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Ven, 3 Mag '24  10:00 > 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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Mer, 8 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
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Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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Donne che si prendono cura
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Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
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[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
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Donne che si prendono cura
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herpes virus

Le infezioni virali dell'herpes utilizzano il materiale genetico antico presente nel genoma umano per proliferare, imitando lo stesso processo di manipolazione dei tumori, secondo quanto hanno dimostrato per la prima volta i ricercatori del Mt Sinai.


Queste osservazioni forniscono ulteriori informazioni su come i virus dell'herpes possono manipolare il sistema immunitario in modi che possono guidare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, secondo lo studio, pubblicato su Nature Communications di gennaio.


I ricercatori hanno scoperto che i virus dell'herpes sembrano manipolare una specie antica di RNA che ha avuto origine diversi milioni di anni fa, chiamata 'RNA satellite umano II' (RNA HSATII). L'RNA HSATII  di norma è inattivo, ma sia i virus dell'herpes che le cellule tumorali hanno essenzialmente imparato ad attivarlo, usandolo per manipolare il loro ambiente e aiutarli a invadere il corpo e a crescere.


I ricercatori ritengono che sia i virus che le cellule cancerose hanno capito come usare questo RNA perché entrambi si evolvono rapidamente verificando diverse strategie per moltiplicarsi e diffondersi nel corpo nel tempo. I ricercatori devono ancora capire se l'herpes e il cancro si siano imbattuti casualmente in questa strategia o se in alcuni casi lavorino a braccetto. Diversi ricercatori coinvolti in questo lavoro sono stati pionieri nello studio di come un tipo diverso di RNA influenzi l'evoluzione del tumore.


Uno degli autori senior dello studio, Benjamin Greenbaum PhD, professore assistente di Scienze Oncologiche, Patologia e Medicina (Ematologia e Oncologia medica) al Tisch Cancer Institute del Mt Sinai, ha scritto:

"L'evoluzione dei tumori può farci imparare di più sui virus e viceversa, e capire un sistema può aiutarci a trattare l'altro. L'induzione dell'RNA HSATII osservata nelle infezioni da herpes e nelle cellule tumorali suggerisce una possibile convergenza su meccanismi comuni in queste malattie apparentemente diverse".


Lo studio fornisce potenzialmente ulteriori informazioni sul possibile ruolo dei virus dell'herpes nello sviluppo della colite e di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. È il primo passo verso lo sviluppo potenziale di strumenti diagnostici che cercano questi tipi di RNA in pazienti affetti da cancro e herpes, e verso l'uso degli RNA antichi come bersagli per i farmaci in futuro, ha affermato il Dr. Greenbaum.


Il primo autore dello studio Maciej Nogalski PhD, ricercatore postdottorato del laboratorio del co-autore senior Thomas Shenk PhD, professore di scienze della vita nel Dipartimento di Biologia Molecolare dell'Università di Princeton, ha detto:

"I virus dell'herpes sono ampiamente studiati da molti anni, ma ancora una volta studiando le interazioni tra virus e ospite a livello cellulare abbiamo avuto l'onore di ottenere informazioni su nuovi meccanismi di regolazione delle cellule umane. I nostri studi sul virus non solo hanno scoperto aspetti interessanti dell'infezione virale, ma hanno anche fornito un sistema inducibile che potrebbe accelerare le indagini sui possibili ruoli che l'HSATII RNA svolge in altre malattie".

 

 

 


Fonte: The Mount Sinai Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maciej T. Nogalski, Alexander Solovyov, Anupriya S. Kulkarni, Niyati Desai, Adam Oberstein, Arnold J. Levine, David T. Ting, Thomas Shenk, Benjamin D. Greenbaum. A tumor-specific endogenous repetitive element is induced by herpesviruses. Nature Communications, 2019; 10 (1) DOI: 10.1038/s41467-018-07944-x

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