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EDoN: iniziativa per promuovere l'uso di apparecchi portabili che rilevano la demenza

Lady with photobook

L'ente no-profit britannico di ricerca per la demenza 'Alzheimer's Research UK' ha lanciato l'11 febbraio un'iniziativa globale per rivoluzionare la diagnosi precoce di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (MA). Il progetto intende valutare e analizzare una grande quantità di dati digitali per sviluppare firme di malattia (“impronte digitali”), che possono essere quindi rilevate con tecnologie indossabili, come orologi intelligenti.


La collaborazione ha l'obiettivo di procurarsi almeno £ 67m (80 milioni di €) nel corso dei primi sei anni, e si propone ad attrarre fino a £ 100m (€ 119m) di investimento totale entro il 2030 per costruire e testare il suo dispositivo diagnostico su larga scala. I fondi iniziali per l'iniziativa sono già stati assicurati da Bill Gates e dalla Iceland Foods Charitable Foundation, e EDoN diventerà un punto di riferimento per la raccolta di fondi dell'ente, per garantire l'ulteriore supporto richiesto.


Il Presidente, l'ex primo ministro britannico David Cameron, ha organizzato il mese scorso un evento per lanciare l'iniziativa EDoN (Early Detection of Neurodegenerative diseases, diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative) durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera.


Le malattie come il MA, la forma più comune di demenza, iniziano a svilupparsi nel cervello fino a due decenni prima che inizino ad apparire i sintomi della demenza. I ricercatori di tutto il mondo concordano nel dire che prevenzione e trattamenti futuri avranno maggiori benefici se somministrati il più presto possibile nel corso della malattia. Con i potenziali nuovi trattamenti per il MA iniziale all'orizzonte, Alzheimer's Research UK ritiene che siamo in un momento critico per agire, per identificare i cambiamenti del cervello molto precoci provocati da malattie come il MA.


EDoN vede Alzheimer's Research UK unire le forze con altre organizzazioni leader nel campo della scienza dei dati, nella ricerca clinica e neurodegenerativa, per raccogliere e analizzare i dati sanitari clinici e digitali come i modelli di sonno, di deambulazione e di linguaggio, e sviluppare le impronte digitali iniziali di malattie come li MA.


Carol Routledge, direttrcie della ricerca di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato:

“La nostra ricerca mostra che l'85% degli adulti britannici sarebbero disposti a fare un test che potrebbe dire se sono nelle prime fasi di una malattia come il MA, anche prima che ci siano sintomi. EDoN si propone di sfruttare la crescente popolarità della tecnologia sanitaria digitale e Big Data (grandi banche di dati) per rivoluzionare il modo di sviluppare test precoci per queste malattie. Sviluppare impronte digitali che possono essere rilevate con applicazioni telefoniche o con tecnologie indossabili, come orologi intelligenti, darebbe un approccio a basso costo per individuare quelli più a rischio di malattia.

“Identificare i primissimi cambiamenti in queste malattie potrebbe trasformare gli sforzi di ricerca oggi, dandoci una migliore possibilità di fermare queste malattie prima che i sintomi della demenza inizino a entrare nella vita”.


Il prof. Chris Holmes dell'Università di Oxford, direttore programma sanitario del The Alan Turing Institute, l'ente nazionale del Regno Unito per la scienza dei dati e l'intelligenza artificiale e partner di EDoN, ha dichiarato:

“L'intelligenza artificiale ha il potenziale di trasformare le opportunità di apprendimento da studi di dati su larga scala, come EDoN, integrando le informazioni provenienti da più fonti, un'area di forza del Turing. Useremo l'AI per fornire nuove intuizioni sui primi segni di malattia, combinando misurazioni di dati digitali con fonti tradizionali, come le scansioni del cervello e i test di memoria. Una rilevazione più accurata e tempestiva consentirà di iscrivere prima i pazienti alle sperimentazioni cliniche e di fornire una nuova visione scientifica delle fasi iniziali di malattie come il MA.

“Il Regno Unito è una posizione unica per intraprendere questo lavoro con la sua esperienza nell'intelligenza artificiale e nelle scienze cliniche, insieme a un NHS [sistema sanitario nazionale] che è fondamentale per fornire benefici al paziente. Siamo felici di intraprendere questa collaborazione”.


David Cameron, il presidente di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato:

“Durante il mio mandato come primo ministro ho assistito in prima persona all'impatto devastante della demenza sulle famiglie e mi sono fissato come impegno personale di trasformare il passo degli sforzi di ricerca in tutto il mondo. Al primo Dementia Summit del G8 nel 2013, i leader sanitari si sono impegnati a trovare un trattamento che modifica la demenza entro il 2025. Poiché tale termine si avvicina, dobbiamo concentrarci non solo sullo sviluppo di farmaci che cambiano la vita, ma sul modo in cui garantire che raggiungano le persone giuste al momento giusto.

“Una diagnosi precoce e accurata darà ai trattamenti futuri il vantaggio temporale di cui hanno bisogno per avere successo. EDoN mette insieme quelli che sono in prima linea in questo movimento di diagnosi precoce. Attraverso la tecnologia e Big Data, credo fermamente che siamo sul punto di avere una rivoluzione nel modo in cui si rilevano le malattie del cervello che causano demenza, e migliorare radicalmente la vita di milioni di famiglie che hanno di fronte queste malattie strazianti“.


Nel mese di dicembre 2018, il governo britannico ha impegnato £ 79m attraverso il programma Life Sciences Sector Deal 2 per creare la coorte Accelerating Detection of Disease (accelerare il rilevamento di malattie), un gruppo di quasi 5 milioni di persone che agiscono come banco di prova per scoperte guidate dai dati. In qualità di partner di quel progetto, Alzheimer’s Research UK ha intenzione di usare la coorte per convalidare le tecnologie che emergeranno da EDoN su una scala finora non possibile.

[...]

 

 

 


Fonte: Alzheimer’s Research UK (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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