Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come certi farmaci comuni possono aumentare il rischio di demenza

I farmaci anticolinergici, compresi quelli da banco, comportano un rischio 'robusto'.

Il punteggio ACB di mia madre, che mi è stato chiesto di calcolare, è scritto a grandi lettere rosse sotto l'elenco dei farmaci prescritti. ACB sta per Anticholinergic Cognitive Burden, onere cognitivo anticolinergico.


Pensavo di parlare solo dei farmaci anticolinergici, cosa sono, i loro effetti e quali può avere mia madre (e che potrebbe avere avuto), quando un medico ha fatto osservazioni sul rischio di demenza delle compresse per dormire: "Molti ausili per il sonno sono anticolinergici", mi ha detto: "Ciò significa che interrompono un neurotrasmettitore nel nostro cervello chiamato acetilcolina, che è essenziale per la memoria".


I farmaci che hanno questo ACB e che sono responsabili di aumentare quel punteggio (e non in senso positivo), nel caso di mia madre includono un anti-ansia, un antidepressivo e un antiacido. È facile ricordare quali farmaci influenzano l'acetilcolina perché iniziano con 'anti': antistaminici, anti-ansia, antidepressivi, antiacido.


Questi farmaci non devono essere assunti a lungo prima che si manifesti un effetto: uno studio ha scoperto che i farmaci con forti effetti anticolinergici - effetti ritenuti cumulativi - avevano il potenziale per causare un deterioramento cognitivo se assunti continuamente oltre i 60 giorni.


I farmaci anticolinergici - e non devono tutti essere prescritti da un medico, alcuni sono da banco - bloccano forse uno dei neurotrasmettitori più importanti, l'acetilcolina, chiamata 'molecola della memoria' per il ruolo cruciale che ha nel richiamo, nell'apprendimento e nella concentrazione. È stato uno dei primi neurotrasmettitori identificati, circa un secolo fa, ed è uno dei più abbondanti nel nostro sistema nervoso.


Un segno iniziale tipico di una sua quantità insufficiente potrebbe manifestarsi come 'momento senior'. (Mi riconosco perché ricordo che è così che ho chiamato i primi cali di memoria di mia madre). Un altro sintomo iniziale è la perdita di consapevolezza spaziale (e ricordo il mio sconcerto quando mia madre ha chiesto: "Dimmi, dov'è il bagno?". Come poteva non saperlo, mi chiedevo?)


L'acetilcolina è indispensabile nella conversione dei ricordi da breve a lungo termine. Pensala come il programma essenziale per trasferire i dati in un archivio accurato. L'archivio di mia madre è vuoto; i file che rimangono stanno cadendo a pezzi, nella polvere. La maggior parte manca: ci sono enormi lacune nei suoi annali cerebrali.


L'acetilcolina non è importante solo perché ci aiuta ad imparare, a concentrarci e a rimanere mentalmente coinvolti, ma aiuta anche a modulare il sonno REM, le emozioni e persino la sete. Ancora una volta sono colpita: mia madre, per quanto ricordo, era perfino spaventata nel prendere un bicchiere d'acqua. Sembrava non registrare la sete, non aveva mai avuto bisogno di placarla nel modo avido che ho io. E ora, nelle ultime fasi dell'Alzheimer, quasi per niente. È questo il motivo?


L'acetilcolina migliora anche la plasticità cerebrale, che supporta i nostri muscoli mentali. Penso alle cosce di mia madre, ora sottili e appassite. Non riesce a sollevarsi dalla sedia senza aiuto. Non può camminare senza supporto. Sono testimone di questo spreco. È ovvio, è evidente.


Non possiamo vedere l'atrofia nel nostro cervello. Non la notiamo fino a quando non è troppo tardi. Uno studio pubblicato su BMJ suggerisce "una solida associazione tra alcune classi di farmaci anticolinergici e l'incidenza futura della demenza", un risultato osservato dall'esposizione 15-20 anni prima di una diagnosi. Il medico di mia madre non lo sapeva quando ha aggiunto un farmaco per gestire l'incontinenza urinaria alle sue prescrizioni antidepressive e anti-ansia? Certamente no.


I livelli di acetilcolina diminuiscono con l'età. È in questi anni avanzati che i medici possono ritenere opportuno prescrivere farmaci per migliorare l'umore o aiutare il sonno o alleviare l'incontinenza. L'ossibutinina, per esempio, che ha un punteggio massimo di 3 sulla scala ACB (i farmaci prescritti a mia madre un decennio fa). O qualcosa per la digestione lenta, la ranitidina, forse, con un peso di 2. Questi cospirano per smorzare ancora di più quella molecola della memoria sempre importante e sempre più carente.


Certo, questi farmaci hanno un posto. Ma forse non hanno tutti un posto allo stesso momento. Forse ci sono alternative più sicure? I medici devono essere consapevoli dei rischi che rappresentano, specialmente per una popolazione già a rischio: gli over-65. E anche per i pazienti. Vale per ognuno. Conosci il tuo ACB!


Secondo il calcolatore degli oneri anticolinergici - che sfrutta due diversi sistemi di punteggio, il German Anticholinergic Burden e la Anticholinergic Cognitive Burden Scale più affidabile - un punteggio di 3 o più è associato ad un aumento della compromissione cognitiva e della mortalità. Uno studio citato dal SSN del Regno Unito ha rilevato che il 20% dei pazienti oltre 65 anni, che aveva un punteggio di 4 o più era deceduto per la fine dello studio di due anni, rispetto al 7% dei pazienti con un punteggio di zero.


L'ACB di mia madre, basato sulle prescrizioni attuali e precedenti, si trova a un eclatante 7, e lei sopporta quell'onere da 45 anni.

 

 

 


Fonte: Anthea Rowan in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.