Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello 'memorizza diverse versioni' dello stesso ricordo

Il cervello 'memorizza diverse versioni' dello stesso ricordoIl dott. Scott Cairney nel laboratorio 'Sleep, Language and Memory' dell'Università di York.I ricercatori dell'Università di York hanno fatto nuova luce sul ruolo fondamentale del sonno nell'aiutarci a sfruttare al meglio la nostra memoria.


Dormire, essi dimostrano, ci aiuta a usare la memoria nel modo più flessibile e adattabile, rinforzando le versioni nuove e vecchie dello stesso ricordo in entità simili.


I ricercatori dimostrano anche che, quando viene recuperato un ricordo (quando ci ricordiamo qualcosa), lo stesso viene aggiornato con le nuove informazioni presenti al momento del ricordo.


Il cervello sembra non 'sovrascrivere' la versione vecchia del ricordo, ma genera e memorizza versioni multiple (nuove e vecchie) della stessa esperienza.


I risultati della ricerca, effettuata nel Laboratorio di Sonno, Linguaggio e Memoria della York, sono stati pubblicati ieri sulla rivista Cortex.

 

Adattare i ricordi

Il ricercatore Dr Scott Cairney del Dipartimento di Psicologia della York ha dichiarato:

"Studi precedenti avevano mostrato l'importanza del sonno per la memoria. La nostra ricerca fa un ulteriore passo avanti dimostrando che il sonno rafforza le versioni vecchie e nuove di un'esperienza, aiutandoci ad usare adeguatamente i nostri ricordi.

"In questo modo, il sonno ci permette di usare la nostra memoria nel modo più efficace possibile, permettendoci di aggiornare la conoscenza del mondo e di adattare i nostri ricordi alle esperienze future".


Nello studio, due gruppi di soggetti hanno appreso la posizione di alcune parole sullo schermo di un computer. In una fase di test, i partecipanti hanno visto ciascuna delle parole al centro dello schermo e dovevano indicare in che posizione pensavano che fossero.


Un gruppo poi ha dormito per 90 minuti, mentre un secondo gruppo è rimasto sveglio, prima che ogni gruppo ripetesse il test. In entrambi i gruppi, la posizione richiamata nel secondo test era più vicina a quella richiamata al primo test che non alla posizione iniziale, indicando che era stato effettuato un aggiornamento della memoria e che erano state create nuove tracce di memoria.

 

Effetto protettivo

Tuttavia, nel confronto diretto tra i gruppi di sonno e di veglia, le posizioni richiamate dal gruppo di sonno erano più vicine sia alla posizione aggiornata (vale a dire recuperata prima) sia alla posizione originale, suggerendo che il sonno aveva rafforzato sia la versione nuova che quella precedente del ricordo.


L'autore corrispondente, professore Gareth Gaskell del Dipartimento di Psicologia della York, ha dichiarato:

"Il nostro studio rivela che il sonno ha un effetto protettivo sulla memoria e facilita l'aggiornamento adattivo dei ricordi.

"Per il gruppo di sonno, abbiamo trovato che il sonno rafforza sia la loro memoria della posizione originale sia la nuova posizione. In questo modo siamo riusciti a dimostrare che il sonno dà benefici a tutte le multiple rappresentazioni della stessa esperienza nel nostro cervello".

 

Distorsione

I ricercatori sottolineano che, anche se questo processo ci aiuta, permettendo ai nostri ricordi di adattarsi ai cambiamenti del mondo che ci circonda, può anche fuorviarci, inserendo informazioni non corrette nella nostra memoria. Nel tempo, la nostra memoria attingerà a versioni sia accurate che inesatte della stessa esperienza, causando distorsioni nel modo di ricordare eventi passati.

 

 

 


Fonte: University of York (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Scott A. Cairney, Shane Lindsay, Ken A. Paller, M. Gareth Gaskell. Sleep preserves original and distorted memory traces. Cortex, 2018; 99: 39 DOI: 10.1016/j.cortex.2017.10.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.