Denuncia & Advocacy
Farmaci per Alzheimer sono costosi e funzionano poco nella maggior parte dei casi
Più di 5 milioni di persone negli Stati Uniti hanno l'Alzheimer, una malattia insidiosa che distrugge a poco a poco il cervello, privando le persone della capacità di ricordare, completare le attività di tutti i giorni e dell'indipendenza.
Ci sono diversi farmaci approvati per il suo trattamento, inclusi il Donepezil (Aricept e dei suoi cugini generici) e la Memantina (Namenda). Ma non funzionano bene per la maggior parte delle persone, secondo un rapporto di Consumer Reports Best Buy Drugs.
In effetti, la relazione conclude che nessuno dei farmaci potrebbe essere raccomandato come Best Buy [=Migliore Acquisto]. La decisione è basata in parte su una analisi di larga scala effettuata dall'Agenzia federale per la Ricerca e la Qualità Sanitaria pubblicata in Aprile 2010, che ha riscontrato che i farmaci non ritardano l'insorgenza dell'Alzheimer nè migliorano o mantengono la funzionalità mentale. Una revisione precedente dell'American College of Physicians e dell'American Academy of Family Physicians, pubblicata nel 2008, ha raggiunto conclusioni simili.
Oltre a non essere molto efficaci, i farmaci di Alzheimer possono causare effetti indesiderati. Anche se la maggior parte sono relativamente leggeri, come nausea, vomito, diarrea, vertigini, crampi muscolari e tremori, alcuni possono essere debilitanti nelle persone anziane con demenza che non riescono a comunicare il loro disagio. In casi rari, i farmaci possono causare rallentamento del battito cardiaco, sanguinamento gastrointestinale e forse anche convulsioni o crisi epilettiche. E sono anche costosi: una prescrizione media mensile può variare da $ 177 a più di $ 400 [da 135 a 306 Euro circa].
E' Alzheimer?
Nelle prime fasi dell'Alzheimer, le persone spesso hanno difficoltà a produrre e immagazzinare nuovi ricordi. Per esempio, potrebbero dimenticare le conversazioni appena avvenute. Col progredire della malattia, insorgono difficoltà a fare matematica semplice, vagano lontano da casa o delirano. Alla fine perdono la capacità di comunicare, di lavarsi, di mangiare, vestirsi e usare il bagno.
Se tu o qualcuno di cui ti occupi mostra segni di demenza, il primo passo è chiedere una diagnosi accurata, preferibilmente in un centro specializzato in Alzheimer o in medicina geriatrica. Un medico può eseguire dei test per aiutare a identificare il morbo ed escludere altri problemi che possono causare sintomi simili, come la depressione, un ictus, un tumore al cervello, un ipotiroidismo, una carenza di vitamina o l'uso di alcuni farmaci, come sonniferi o tranquillanti.
Le opzioni da provare
Anche se la progressione dell'Alzheimer non può essere arrestata, esistono strategie che possono contribuire ad alleviare alcuni dei sintomi. Provare prima le opzioni non farmacologiche, come ad esempio evitare ambienti non familiari, eliminare le situazioni che potrebbero causare imbarazzo e assicurarsi che siano stati affrontati gli altri problemi, come la stipsi, le infezioni o gli effetti collaterali da farmaci.
Se questi passaggi non sono adeguati e la persona evidenzia problemi comportamentali come l'ansia o la depressione, un medico potrebbe prescrivere un farmaco anti-ansia o antidepressivo per controllare i sintomi. Ma in genere è meglio evitare i farmaci antipsicotici, come l'Olanzapina (Zyprexa e generici), la quetiapina (Seroquel e generici) e il risperidone (Risperdal e generici), a meno che siano assolutamente necessari; ad esempio, per sedare una grave agitazione o le allucinazioni. Tutti gli antipsicotici sono stati associati ad un maggiore rischio di morte degli anziani con demenza.
E' comprensibile che molte persone vogliano comunque provare un farmaco di Alzheimer. In questo caso, si potrebbe prendere in considerazione il donepezil generico o la galantamina generica. Entrambi hanno un minor rischio di effetti collaterali e sono più tollerati dalla maggior parte delle persone, rispetto agli altri farmaci. E costano meno dei corrispondenti di marca.
Ma l'efficacia dei farmaci sarà probabilmente marginale nel migliore dei casi. E se la persona non mostra segni di miglioramento entro tre mesi, è improbabile che non succederà mai, quindi è meglio interrompere l'assunzione del farmaco.
Rapporto completo su www.crbestbuydrugs.org.
Copyright 2012. Consumers Union of United States Inc.
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Pubblicato da Consumers Union of USA in The Washington Post il 7 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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