Matcha: un'alternativa più sana al caffè? Ecco cosa sapere

6 Giu 2025 | Esperienze & Opinioni

Il matcha, con la sua vibrante tonalità verde e la tradizione secolare, viene spesso celebrato come un super...

Nuove scoperte sui fattori che determinano la progressione dell'Alzheimer

6 Giu 2025 | Ricerche

Un team di ricerca dell'Università di Barcellona (UB) ha scoperto nuovi meccanismi molecolari legati al declino cogni...

AD dovrebbe indicare Alzheimer's Disease, o Auguste Deter, la prima paziente con la malattia?

6 Giu 2025 | Esperienze & Opinioni

Auguste Deter nacque 175 anni fa il 16 maggio 1850. La storia della sua vita non è molto nota, invece dovreb...

Oltre che comunicare, il linguaggio modella il modo di memorizzare le esperienze sensoriali

5 Giu 2025 | Ricerche

La nostra capacità di archiviare informazioni su oggetti familiari dipende dalla connessione tra le regioni ...

Herpes labiale implicato nello sviluppo dell'Alzheimer

5 Giu 2025 | Ricerche

L'infezione sintomatica con il virus responsabile dell'herpes labiale, l'herpes simplex 1 (HSV-1), potrebbe ...

Domenico Praticò: Vivere piu' a lungo. L'impatto del codice genetico e del codice postale

5 Giu 2025 | Esperienze & Opinioni

Diversi fattori possono avere un impatto sulla nostra longevità, ma tra questi il codice genet...

Scoperta rivoluzionaria di un 'interruttore' comune che causa Alzheimer, Parkinson e altre malattie del cervel…

4 Giu 2025 | Ricerche

L'edizione 2025 del summit Sustainability Through Science and Technology (sostenibilità attraverso la scienz...

Carol Bursack: Decesso lascia una famiglia incapace di accedere ad account vitale online

4 Giu 2025 | Esperienze & Opinioni

Cara Carol: raramente vedo questo problema risolto. Mio padre, un vedovo, era in ottima salute come settantenne. Era ...

Astrociti, tipo sottostimato di cellule che orchestrano la ricablatura del cervello

4 Giu 2025 | Ricerche

Piuttosto che i neuroni, sono gli astrociti a prendersi carico di modellare la risposta al segnale coinvolto nella vi...

Prossimi eventi

Ven, 4 Lug '25  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole
Gio, 18 Set '25  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] Centro sollievo tour: vivere l'esperienza di una giornata insieme
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Via Campagna 46, Loria (TV)

Sostegno Psicologico Ottobre 2023Per scaricare la locandina, clicca con il tasto destro sull'immagine e scegli "Salva con nome" o similare.

Da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angust...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molec...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto contr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunz...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scrip...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle d...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham de...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno regis...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheim...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficac...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della Californi...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con se...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheim...

Science(Sven Hoppe / Getty Images / iStockphoto)La maggior parte delle persone ritiene che la ricerca medica sia necessaria.

Il problema è che ci vuole troppo tempo perchè la ricerca sia tradotta in risultati significativi per i pazienti e in nuove imprese per l'economia.


Peggio ancora, il tempo dalla scoperta al trattamento non farà che rallentare, poichè in tutto il mondo i problemi economici portano a tagli importanti del governo e del settore privato alla ricerca.


Per capire cosa c'è in gioco, si consideri un problema di salute che sia il più insidioso in quanto è devastante per le famiglie canadesi: la demenza. Secondo uno studio pubblicato dalla Alzheimer Society of Canada, la prevalenza dell'Alzheimer e demenze correlate crescerà dagli attuali 500.000 canadesi di oltre 1,1 milioni entro una generazione. Questa crescita esplosiva porterà l'onere economico totale associato alla malattia da 15 a più di 153 miliardi di dollari canadesi.


E' chiaro che bisogna fare qualcosa per arginare questa marea montante. Ma cosa? Come possiamo affrontare le necessità sorprendenti del nostro paese per migliorare diagnosi, trattamenti e cure per la demenza dato il ritmo a passo di lumaca con cui il quale le pratiche di ricerca attuali offrono benefici ai pazienti e generano nuove imprese e, con esse, nuovi posti di lavoro.


La risposta è di fare scienza in modo diverso. Un modello unico per fare proprio questo è il cuore del Consorzio Canadese sulla Neurodegenerazione nell'Invecchiamento, la cui creazione è stata annunciata di recente a Vancouver dal Canadian Institutes of Health Research. Come altri approcci emergenti, tra cui il Sistema Integrato di Scoperte dell'Ontario Brain Institute, il modello del consorzio migliora il supporto di piattaforme (ad esempio, l'imaging, la genetica) utilizzate da ricercatori di diverse istituzioni. Il risultato finale: sforzi coordinati, più pazienti negli studi e nuove indagini sia all'interno che tra le malattie.


Naturalmente, l'applicabilità di questi modelli non è limitata alla ricerca sulla demenza. Riteniamo infatti che la loro applicazione potrebbe trasformare il modo in cui nuovi strumenti diagnostici, trattamenti e anche le cure sono scoperte e consegnate all'enorme numero di canadesi che sono toccati da disturbi cerebrali, che vanno dall'autismo alla depressione alla schizofrenia. Ci sono quattro elementi comuni a questi modelli emergenti per la scoperta.

  1. Auto-sviluppo: si presume che i milioni di canadesi che sono affetti da malattia dovrebbero svolgere un ruolo significativo nel plasmare lo sviluppo dei loro trattamenti. Le associazioni di malattie, spronate da pazienti e relative famiglie, devono avere la possibilità di coinvolgere ricercatori e clinici in tutti i punti lungo il percorso di ricerca-e-sviluppo, non solo come utenti, ma come "sviluppatori di scoperte".
  2. Continuum di ricerca: Il secondo elemento è quello di accettare che tutta la ricerca, sia di "base" che "applicata", sia parte di un unico continuum, con alcune domande di ricerca più vicine all'impatto di altre. Ad esempio, senza la ricerca di base e apparentemente inutile sulle proprietà elettromagnetiche del sangue effettuate da Linus Pauling e Charles Coryell nel 1936, l'intero campo della risonanza magnetica semplicemente non esisterebbe.
  3. Cooperazione tra ricercatori: In terzo luogo, le innovazioni arriveranno presto quando i clinici e i ricercatori di molte discipline, centri di interesse di malattie, piattaforme di ricerca e istituzioni, inizieranno a lavorare insieme. Il fatto è che gran parte della scienza oggi è a compartimenti stagni. Ricercatori genetici e comportamentali non si parlano abbastanza; i ricercatori sulla depressione in genere non lavorano con i ricercatori di Alzheimer - anche se questi disturbi hanno molto in comune.
  4. Cooperazione con l'industria: Quarto, gli scienziati e l'industria devono lavorare insieme più efficacemente. Praticamente tutti sono d'accordo che i canadesi sono ricercatori brillanti, ma colpiamo ben al di sotto del nostro peso quando si tratta di dare alle nostre conoscenze un valore pratico. I dati devono essere condivisi in modo collaborativo. L'industria ha bisogno di essere al tavolo all'inizio del processo al fine di orientare in modo efficace la scoperta della ricerca, i risultati di salute e l'impatto commerciale.

 

In definitiva, non è tanto che abbiamo bisogno di porre domande nuove sulla demenza e altri disturbi del cervello, è che abbiamo bisogno di rispondere alle domande in modo più collaborativo e multidisciplinare. La domanda più importante non è "Possiamo permetterci di spendere soldi per la ricerca?", ma è '"Come possiamo investire nel modo migliore di fare scienza?".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Scritto da Donald Stuss, presidente e direttore scientifico dell'Ontario Brain Institute, iniziativa della Provincia dell'Ontario.

Pubblicato in Globe and Mail il 6 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto Sven Hoppe/Getty Images/iStockphoto

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.