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Il pass 'Scorta Non Passeggero' facilita i voli dei pazienti con demenza

Il pass 'Scorta Non Passeggero' facilita i voli dei pazienti con demenza

L'introduzione del pass «Scorta Non-Passeggero» [non-passenger escort pass] in tutta Europa è essenziale per rendere più sicuro volare con la demenza.


Il pass «Scorta Non-Passeggero» (NPE) è usato normalmente negli Stati Uniti d'America, dove le compagnie aeree consentono ai passeggeri con esigenze particolari di essere scortati da un caregiver nel passare attraverso la sicurezza e fino alla porta di imbarco, quando la scorta fornisce il suo nome completo e la carta d'identità.


L'esperienza di viaggio di un passeggero con demenza può precipitare nel caos nelle fasi iniziali, non appena la persona raggiunge l'edificio del terminal dell'aeroporto. Un luogo nuovo, in gran parte sconosciuto, o una sala partenze affollata possono essere sufficienti a causare del disorientamento. L'Alzheimer's Association degli Stati Uniti dice che è normale vagare e perdersi per una persona con demenza; secondo l'associazione, oltre il 60% degli individui con Alzheimer si perderà a un certo punto.


"La capacità di una persona con una menomazione mentale di far fronte [alla situazione] non va sopravvalutato. Con gli scompensi specifici che portano alla confusione o al disorientamento (ad esempio nell'Alzheimer), c'è il rischio che il passeggero non presti attenzione alle istruzioni di sicurezza emanate dagli assistenti di volo", dice il sito della Lufthansa. "Ci possono anche essere conseguenze impreviste se il passeggero sbarca dal volo senza supervisione, in quanto potrebbe perdersi negli edifici dell'aeroporto o entro il perimetro dell'aeroporto e diventare sempre più confuso e ansioso. Se il passeggero corre un tale rischio, consigliamo vivamente che qualcuno viaggi con lui".


Le compagnie aeree non forniscono al passeggero assistenza di custodia o permanente a bordo dell'aeromobile o nell'area dell'imbarco prima della partenza o durante una sosta. Quando si considera di far viaggiare in aereo un individuo con una disabilità cognitiva o dello sviluppo, si deve pensare anche ai cambiamenti di uscita, ai ritardi dei voli, e alle deviazioni.


Il numero di denunce di incidenti relativi a passeggeri con Alzheimer e demenza sta aumentando ad un ritmo allarmante. «Reduced Mobility Rights» ha registrato numerosi casi di grave disorientamento nel 2013.


"Poichè mio padre soffre di demenza, è importante che mia madre stia con lui per aiutarlo. (La sua memoria e cognizione sono molto peggiori di quanto le persone possano capire solo guardandolo)" ci ha detto la figlia preoccupata di un passeggero in transito all'aeroporto Heathrow di Londra. "Tuttavia, senza nemmeno chiedere, gli addetti di Heathrow hanno diviso i miei genitori e la famiglia nelle linee di controllo della sicurezza, causando una confusione significativa per tutti".


Lo scorso maggio, la KLM Royal Dutch Airliners ha ricevuto un avvertimento formale dalla Civil Aviation Authority olandese per una violazione del regolamento (CE) 1107/2006, per aver omesso di fornire un'adeguata assistenza ad un passeggero con una patologia mentale all'aeroporto di Schiphol.


"L'introduzione del pass «Scorta Non-Passeggero» negli aeroporti di tutta Europa è la migliore soluzione a disposizione per fornire percorsi di viaggio più sicuri ai passeggeri con esigenze particolari, soprattutto ai viaggiatori con disabilità cognitive come la demenza", ha detto Roberto Castiglioni, il direttore di Reduced Mobility Rights. "Si tratta di una procedura consolidata negli Stati Uniti, quindi di facile implementazione nel vecchio continente".

 

 

 

 

 


Fonte:  George Sensalis in ReducedMobility.eu  (> English text) -Traduzione di Franco Pellizzari.

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