Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: il primo caso diagnosticato di Alzheimer

Auguste DeterJohanna Auguste Caroline Hochmann in Deter (Fonte: Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1595297)

Ieri mi sono imbattuto in uno studio interessante del 2013 pubblicato su Lancet Neurology che aggiunge informazioni importanti sul caso di Auguste D, la prima paziente con diagnosi di quello che è stato in seguito chiamato morbo di Alzheimer (MA). Ho menzionato questa paziente nel mio libro.


In breve, è arrivata per la prima volta sotto la cura del dott. Alois Alzheimer a 51 anni a causa della perdita rapida e progressiva di memoria, delle allucinazioni e della paura che suo marito avesse una relazione con la vicina di casa, paura che apparentemente era infondata. È morta 5 anni dopo e il dott. Alzheimer è stato in grado di esaminare il suo cervello.


Fu sorpreso di trovare macchie scure fuori delle cellule nervose e grovigli scuri più piccoli all'interno delle cellule nervose. Ha riferito le sue scoperte nel 1906 durante una conferenza, ma c'era poco interesse da parte del pubblico. Presto altri patologi hanno visto queste macchie scure nel tessuto cerebrale di pazienti dementi, poi identificate come placche amiloidi e grovigli neurofibrillari. La demenza associata a queste scoperte patologiche è stata chiamata MA in suo onore.

Chi è Daniel Gibbs:

"Sono un neurologo in pensione con la malattia di Alzheimer in fase iniziale. Mi sono preso cura di molti pazienti con Alzheimer e altre demenze nei 25 anni di pratica di neurologia generale a Portland, in Oregon. Ho scritto delle mie esperienze con Alzheimer da due prospettive, paziente e medico, nel libro A Tattoo On My Brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio sul mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), edito da Cambridge University Press".


Fino agli anni '70, il MA era collegato solo a pazienti con demenza come Auguste D, con meno di 65 anni, che in seguito si è accertato che avevano placche amiloidi e grovigli neurofibrillari. Il MA era considerato un tipo di demenza presenile. Si riteneva che i pazienti dementi over-65 avessero semplicemente la demenza senile che molti consideravano solo una conseguenza normale dell'invecchiamento.


Negli ultimi quarant'anni, il concetto di MA si è evoluto. Mentre la patologia cerebrale è la stessa sia che i problemi cognitivi inizino a 40 anni che a 70, la genetica può essere diversa. Tre rare mutazioni geniche causano una forma autosomica dominante di MA precoce. Se hai solo una copia della mutazione del gene presenilina-1, presenilina-2 o APP, otterrai il MA con sintomi a partire dai 40/50 anni. Fortunatamente, questi rappresentano meno del 2% dei casi di MA.


Anche altri geni di rischio di MA, in particolare la presenza di 2 copie di ApoE-4, possono talvolta portare a un esordio precoce. Circa il 60% delle persone con MA ad esordio tardivo, che parte dai 65 anni, ha almeno una copia dell'allele ApoE-4. Sono stati trovati molti altri geni di rischio di MA. Con l'eccezione delle mutazioni del gene presenilina e APP, questi geni di rischio aumentano semplicemente le possibilità di ottenere il MA, e molte persone con questi geni non sviluppano mai la demenza.


Nello studio pubblicato su Lancet Neurology nel 2013, Ulrich Müller e i suoi colleghi della Justus Liebig University di Giessen, in Germania, hanno riferito la loro analisi genetica del tessuto istopatologico recuperato dall'autopsia originale di Auguste D oltre cento anni prima. Hanno scoperto che aveva la mutazione della presenilina 1. (Per i neurologi che leggono questo, era anche una omozigote ApoE-3, che fornisce un rischio standard legato all'ApoE.)


Era condannata fin dalla nascita a sviluppare il MA in età relativamente giovane. Non sappiamo se avesse figli, ma se ne aveva, ognuno di loro avrebbe avuto una probabilità del 50% di ereditare la mutazione della presenilina 1 e di sviluppare il MA ad esordio precoce.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)