Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mancano studi sul modo di gestire la frattura dell'anca nei pazienti di demenza

Sono 'sfortunatamente carenti' gli orientamenti medici sul modo di prendersi cura delle persone anziane con demenza in seguito ad una frattura dell'anca, secondo i ricercatori della University of East Anglia.


Quasi la metà di tutte le persone che soffrono di fratture dell'anca hanno anche la demenza.


Ma una Cochrane Review pubblicata oggi 15 Giugno rivela non c'è alcuna evidenza conclusiva su come prendersi cura di questo gruppo particolarmente vulnerabile.


La revisione, finanziata dal National Institute for Health Research (NIHR), mette in evidenza l'urgente necessità di una migliore ricerca su quali strategie migliorano l'assistenza post-operatoria, sia all'interno degli ambienti ospedalieri, sia nella comunità.


Il ricercatore principale Dr Chris Fox della Facoltà Norwich di Medicina della UEA ha detto:


"Le fratture del femore avvengono quando le persone anziane cadono. Esse comportano 1,8 milioni di giorni di degenza negli ospedali del Regno Unito e circa 1,9 miliardi di sterline solo di costi ospedalieri, escludendo l'alto costo dell'assistenza sociale, richiesta anche di più dai pazienti vulnerabili, come quelli che vivono con una demenza. Le spese ospedaliere sono previste in aumento a 2,2 miliardi di sterline per il 2020".

"Le fratture del femore sono molto comuni nelle persone affette da demenza; infatti oltre il 40 per cento delle persone con una frattura dell'anca hanno anche la demenza, il che equivale a circa 37.000 casi nel Regno Unito ogni anno. Questo numero è destinato a salire a circa 50.000 tra cinque anni".

"Purtroppo, gli esiti sono peggiori per questo gruppo di persone, che trovano più difficile il recupero. Le persone con demenza sono particolarmente vulnerabili quando hanno malattie fisiche, come le fratture. Il loro recupero è più lento e sono più inclini alle complicazioni. Questi pazienti sono anche associati a un maggior incremento dei costi di assistenza".

"Il problema vero è che il personale NHS manca delle evidenze per fornire un'assistenza migliore. La cura di queste persone è più esigente sui livelli di personale e ha un impatto sui costi delle cure, visto che più di un letto su quattro del Servizio Sanitario Nazionale è impiegato nella cura di persone affette da demenza.

"Con l'aumento costante del numero di persone affette da demenza, dobbiamo fare innovazioni nella loro cura clinica per consentire l'esito migliore ed evitare di sprecare risorse su interventi senza benefici.

"Una frattura dell'anca può influenzare la capacità di una persona di camminare, di svolgere le attività della vita quotidiana e di rimanere indipendente. Ma quando i pazienti hanno anche la demenza, c'è un rischio maggiore di diventare più confusi e di sviluppare ulteriori complicazioni, come piaghe da decubito e infezioni polmonari dopo l'operazione. Essi possono anche trovare più difficile esprimere il dolore e il disagio".

"Volevamo scoprire quale tipo di opzioni di cura funzionano meglio per questo gruppo di persone, per trovare i casi di 'best practice' da implementare e assicurare che i pazienti affetti da demenza abbiano la migliore opportunità possibile per fare un buon recupero".


Il team ha deciso di valutare l'efficacia di diversi tipi di cura, comprese le strategie di riabilitazione progettate specificamente per le persone affette da demenza, rispetto alle cure tradizionali.


I dati sono stati presi da cinque studi clinici che hanno coinvolto 316 pazienti con demenza che avevano subito una frattura dell'anca. Gli studi hanno esaminato in che modo sono assistiti i pazienti ricoverati in ospedale, così come quelli curati a casa dopo la dimissione. Alcuni pazienti sono stati seguiti per un periodo fino a due anni dopo la dimissione ospedaliera.


Tuttavia il team di ricerca ha trovato 'molto bassa' la qualità delle evidenze disponibili in tutti gli studi:


"Abbiamo esaminato tutte le prove esistenti, ma ci sono sembrate decisamente carenti. Per esempio, nessuno di questi studi ci ha detto alcunché sulla qualità della vita.

"Quello che deriva da tutto questo è che c'è ancora molta incertezza su come prendersi cura di una comorbilità comune nelle persone anziane".

"Per la cura di questo gruppo di persone, abbiamo bisogno di sapere molto di più sulla frequenza e durata della fisioterapia, se le routine familiarizzate e le tecnologie assistive aiutano, e se i pazienti stanno meglio in ospedale, in casa di riposo, o ad essere curati nel loro propria casa. Abbiamo anche bisogno di sapere come i fattori come l'età e la fase della demenza possano incidere sull'esito di strategie di gestione diverse".

 

 

 


Fonte: University of East Anglia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Enhanced rehabilitation and care models for adults with dementia following hip fracture surgery. Pubblicato 15 Giugno 2015.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)