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Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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Mer, 8 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
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Ven, 10 Mag '24  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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Donne che si prendono cura
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Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 16 Mag '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
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Donne che si prendono cura
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Ricercatori della Emory University ci stanno dando il doppio dei motivi per prestare attenzione alla nostra salute cardiovascolare, mostrando in uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease che la buona salute del cuore può corrispondere a una buona salute del cervello.


L'American Heart Association definisce la salute cardiovascolare ideale (CVH) attraverso 7 fattori di rischio modificabili (zucchero nel sangue, colesterolo nel siero, pressione sanguigna, indice di massa corporea, attività fisica, dieta e fumo di sigaretta). Punteggi CVH più alti puntano a una migliore salute del cuore e a un minor rischio di malattie cardiovascolari (CVD).


Studi precedenti hanno indicato che la CVH ideale ha benefici anche per la salute del cervello e per l'invecchiamento cognitivo. Tuttavia, non era chiaro come i geni e/o l'ambiente interessano il rapporto tra i fattori di rischio cardiovascolare e il declino cognitivo.


Studiando coppie di fratelli gemelli dal registro Vietnam Era Twin, i ricercatori hanno potuto osservare la relazione tra CVH e prestazione cognitiva di tutti i partecipanti, che può essere spiegata dalla genetica e/o dalle esposizioni o comportamenti che sono condivisi dai membri della stessa famiglia.


Gli studi sui gemelli sono un tipo speciale di analisi epidemiologica che permette ai ricercatori di valutare il ruolo complessivo dei geni e dell'ambiente in una specifica caratteristica comportamentale o in un disturbo. I gemelli identici [monozigoti] condividono il 100% del loro materiale genetico, mentre i gemelli fraterni [eterozigoti] condividono in media il 50% del materiale genetico.


Per un dato tratto o condizione medica, ogni eccessiva somiglianza tra gemelli identici rispetto a gemelli fraterni, probabilmente è dovuta ai geni, piuttosto che all'ambiente. Studi sui gemelli possono servire a distinguere tra “natura contro crescita”.


“Il nostro studio sull'intero campione di gemelli ha confermato che una salute cardiovascolare migliore è associata ad una salute cognitiva migliore in diversi domini”, dice l'autrice senior Viola Vaccarino MD/PhD, professoressa di Ricerca Cardiovascolare, e docente della facoltà di medicina della Emory University. “L'analisi ha inoltre suggerito che fattori familiari condivisi dai gemelli spiegano gran parte dell'associazione e, quindi, potrebbe essere importante sia per la salute cardiovascolare che per il cervello”.


Per determinare se questi fattori familiari erano guidati dalla genetica o dall'ambiente, i ricercatori hanno stratificato ulteriormente l'analisi all'interno della coppia per determinare se la relazione tra CVH e funzione cognitiva era differente tra gemelli identici e fraterni.


L'associazione all'interno della coppia era simile nei gemelli identici e in quelli fraterni. Pertanto fattori familiari, come l'ambiente familiare, lo status socioeconomico e l'istruzione iniziali, e la genitorialità - piuttosto che la genetica - possono essere importanti precursori sia della salute cardiovascolare che di quella del cervello, spiegando così alcune delle associazioni tra CVH e cognizione.


“Migliorare i punteggi della CVH a livello di popolazione (che sono estremamente bassi negli Stati Uniti) ha il potenziale di ridurre l'onere della compresenza tra demenza e malattie di cuore”, dice il coautore dello studio Ambar Kulshreshtha MD/PhD, assistente professore di medicina di famiglia e di prevenzione alla Emory University. “Poiché i fattori CVH sono modificabili, la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolare e la promozione di uno stile di vita sano che inizia presto nella vita dovrebbero ottenere i migliori risultati per promuovere non solo la salute cardiovascolare, ma anche quella cognitiva”.

 

 

 


Fonte: Emory University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ambar Kulshreshtha, Margarethe Goetz, Alvaro Alonso, Amit J. Shah, J. Douglas Bremner, Jack Goldberg, Viola Vaccarino. Association Between Cardiovascular Health and Cognitive Performance: A Twins Study. Journal of Alzheimer's Disease, 2019, DOI

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