumato.

 

È troppo tardi?

Non è mai troppo presto o troppo tardi, per iniziare a fare questi cambiamenti.

L'obesità e l'ipertensione in mezza età sono predittori cruciali del rischio di demenza, mentre il diabete, l'inattività fisica e il fumo sono predittori più forti più avanti nella vita. L'attività fisica regolare fatta presto nella vita può ridurre la pressione sanguigna e diminuire il rischio di diabete. Come rinunciare a fumare, i cambiamenti in qualsiasi fase della vita possono ridurre l'infiammazione e cambiare il rischio di demenza.

 

Poco per volta

Cambiare radicalmente l'alimentazione può essere travolgente, come lo è iniziare un nuovo programma di esercizi e smettere di fumare, se fatto tutto in una volta. Ma anche piccoli cambiamenti possono portare a miglioramenti significativi della salute. Inizia facendo cambiamenti gestibili, come:

  • usa olio extravergine di oliva al posto di burro, margarina e altri oli da cucina;
  • cambia una porzione di cibo trasformato, come le patatine, il pane bianco o i biscotti commerciali, con una manciata di noci;
  • cambia una porzione di carne ogni settimana con una di pesce oleoso;
  • cambia 5 minuti di tempo sedentario con 5 di cammino e aumenta lentamente ogni giorno.

 

 

 


Fonte: Dott.ssa Alexandra Wade (ricercatrice), dott.ssa Ashleigh Elizabeth Smith (docente), Maddison Mellow (dottoranda) della University of South Australia

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)